DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Il Comitato Esecutivo

Lavoratori, compagni!

Il ripetersi di gravi avvenimenti dimostra che è ben lungi dall’arrestarsi l’offensiva reazionaria delle bande armate borghesi. Le violenze del fascismo, la reazione larvata o aperta dell’autorità statale non sono che uno degli aspetti del movimento generale antiproletario, che nel campo economico si manifesta con il tentativo di ridurre il salario agli operai e di inasprire le condizioni di lavoro con licenziamenti e serrate, attraverso tutta una campagna di insidie e di violenze contro le organizzazioni dei lavoratori.

Più volte il nostro Partito ha dichiarato innanzi alle masse come tutto questo confermi la irreparabilità della crisi della società borghese, che spinge la stessa classe dominante a provocare e sfidare il proletariato all’urto supremo.

Dinnanzi al moltiplicarsi degli episodi di aggressione borghese, il Partito comunista riconferma così questa visione generale della situazione come la tattica di cui i suoi militi già hanno tradotto e traducono in atto la parola d’ordine: rispondere colpo per colpo, con tutti gli stessi mezzi dell’avversario, combattendo l’invocazione ipocrita e la perniciosa illusione del ristabilirsi, nei quadri delle attuali istituzioni, di rapporti pacifici di convivenza delle opposte classi sociali, denunciando le pretese pacificazioni come atti di complicità con i dominatori e con gli aggressori.

Nello stesso tempo il Partito comunista addita al proletariato, come unica via d’uscita da una situazione che ogni giorno più si inasprisce ai suoi danni e che deve essere affrontata nella sua complessità di fatto economico, sociale e politico, l’azione di tutto il proletariato, condotta realizzando il fronte unico di tutte le categorie e di tutti gli organismi locali della classe lavoratrice. A tale scopo, mentre ci atteniamo al nostro programma politico che stabilisce i capisaldi della lotta di emancipazione proletaria nell’abbattimento dello Stato borghese e nell’instaurazione della dittatura proletaria, abbiamo, per mezzo del comitato sindacale comunista, proposto i chiari termini e gli obiettivi di una azione di tutto il proletariato italiano, da perseguirsi con la proclamazione dello sciopero generale d’intesa tra i grandi organismi nazionali sindacali. Il preciso invito da noi rivolto alla Confederazione del lavoro, all’Unione sindacale ed al Sindacato ferrovieri italiani per la convocazione dei loro consigli nazionali per discutere la precisa proposta comunista ed impostare, d’accordo tra loro, l’azione generale del proletariato, mentre ha sollevato ampia eco favorevole tra le masse, non è ancora riuscito a scuotere i dirigenti.

Il nostro Partito concreta in questa proposta il programma d’azione immediata del proletariato. Gli avvenimenti che incalzano ne mettono in evidenza la giustezza e l’efficacia. Gli altri partiti che si richiamano al proletariato, e soprattutto il Partito socialista, oggi atrocemente colpito, malgrado le sue proteste di disarmo, non esprimono alcun parere sulla nostra proposta; né d’altra parte prospettano altri programmi d’azione proletaria.

Lavoratori!

Le gesta sanguinarie delle bande bianche che sollevano l’onda della vostra indignazione mentre lo spettro della fame incombe su di voi e sulle vostre famiglie, vi inducono a guardare in faccia la situazione. Convocatevi nei vostri organismi per discutere la proposta del Comitato sindacale comunista.

Chiedete la convocazione dei Consigli nazionali dei grandi organismi proletari economici per deliberarne l’attuazione.

Esigete dai partiti e dagli uomini politici, che vi parlano degli interessi dei lavoratori sfruttati, oltraggiati e aggrediti, che si pronuncino chiaramente sullo scottante problema, che dicano il loro pensiero sull’azione che deve svolgere il proletariato.

La vostra salvezza è solo in un’azione generale diretta delle masse, che non si prefigga un’assurda conciliazione dei vostri interessi con quelli della borghesia, ma la lotta a fondo contro di questa: non il ristabilimento, ma l’abbattimento dell’ordine legale borghese. Solo così vi salverete dalla fame, dalla reazione, dall’oltraggio, dall’aggressione che oggi infieriscono contro di voi.

 

Viva l’azione generale di tutto il proletariato contro l’offensiva capitalista, verso la finale vittoria rivoluzionaria!

 

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