DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Tralasciando per motivi di spazio il gran numero di articoli dedicati, nel corso di decenni, ad aspetti particolari della situazione russa ieri e oggi, in questa breve bibliografia ragionata ci soffermiamo sugli studi più completi e organici. Incominciamo dunque da quel Dialogato con Stalin (“il programma comunista”, nn.1-4/1952), che rimette al loro posto le categorie economiche marxiste, ribadendo fra l’altro il concetto basilare che “merce” e “socialismo” sono in antitesi: là dove esiste l’una non può esistere l’altro. L’Orso e il suo grande romanzo (n.3/1953; ora in Struttura economica e sociale della Russia d’oggi, Edizioni Il programma comunista, Milano 1976) ripercorre invece, in maniera esemplarmente sintetica, il corso dei dibattiti sulle prospettive rivoluzionarie nella Russia pre-1917 e lo svolgersi degli avvenimenti che portarono alla controrivoluzione staliniana. Russia e rivoluzione nella teoria marxista (nn.21/1954-8/1955; ora ripubblicato in volume: Edizioni Il programma comunista, Milano 1990) riprende e amplia la questione del “marxismo davanti alla Russia” con un’analisi dettagliata delle posizioni rivoluzionarie delineatesi fino al febbraio 1917, mostrando come l’Ottobre Rosso non sia stato né un colpo di mano o di stato (come insistono a dire tutti i gazzettieri borghesi) né “una rivoluzione contro Il Capitale” (come scriveva, nel 1917, l’amarxista Antonio Gramsci). Le grandi questioni storiche della rivoluzione in Russia (nn.15-16/1955; ora in Struttura..., cit.) riesamina la parabola rivoluzionaria, soffermandosi sulle caratteristiche dello stalinismo, prima nascente e poi trionfante. Dialogato coi morti (nn.5-10/1956) è il completamento dell’altro Dialogato e, prendendo lo spunto dal XX Congresso del PCUS, mostra la continuità fra stalinismo e post-stalinismo russo, alla luce delle caratteristiche pienamente capitalistiche dell’economia russa. La Russia nella grande rivoluzione e nella società contemporanea (nn.12-14/1956; ora in Struttura..., cit.) parte dall’anno cruciale 1926 per esaminare le posizioni delle forze sociali e politiche su uno scenario interno e internazionale sempre più drammatico, offrendo una limpidissima “radiografia” delle varie fasi della controrivoluzione staliniana, strappandola così alle interpretazioni moralistiche o idealistiche e scavando nella realtà materiale (economica e sociale) in cui affondava le radici. Lezioni delle controrivoluzioni (che risale al 1951 e che, con altri testi importanti, è riprodotto nell’omonimo volumetto pubblicato dalle Edizioni Il programma comunista, Milano 1981) inquadra la controrivoluzione staliniana nella storia generale del capitalismo.

E veniamo a quello che è il nostro testo più ampio, approfondito ed esauriente, vera chiave di volta nel lavoro di ricostruzione teorica d’una dottrina politica travisata e maciullata dalla controrivoluzione: quella Struttura economica e sociale della Russia d’oggi (nn.10/1955-12/1957; ripubblicato nel volume citato sopra), che è insieme analisi e riepilogo dei “fatti di Russia” e dimostrazione pratica di applicazione del metodo marxista in campo economico, sociale, politico e storico. Le nostre posizioni in merito alla Rivoluzione d’Ottobre e alla controrivoluzione staliniana sono poi limpidamente riassunte nelle tesi che compongono il breve ma densissimo testo 7 novembre 1917 – 7 novembre 1957. Quarant’anni di una organica valutazione degli eventi di Russia nel drammatico svolgimento sociale e storico internazionale (n.12/1957; ripubblicato in appendice al volume Russia e rivoluzione..., cit.).

Infine, due testi comparsi su quella che allora era la nostra rivista teorica

in lingua francese, Programme Communiste, completano utilmente, in- sieme al Quaderno numero 8 del Partito comunista internazionale (La crisi del 1926 nel partito russo e nell’Internazionale Comunista), il quadro, parziale, dell’enorme lavoro di partito sulla tragedia russa: L’économie russe d’Octobre à nos jours (nn. 15/1961-23/1963) e Bilan d’une révolution (nn.40/1967-42/1968).

Tutti testi nati vogliamo ripeterlo come armi di battaglia.

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