DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Ecco il testo delle deliberazioni prese oggi dal Consiglio generale del Sindacato Ferrovieri Italiani.

Per lo sciopero generale è stato approvato con 25 voti favorevoli e 6 contrari fra cui tre comunisti il seguente ordine del giorno:

“Il Consiglio generale del S. F. I. riunitosi per esaminare la situazione creatasi in conseguenza dello sciopero generale, udita la relazione del C.C. riconosce che dopo due anni di reazione violenta contro tutte le organizzazioni e contro ogni libertà individuale, da classe lavoratrice trovavasi in condizioni psicologiche di dover invocare dalle organizzazioni aderenti all’Alleanza del Lavoro uno sciopero generale di protesta contro i barbari sistemi instaurati in Italia. Contro tale situazione i suoi rappresentanti del Sindacato nell’Alleanza del Lavoro hanno agito tenendo presente le deliberazioni di massima prese dal Consiglio generale nelle sue precedenti riunioni, anche nella fiducia che tale atteggiamento influisce sul reclamato ripristino delle libertà. Approva quindi il loro operato e giudica intempestive e antistatutarie le deliberazioni di carattere politico sindacale presentate dal C.C. dopo lo sciopero, rese di pubblica ragione”.

[Segue la questione della riammissione di Azzario e Berruti]

L’azione sindacale e l’atteggiamento del Sindacato nei confronti delle altre organizzazioni operaie sono stati definiti con la seguente mozione:

“Il Consiglio generale discutendo sulla situazione generale e sulla tattica sindacale, riconosce che nell’attuale momento, che è contraddistinto dal potere della plutocrazia e dal sovvertimento da parte di forze extra legali e dello Stato di ogni istituzione giuridica e morale, la classe lavoratrice ha dovuto mantenere con ogni sforzo l’efficienza delle forze sindacali per la duplice necessità di difendersi da ulteriori assalti del capitalismo e di soccorrere le vittime della reazione; ricorda ai ferrovieri lo stato di disagio in cui si trovavano prima del 1919, le notevoli conquiste economico morali ottenute mercé l’azione illuminata ed energica del Sindacato che dovè vincere la resistenza del Governo, dell’amministrazione e le insidie delle false organizzazioni ferroviarie; constata che l’attuale situazione è il risultato dell’azione violenta e violentatrice della classe dominante che si vale del possesso dei mezzi che servono all’esistenza del proletariato per distruggere tutta l’opera civile di progresso iniziata dai lavoratori con le organizzazioni sindacali, cooperative ecc., afferma che il disorientamento e la sfiducia che hanno fatto breccia nell’animo di parte dei lavoratori è causata anche dalle lotte fratricide fra i vari partiti politici d’avanguardia che per gelosia e rivalità impedirono in qualunque senso l’efficace difesa delle libertà, gareggiando nella lotta sulla priorità di programmi e di metodi; dichiara che dopo gli ultimi avvenimenti gli organismi che costituivano l’Alleanza del Lavoro, per la necessità della propria difesa devono seriamente esaminare l’opportunità di costituire in luogo di un’alleanza foggiata su obiettivi transitori, che ha quindi tutti i difetti scaturenti dai contrasti degli organismi associati, un unico organismo sindacale nazionale, riconosce principi che sono a fondamento del S. F. I. come quelli che, non derivando da alcuna concezione particolare politica, consentirono la permanenza nelle file dell’organizzazione di chiunque lotti per l’elevazione economico-morale dei lavoratori del braccio e dell’intelligenza e per il diritto di essi a dirigere la gestione della società umana nei suoi aggregati nazionali e nei rapporti internazionali; riconferma la propria indipendenza da ogni partito politico e da ogni organismo sindacale.

Ma tenute presenti le gravi condizioni in cui versa la classe lavoratrice ritiene che essa, superando il travaglio che la preoccupa, debba unirsi in un unico organismo sottratto dall’influenza diretta o indiretta di ogni partito politico; delibera di porre all’ordine del giorno del prossimo congresso la questione della sin qui mantenuta autonomia, nella fiducia che, nel frattempo, tutti gli altri sindacati si orientano verso un unico organismo nazionale, reputa necessaria intanto una politica di raccoglimento e di difesa nell’intento di favorire nel paese già tanto travagliato da lotte faziose urne illuminate costante opera di civiltà e di progresso.

Questa mozione è stata votata all’unanimità astenendosi solo i tre comunisti e simpatizzanti.

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