DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Dall'importante articolo “Raddrizzare le gambe ai cani”, uscito sul n.11 del 1952 su quello che era allora il nostro periodico, “Battaglia comunista”, e volto a proseguire l'opera di “ribattitura dei chiodi” che da sempre contraddistingue il nostro Partito, contro tutte le deformazioni e revisioni del marxismo, ripubblichiamo la parte relativa alle caratteristiche economiche del capitalismo. L'articolo si poneva il compito (complesso e non riducibile a facili formulette o brevi “discorsetti”) di “mettere a posto le tesi” che da sempre contraddistinguono il marxismo sul piano storico, economico e “filosofico” (nel senso più ampio del termine), in opposizione a quelle “controtesi” che l'opportunismo aveva già da tempo cominciato a inoculare nel corpo del proletariato mondiale, distruggendo così il senso e la direzione della sua missione storica – quella di abbattere il capitalismo. Il compito di “raddrizzare le gambe ai cani che deviano da tutte le bande, compito che si riapre sempre dove meno te l'aspetti”, è parte integrante e continua del lavoro di Partito, ed è oggi – nello sbando teorico, politico e organizzativo generale – di ancor maggiore urgenza e importanza. Alle “controtesi” dei revisionisti di ieri e di oggi, si contrappongono dunque le “tesi” del marxismo invariabile e monolitico. 

Controtesi e tesi economiche

Controtesi 1. Il ciclo di svolgimento dell'economia capitalista va verso una continua depressione del tenore di vita dei lavoratori, cui viene lasciato solo quanto basta ad alimentare la vita.

Tesi 1. Ferma restando la dottrina della concentrazione della ricchezza in unità sempre maggiori in volume e minori in numero, la teoria della crescente miseria non significa che il sistema di produzione capitalistico non abbia aumentato enormemente la produzione dei beni di consumo rompendo la produzione parcellare e il consumo entro isole chiuse, progressivamente aumentando la soddisfazione dei bisogni per tutte le classi. La teoria marxista significa che nel fare questo l'anarchia della produzione borghese disperde i nove decimi delle centuplicate energie, espropria spietatamente tutti i medi detentori di piccole riserve di beni utili, e quindi aumenta enormemente il numero dei senza-riserva che consumano giorno per giorno la remunerazione, in modo che la maggioranza dell’umanità è senza difesa contro le crisi economiche, sociali e di spaventosa distruzione bellica al capitalismo inerenti, e contro la sua politica preveduta da oltre un secolo di esasperata dittatura di classe.

Controtesi 2. Il capitalismo è superato qualora si riesca ad attribuire al lavoratore la quota di plusvalore sottrattagli (frutto indiminuito del lavoro).

Tesi 2. Il capitalismo è superato quando alla collettività lavoratrice si renda, non la quota di profitto sul dieci per cento consumato, ma il novanta per cento dilapidato dall'anarchia economica. Ciò non avviene con una diversa contabilità di valori scambiati, ma togliendo ai beni di consumo il carattere di merci, abolendo il salario in moneta, e organizzando centralmente l'attività produttiva generale.  

Controtesi 3. Il capitalismo è superato da una economia in cui i gruppi di produttori abbiano il controllo e la gestione delle singole aziende e queste trattino liberamente tra loro.

Tesi 3. Un sistema di scambio mercantile tra aziende libere autonome al loro interno, come può essere propugnato da cooperativisti, sindacalisti, libertari, non ha alcuna possibilità storica e non ha alcun carattere socialista. Esso è retrogrado anche rispetto a molti settori già organizzati alla scala generale in tempo borghese, come richiedono il procedere della tecnica e la complessità della vita sociale. Socialismo, o comunismo, vuol dire che la intera società è l'unica associazione di produttori e consumatori. Ogni sistema aziendale conserva il dispotismo interno di fabbrica e l'anarchia dell'adempimento al consumo dello sforzo di lavoro, oggi almeno decuplo del necessario.  

Controtesi 4. Una direzione dell'economia da parte dello Stato e una gestione di stato delle aziende produttive, anche se non è socialismo, tuttavia modifica il carattere del capitalismo quale Marx lo studiò, e quindi modifica la prospettiva del suo crollo e determina una terza inattesa forma di post-capitalismo.

Tesi 4. La neutralità economica dello Stato politico non è stata che una rivendicazione dei borghesi contro lo Stato feudale. Il marxismo ha dimostrato che lo Stato moderno non rappresenta la società intera, ma la classe dominante capitalista; con ciò ha detto, dalla prima pagina, che lo Stato è una forza economica nelle mani del capitale, e della classe imprenditrice. Dirigismo e capitalismo di stato sono ulteriori forme di soggezione dello Stato politico al capitale imprenditore. Esse delineano il previsto antagonismo finale esasperato delle classi, che non è un urto di numeri statistici, ma di forze fisiche: il proletariato organizzato in partito rivoluzionario contro lo Stato costituito.  

Controtesi 5. Data la inattesa forma dell'economia il marxismo, se vuole restare valido, deve cercare una terza classe che va al potere dopo la borghesia, gruppo umano dei titolari di capitale oggi scomparsi, e che non è il proletariato. Tale classe, che è quella che governa e ha privilegi in Russia, è la burocrazia. Ovvero, come si sostiene per l'America, tale classe è quella dei managers ossia dei dirigenti tecnici e amministrativi di aziende.

Tesi 5. Ogni regime di classe ha avuto la sua burocrazia, amministrativa, giudiziaria, religiosa, militare, il cui insieme è uno strumento della classe al potere, ma i suoi componenti non costituiscono una classe, poiché classe è l'insieme di quelli che stanno in una stessa relazione coi mezzi di produzione e consumo. La classe dei proprietari di schiavi aveva già cominciato a smobilitare non potendo nutrire i propri servi (Manifesto) quando la burocrazia imperiale regnava ancora, lottava contro la rivoluzione antischiavista e la reprimeva sanguinosamente. Gli aristocratici avevano conosciuta da tempo miseria e ghigliottina, che ancora le reti statali militari e clericali lottavano per l'antico regime. La burocrazia in Russia non è definibile senza un taglio arbitrario tra gli alti papaveri e il resto: in capitalismo di stato tutti sono burocrati. Questa pretesa burocrazia russa, e dal canto suo la managerial class americana, sono strumenti senza vita e storia propria, al servizio del capitale mondiale contro la classe lavoratrice. I termini a cui tende l'antagonismo di classe rispondono alla prospettiva marxista dei fatti economici sociali e politici, e a nessun'altra antica; tanto meno a nuove costruzioni, frutto dell'attuale ottenebrata atmosfera.


Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°02 - 2013)

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
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