DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Se c‘è una categoria di proletari particolarmente massacrata dagli incidenti sul lavoro (per lo più gravi, se non mortali), oltre che dall’utilizzo di lavoro nero, clandestino, precario, dal ricatto del caporalato ufficiale o mafioso, e da una disoccupazione galoppante (in Italia, 250mila posti di lavoro persi in due anni) è quella dei lavoratori edili – in Italia come altrove, oggi come ieri (secondo la European Agency for Safety and Health at Work, gli incidenti mortali in Europa sono più del doppio della media di altri settori)1.

In questa situazione drammatica, l’1 dicembre u. s., s’è tenuta a Roma una manifestazione che ha visto uniti nel rivendicare… maggiori investimenti e un… migliore uso dei soldi pubblici l’associazione dei costruttori edili (ANCE) e i sindacati di categoria CGIL-CISL-UIL: un evento che il Manifesto del 2 dicembre ha lo scarso pudore di definire “ambiguo”. Nessuna ambiguità, invece: solo la prassi – consolidata da decenni di convergenze, conciliazioni, cogestioni, concertazioni2 – di legare mani e piedi (o meglio: stringergli il cappio intorno al collo) i proletari ai loro padroni, a chi li schiavizza e massacra ogni giorno, rendendo anche fisicamente evidente l’idea che “gli interessi del capitale e del lavoro coincidono” al punto di convergere insieme in piazza per rivendicare di fronte a quel buon papà che è lo Stato (attraverso il suo rappresentante in terra che è il governo, di qualunque colore esso sia) la necessità di provvedere per essi, tutti insieme appassionatamente.

La cosa sarebbe già di per sé ridicola, se non fosse un passo ulteriore nell’affasciamento dei proletari intorno alle esigenze padronali oggi e nazionali domani, un domani non poi così lontano. Prove generali di social-nazionalismo, in vista dei tempi duri che ci attendono e della guerra che li concluderà, se prima i proletari – fottendosene di organizzazioni sindacali nazional-fasciste e delle necessità urgenti dei padroni – non avranno rotto questo patto suicida, tagliando la corda che li tiene attaccati al capitale, ai padroni, allo stato, esattamente come la corda sostiene l’impiccato.

 

1. Cfr. http://osha.europa.eu/en/statistics. Le statistiche ufficiali italiane menano gran vanto del fatto che gli infortuni sul lavoro sono calati nel corso del 2008 e del 2009: ora, come si diceva sopra, quello dell’edilizia è uno dei settori in cui maggiormente domina il lavoro nero e clandestino, non riconosciuto e non dichiarato – facile dunque immaginare perché le statistiche registrino un calo di incidenti!...

2. Nel maggio 2009, Ance e triade sindacale s’erano già incontrati per formare gli “Stati generali delle costruzioni” – tanto valeva chiamarli “corporazioni”!

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°01 - 2011)

 

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.