DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Il secondo effetto del conflitto é stato di peggiorare la composizione dei consumi. Già nel 1938 le spese per l'alimentazione assorbivano in Italia il 56.4% del totale, mentre in Inghilterra ne assorbivano appena il 40,79 e la percentuale delle altre voci (ad eccezione dei “trasporti e comunicazioni” (7,34°%) ) oscillava intorno al 37%: la guerra ha aumentato la percentuale del consumo alimentare riducendo corrispondentemente quella delle altre voci, cosicché il tenore di vita complessivo della popolazione ci appare anche qualitativamente peggiorato. La percentuale dei consumi alimentai sul totale passa infatti dal 56.4 al 66,9 e 65,4; quella del vestiario e arredamento, dal 13.9 al 6.3 e 6,8; quella dell'abitazione, luce e riscaldamento, dal 9.7 al 12,6; quella dei trasporti e comunicazioni. dal 6,8 al 4,2 e al 5,0; quella delle spese varie dal 13,2 al 10.0 e al 10,2 (la non grave diminuzione di quest'ultima voce é probabilmente dovuta alla relativa rigidità degli oneri fiscali).

 

 

 

Non meno significative sono le stime del reddito privato degli italiani per il periodo 1914-1945, calcolate dal prof. Benedetto Barberi per l'Istituto Centrale di Statistica, e recentemente pubblicate (Le disponibilità alimentari della popolazione italiana del 1910 al 1942, Roma 1946). Se osserviamo la colonna di centro, ovverosia la valutazione in lire 1938 del reddito individuale dei vari anni, vedremo che questo denota una tendenza rapidissima alla diminuzione e, alla fine della guerra attuale, risulta inferiore alla metà del reddito 1914, mentre la cifra del reddito prebellico della seconda guerra mondiale é inferiore di almeno il 12% al reddito pre-bellico della prima guerra mondiale.   

 

Reddito medio pro-capite
Anniin lirecorrentiin lire
 191419381945
     
19146676673.13370.911
19283.3586943.26974,138
19293.2926933.25873.819
19302.7276192.90665.868
19312.3686052.84164.520
19322.3576372.99667.916
19332.1236152.88865.514
19342.1176362.99267.852
19352.4406943.26574.150
19362.4426332.97567.464
19372.7766342.98467.715
19382.8556082.85564.746
19392.9175952.79563.413
19403.0225282.48356.283
19413.2635022.36453.575
19423.4904732.22850.581
19435.0464332.03146.081
194419.2854031.89042.877
194534.3933221.51534.393

  

 

 

Per contro, la produzione effettiva ed il rendimento del lavoro dall'inizio del secolo al 1930 hanno raggiunto un livello medio che supera dalle quattro alle dieci volte le capacità iniziali. Per attenerci alle sole valutazioni documentabili le cifre che più avanti riproduciamo da L. Federici (Crisi e Capitalismo. Milano, 1933) possono dare un'idea sia pure approssimativa dell'aumento delle energie produttive fino al 1930. Da allora non solo la tecnica ha preceduto ancora enormemente, ma la generalizzazione della produzione in serie ha triplicato e spesso sestuplicato la produzione 1930.

 

 

 

Che cosa significa ciò? Che l'immiserimento delle masse lavoratrici in regime capitalista si accresce in ragione geometrica dell'aumento della capacità di produzione e che perciò questo sistema non solo é di ostacolo allo sviluppo della produzione in quanto parte dalla necessità di assicurare un profitto al detentore del capitale anziché evolvere nel senso di soddisfare tutti i bisogni della collettività umana, ma che il necessario sviluppo pratico e potenziale é ottenuto a spese delle masse che producono. E' da questo punto di vista che si deve considerare anche il problema della ricostruzione postbellica.   

 

                                                                       Sviluppo del rendimento del lavoro
 
    Variaz.% tra il 1900 e il 1930
         
 1900191519301930
Produzione oraria in     
unità di merci5.00010.00020.000+ 400
Impiego di:     
energia C.V.101620+ 100
operai n.10105- 50
Rendimento orario     
per C.V.5006001.000+ 100
per operaio5005504.000+ 800

  

 

Permanendo il regime capitalista, essa può infatti avvenire solo a prezzo di una riduzione del potere di acquisto delle masse per permettere di riattivare il ciclo del profitto capitalistico. Di conseguenza, gli operai potranno bensì sudare a costruire case e palazzi ed alti beni, ma la loro capacità di pagare affitti e di acquistare prodotti sarà sempre inferiore alle ricchezze che il loro sforzo produttivo avrà creato. 

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