DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Gli arresti domiciliari comminati, la mattina del 19 luglio, al coordinatore nazionale del S.I. Cobas e a tre dirigenti piacentini del medesimo sindacato di base, seguiti da analoghi provvedimenti ai danni di quattro attivisti dell'USB, non rappresentano solo un nuovo gravissimo attacco anti-proletario, sferrato contro chi, in tutti questi anni, nel mondo della logistica ma non solo, s'è battuto con le armi che i proletari e le proletarie di tutto il mondo hanno sempre usato per difendere le proprie condizioni di vita e di lavoro (scioperi, picchetti, presidi, blocchi delle merci, ecc.). Sono anche la dimostrazione di che cosa intendano per “pace sociale” la classe dominante e i suoi manutengoli (magistratura, forze del disordine, mezzi di disinformazione di massa, politicantismo di vario colore e varia natura, sindacalismo istituzionale): una “pace sociale” che è un ingrediente della “dittatura democratica” grazie alla quale il Capitale, in tutte le sue articolazioni e in maniera più o meno aperta ed esplicita, esercita il proprio potere assoluto – una “pace sociale”, difesa e giustificata dall’insieme delle leggi e dei regolamenti borghesi, che prepara la mobilitazione patriottica a sostegno delle guerre del Capitale: ciò che sta avvenendo in Ucraina è un ulteriore passo in quella direzione.

I compagni e le compagne del Partito comunista internazionale (il programma comunista) esprimono la solidarietà a tutti i militanti colpiti da quest’ennesima provocazione anti-proletaria. Soprattutto, invitano tutti i lavoratori, iscritti o non iscritti a qualsivoglia sigla sindacale, a reagire a quest’ondata repressiva, e a continuare la mobilitazione per difendere i propri interessi. Cominciare e intensificare le lotte è l’unico modo per affrontare senza indugio l’economia di guerra, l’unità nazionale, la mobilitazione patriottica, e prepararsi a fermare la guerra imperialista con il disfattismo proletario.

 

1. Rifiuto di accettare sacrifici economici e sociali in nome dell’“economia nazionale”

2. Organizzazione della lotta di difesa delle condizioni di vita e di lavoro dei proletari per colpire duramente l’impegno bellico della “propria” borghesia

3. Rottura aperta della “pace sociale” e ritorno deciso ai metodi e agli obiettivi della lotta di classe

4. Rifiuto di ogni partigianesimo (nazionalista, religioso, patriottico, mercenario, umanitario, pacifista) a favore di uno qualsiasi dei fronti imperialisti.

5. Azioni di sciopero fino allo sciopero generale contro ogni tipo di repressione, mobilitazione e propaganda bellica.

 

La repressione delle lotte proletarie prepara la mobilitazione a sostegno delle guerre del Capitale

 

                                                                                                                                 19/7/2022

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
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