Essendo stato annunciato che la discussione sulla questione del programma è rinviata al prossimo Congresso, e avendo chiesto la delegazione italiana di poter fare una dichiarazione in merito, il presidente chiede che essa vi rinunzi per evitare che altre delegazioni facciano altrettanto. Bordiga dichiara allora che “la delegazione accetta che la sua dichiarazione figuri nel protocollo senza che sia letta, ma non può rinunciare alla dichiarazione medesima”. Radek interviene per obiettare che, per figurare nel protocollo, una dichiarazione deve essere stata portata a conoscenza del Congresso; quindi, malgrado le riserve italiane, il presidente la legge:
“La delegazione italiana voterà la mozione di rinvio della questione del programma, ma desidera mettere a verbale che avrebbe preferito che il programma dell’Internazionale fosse discusso e votato nel presente Congresso. Concorda con il criterio sostenuto dal compagno Bucharin per la redazione del programma, e ritiene che la questione del progetto di programma, anche rinviandone la versione definitiva, avrebbe dovuto essere meglio precisata in questa sede”.