DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

E' questo l'entusiasmante risultato raggiunto da una delle campagne d'informazione statali: “Non consumare acqua!” Quando ti lavi i denti e quando t'insaponi sotto la doccia, chiudi l'acqua; usa la lavastoviglie solo quando è davvero necessario, etc. etc. Le autorità delle acque sono sollevate: finalmente, sono riuscite, come al solito, a far mancare l'acqua nelle zone servite!

Nonostante le piogge torrenziali, la neve, l'aumento dei bacini, il coordinamento tra le autorità delle acque, queste ultime riescono sempre a far dichiarare lo stato di calamità per la siccità.

Ma come fa l'acqua a “consumarsi”? E' forse come il sapone, frutto dell'industriosità umana, che si consuma?

Non ci fu qualcuno che disse “mai riuscirò a bagnarmi nella stessa acqua”? intendendo con ciò che l'acqua

scorre in un ciclo chiuso, mutabile solo nelle quantità delle varie fasi, come dimostrano i fossili marini a 1000 metri di profondità o le ere glaciali della Terra o l'attuale allarme clima per lo scioglimento relativamente più veloce dei ghiacciai e ghiacci polari?

Volevano forse farci credere che così avremmo salvato la vita a qualche innocente famiglia africana, sperduta nel deserto, perché l'acqua risparmiata viene… inviata loro? Ma se così fosse, dove sono i trasporti, le condotte o qualsiasi altro mezzo, che al di fuori della rete mercantile capitalistica (e quindi a pagamento anche per l'Unicef) dovrebbero svolgere questo ruolo ?

Nel frattempo, i nostri acquedotti, gestiti da pubblici o da privati, perdono ogni giorno (compresi i festivi), ogni ora (diurna o notturna), ogni minuto, ogni secondo, il loro bel 65 % di acqua (Fonte: Servizio Idrico Integrato).Noi siamo tanto maligni da affermare che questi allarmi sul consumo dell'acqua, sull'acqua pubblica o privata, sulla carenza di efficienza degli acquedotti, sono solo la preparazione per ulteriori lucrose operazioni per gli imprenditori a cui lo Stato affiderà i vari lavori. Anche il terremoto è fonte di guadagno: basta non risvegliare troppo l'attenzione del “popolino” (vuoi vedere che qualcuno diventa comunista invece che ultrademocratico?), e poi ci accorderemo per la ricostruzione in modo proficuo. Ricordiamo: gli stessi organi statali capitalistici scoprono le magagne – ma allora: è colpa dei ladri o è proprio il sistema di funzionamento capitalistico che genera sovraprofitti? La proprietà è (già) un furto, asseriva qualcuno in tempi non sospetti!

Quindi, l'acqua non “si consuma”, facendoci con ciò, con il Signor Consumo, entrare nell'universo dei consumatori e sue associazioni, delle bollette, dei contatori, dei filtri per acqua “più buona”, dell’acqua minerale, etc. etc., ma si utilizza, esattamente come si dovrebbe fare con tutta la Terra.

Tuttavia, alla base di ogni attività capitalistica, pubblica o privata che sia, vi è il suo ridurre tutto a merce, la sua ricerca di tangenti e percentuali e diritti privatistici. Perciò la mafia e consimili sono indistruttibili, se non si distrugge il capitalismo! Idem per la salvaguardia o difesa (cosiddette!) dell'ambiente, idem per tutta la società moderna (che di moderno ha solo il fatto che sta sotto i nostri occhi e modernamente ci appesta con il suo tanfo di putrefazione, decadimento e distruzione del genere umano).

Gestione pubblica o privata dell'acqua?

Noi dobbiamo lottare e indicare ai proletari (cioè, coloro che per vivere debbono vendere la propria forza lavoro) che dobbiamo vivere, a prescindere se siamo uomini o donne o altro, occupati o meno, precari o stabili, etc. etc…. E ciò soprattutto ora che la crisi, del LORO profitto, fa aumentare i “poveri”: quindi, dobbiamo avere acqua, luce, gas e tutto ciò che è necessario per vivere dignitosamente (migliori condizioni di vita e di lavoro).

Dunque, salvare il mondo? Si può fare! Ma solo costruendo gli strumenti rivoluzionari per la dispersione del capitale, dei suoi Stati e dei suoi uomini, per l'instaurazione della Dittatura del Proletariato Mondiale, l'unica classe in grado di distruggere le classi e instaurare il mondo dell'Umanità. Chiudendo una volta per tutte il rubinetto del Capitale!

 

Partito Comunista Internazionale

(il programma comunista n°05 - 2012) 

 

 

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.