DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

In decine di migliaia di villaggi del Bangladesh si sta verificando il più grande avvelenamento di massa che la storia ricordi. La stima " prudenziale " di un idrologo della Banca Mondiale, incaricato di ... "valutare il problema", parla di diciotto milioni di persone che "si stanno avvelenando"1.  Ma cosa è successo di così catastrofico da portare milioni di persone a un ... suicidio collettivo?

 Per capirlo, bisogna fare un passo indietro di venti anni, quando, in uno dei più temibili sinergismi sociali moderni, s'incontrarono tecnologia e filantropia borghesi: la tecnica, il "nuovo santo" asservito al dio-capitale, e le istituzioni filantropiche, piene di cornacchie nullafacenti ma tuttotenenti, oggi e ieri a lui devote 2.  Affinché il santo sia venerato e le pecorelle meritino le indulgenze, bisogna darsi alle buone opere materiali terrene, redentrici per entrambi. Nessun timore: il mondo è pieno di luoghi che attendono con impazienza l'arrivo della scienza e degli uomini di buona volontà ... capitalistici. Il Bangladesh era ed è tra i... primi dieci nel "gruppo dei popoli derelitti": lì, per le opere pie tecnologizzate, c'era e c'è solo l'imbarazzo della scelta.

 L'UNICEF3 propose dunque al governo del Bangladesh di risolvere, con una pompa appositamente disegnata per pescare acqua dalle falde idriche, il problema delle migliaia (migliaia: teniamo bene a mente gli zeri!) di morti di colera e di diarrea, causate dalla insalubrità delle acque che i contadini attingevano da stagni inquinati. Detto fatto: in vent'anni, vengono costruiti e installati 4 milioni di modernissime pompe - su 20 milioni circa di popolazione attiva in agricoltura, quasi una pompa a famiglia-contadina. Milioni di trivellazioni e milioni di pompe marca Paradiso-Unicef!

 Ma, in tutto questo bucare e pompare, nessuno (dicasi nessuno!) delle migliaia di tecnici lautamente pagati e di cornacchie svolazzanti in tenuta orientale si è domandato che caratteristiche chimico-fisiche avesse l'acqua che stavano ... donando alla "loro" umanità derelitta. Un'analisi che fosse una non è stata mai fatta: fino a quando ... ... fino a quando il "piscio del diavolo" 4 cominciò, dopo una latenza di vent'anni, a manifestare la sua presenza prima con orribili dolori e poi con morti altrettanto orribili - dolori e morti dovuti a un'intossicazione cronica da arsenico. Per venti anni, infatti, i contadini hanno pompato, bevuto, fatto bere agli animali e innaffiato le loro coltivazioni5 con un'acqua contenente percentuali altissime di arsenico!6

 Adesso, milioni di corpi (l'idrologo sopra citato parla di 18 milioni: quasi l'intera popolazione attiva in agricoltura) in Bangladesh e nel vicino stato indiano del Bengala si ricoprono di spaventose ulcere purulente e cancrene puzzolenti, mentre quelli arrivati allo stadio finale della malattia "giacciono isolati dal resto del villaggio".

Si arriva poi all'indecenza più disumana quando questi giornalisti ultrapagati dal capitale, invece di cercare le vere cause di questa immane tragedia (o, anche se serve poco, almeno i suoi responsabili diretti), affermano che 18 milioni di persone "si stanno avvelenando". Come se quei poveri contadini avessero avuto molte scelte: o non usare più l'acqua inquinata per bere e per irrigare i campi, morendo subito di fame, o usarla, condannandosi a una morte lenta che però, se non altro, permette di sfamare se stessi e la famiglia ancora per qualche tempo.

 Naturalmente, viene esclusa l'altra scelta, che sarebbe quella di curare I'intossicazione in ospedale con una terapia di "lavande gastriche, sostituzione dei liquidi perduti, trattamento dello shock e del dolore e somministrazione di farmaci che aiutino l'organismo ad eliminare il veleno". I giornalisti, i filantropi, i tecnici borghesi, medici compresi, inorridiscono di fronte a una tale costosissima soluzione e piagnucolano (come solo i "benefattori" sanno fare quando si sentono traditi e incompresi) che "un piano così colossale [...l questo miracolo umanitario [...l abbia avuto come conseguenza di debellare una malattia da migliaia di morti per aprire la strada a una malattia da milioni di morti". Ma subito si riprendono, affermando che in ogni caso "il nostro programma andrà avanti". Ohibò, il magazzino delle pompe, come tutti i magazzini capitalistici, deve essere assolutamente smaltito! Così, l'acqua viene adesso analizzata per quei contadini che, fortunati loro!, hanno continuato fino ad oggi a dividere con vacche e bufali la stessa acqua da bere: essi hanno avuto una percentuale di sopravvivenza molto maggiore dei loro fratelli tecnologizzati e filantropizzati. Mille a una!

 Ora, noi non siamo né fra quei teorici biblici che di fronte al problema della provenienza del diavolo rispondono "ignoramus" né fra quei moderni illuministi per i quali il diavolo non sarebbe altro che frutto di superstizioni passate. Noi sappiamo che le infinite manifestazioni del "maligno in terra", dalle sue pisciate ad altre manifestazioni ... corporee, seguono la strada comandata dal suo dio: il dio-capitale. E che il "diavolo" altro non è che il ad altre manifestazioni ... corporee, seguono la strada comandata dal suo dio: il dio-capitale. E che il "diavolo" altro non è che il suo messaggero "globale", intento a percorrere questo mondo per portare la divina novella: "arricchitemi e moltiplicatemi ".

E dunque affermiamo di saper bene, non avendo mai abbandonato la nostra "vecchia" ma sempre funzionante bussola teorica marxiana (data per morta dai becchini di tutte le risme e invece in ottima salute, come andiamo dimostrando da almeno settantant'anni!), come e perché sia potuto accadere, nell'oggi capitalistico (come nel suo ieri: le ossa dei tessitori di cotone imbiancano le pianure indiane - solo un pallido esempio di una quadrisecolare contabilità di omicidi a nove zeri), che 18 milioni di esseri umani abbiano dovuto, bevendo il "piscio del diavolo", immolarsi all'antropofago dio-capitale.

Proprio per questo, proclamiamo con Marx che solo la rivoluzione comunista con l'indispensabile dittatura del proletariato e del suo partito può liberarci da queste forze distruttive, può levarci di dosso tutto questo secolare sudiciume e fondare su basi nuove la società - una società che, a scorno di tutti gli ignoranti che si riempiono la bocca di parole vuote, sappiamo benissimo come sarà e come sarà organizzata. Allora, e solo allora, gli uomini, "entrati in una organizzazione economica superiore della società [...] dove non si faranno conti e calcoli di progetto in soldi, ma in grandezze fisiche ed umane [...l con l'aiuto di una Scienza e di una Tecnologia elaborate [nei millenni] e depositate nel cervello sociale [della Specie"7, sapranno sconfiggere le antiche malattie originate dalla povertà e dall'individualismo economico e quelle nuove, mille volte peggiori, derivanti dalla degenerazione e putrefazione del Mostro dio-Capitale e del suo diavolo pisciatore.

 

Da "Il programma comunista" n. 1 del 1999.

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