DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Proletari,compagni!
Nelle prossime settimane, si terranno le assemblee sindacali nei luoghi di lavoro che dovranno  avallare “senza se e senza ma” la lunghezza della corda messa al collo della classe lavoratrice. Il gioco delle tre carte, approntato dai mazzieri Cgil, Cisl, Uil, con compare al seguito (Fiom), permetterà di legalizzare l’accordo già sottoscritto con il “governo amico”, mediante un referendum che si terrà nella prima decade di ottobre. Voi sapete bene che il “documento di concertazione” sottoscritto non ha nulla a che vedere con la difesa delle nostre condizioni di vita e di lavoro, che lo sviluppo del precariato e della flessibilità e l’aumento degli straordinari e dei ritmi di lavoro continueranno inflessibili, che i salari, in caduta libera dagli anni ‘70, continueranno a diminuire inesorabilmente, che i cosiddetti incidenti sul lavoro (veri e propri omicidi legalizzati) continueranno la loro ascesa, che pensioni e assistenza (pagate dalle trattenute sul vostro salario) sono nell’occhio del ciclone di tutti i governi, di destra e di “sinistra”.

Proletari, compagni!Voi sapete che la “democrazia sindacale” è diventata la bambolina per far passare gli attacchi più ignobili. Ricordate la lotta dei lavoratori di Melfi, che sembrava sul punto di estendersi a tutto il comparto Fiat e invece fu soffocata, dopo lo scontro con la polizia chiamata a gran voce dai sindacati tricolore, proprio grazie al referendum nel chiuso della fabbrica ad opera della Fiom! Ricordate i lavoratori di  Pomigliano, licenziati su denuncia degli stessi sindacalisti della Triplice, perché osarono opporsi al contratto già firmato! Avete ancora dubbi su chi siano i nostri nemici di classe nelle nostre stesse file?

Proletari,compagni!

L’organizzazione sindacale dei lavoratori, quella che legava in un fronte di classe i proletari più combattivi e decisi, che meritavano la fiducia dei lavoratori, non da oggi è ridotta ad agenzia di controllo della classe operaia, veri e propri servi degli interessi della borghesia. Non per nulla tanti capoccia (Marini, Bertinotti, Cofferati, ecc.) sono eletti a rappresentanti emeriti dello Stato! I lavoratori non potranno ricostruire le loro organizzazioni di difesa e di lotta economica finché non si saranno liberati di queste vere e proprie guardie al servizio dei poteri politici ed economici dello Stato.

Proletari,compagni!

L’inconsistenza delle posizioni delle organizzazioni di base (Cobas, Slai, RdB, ecc.), i loro “no e non so”, la loro difesa dell’orticello di categoria, finiranno per avallare quel gioco sporco, irresistibilmente attratte come sono dalla democrazia referendaria e dall’attesa di essere ricevute nel salotto buono dove si distribuiscono deleghe che contano con relative assemblee e rappresentanti legali, e incapaci di comprendere che il culto della democrazia, da qualunque realtà essa si veda, è il culto dello Stato borghese.

Proletari,compagni!

Per battere tutti questi piazzisti di merce avariata, infilati come piattole nel corpo della classe proletaria, occorre riprendere le vecchie armi di lotta, rovesciando l’ordine del giorno delle assemblee, per dire no alla concertazione, affermare la necessità della risposta dura e decisa all’attacco del padronato e del suo Stato, riprendere la via della difesa intransigente delle nostre condizioni di vita e lavoro, operare per la rinascita di stabili e ampie strutture di lotta e di organizzazione.

No al referendum, strumento del crumiraggio.

Contro ogni compatibilità con l’economia nazionale.

Sciopero generale di tutte le categorie che blocchi a oltranza la produzione di merci e servizi  

 

 

Partito Comunista Internazionale

(Il programma comunista)

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
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