DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Proletari, compagni,

ricordate la lotta dei proletari di Rosarno, la loro autodeterminazione contro lo sfruttamento, contro il disinteresse e l'ostilità che li circondava? Hanno sfidato un mondo che li opprime, fatto di caporali e di forze dell'ordine, di padroni e di organizzazioni sindacali, che li ha sempre separati dagli altri proletari per paura che si creasse un'alleanza spontanea contro l'ordine sociale esistente.

Avevano il permesso di soggiorno, non dovevano chiederlo per lavorare, non era questo che rivendicavano, non era per questo che lottavano: era contro il trattamento infame e disumano cui erano sottoposti, era  per difendersi da una condizione di vita e di lavoro di sfruttamento bestiale. Mentre lottavano, hanno avuto chiaro che nel regime del capitale, permesso di soggiorno o meno, non può esserci vita degna d’essere vissuta se non si combatte questo regime fino a distruggerlo.

Proletari, compagni,

la lotta che avete intrapreso per conquistare il “pezzo di carta”, non può che inserirvi legalmente nella condizione di schiavi salariati, la stessa cui sono sottoposti anche gli altri proletari nazionali. Certo, vi toglie dallo stato di clandestinità, creata ad arte per costringervi a mendicare e accettare salari di fame, fogne abitative, controlli polizieschi, inseguimenti per le strade, per finire reclusi nei centri di controllo e di espulsione. Niente può far mancare il nostro appoggio alla lotta che avete intrapreso. Questa lotta, lanciata nella disperazione più totale, tuttavia è perdente se non è accompagnata dalla più vasta mobilitazione di tutta classe operaia, che non si condanni così a riconoscere nel “posto di lavoro”, nella galera produttiva, la propria umanità. In queste condizioni, la solitudine non può essere superata da una facile solidarietà caritatevole, non può essere superata se non si crea un fronte unitario di lotta che tenda ad allargarsi sul territorio, che riesca ad organizzare una risposta intransigente – un organismo unitario internazionalista, caratterizzato da metodi di lotta di classe e dalle seguenti rivendicazioni immediate:

 

  • Respingere in forma organizzata ogni controllo, persecuzione, espulsione, reclusione dei lavoratori immigrati
  • Permesso di soggiorno per tutti, senza limitazioni
  • Fronte unitario di lotta internazionalista   

        

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Partito Comunista Internazionale
(Supplemento al n°5/2010 de " Il programma Comunista")

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
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