DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Bordiga. – […] Io ero materialmente in possesso di questo denaro perché noi ci trovavamo nel nostro ufficio in via Frattina n. 35 (avendo già saputo in forma generica che la polizia cercava di raggiungerci e di arrestarci) avemmo sentore che alla porta si trovavano alcuni agenti che ci attendevano. Allora noi ci siamo preoccupati di mettere in salvo le cose più interessanti, e la cosa più interessante di tutte era la cassa del Partito: si trattava di banconote inglesi per 2500 sterline e della somma di 39 mila lire italiane. È sembrato a me opportuno tentare di mettere in salvo la somma più importante, cioè le sterline: ed ho messo questo denaro in una busta, mi sono messo la busta in tasca e sono sceso dal locale di Via Frattina. Qui ho constatato di essere seguito da un agente; l’agente ha constatato che io constatavo ciò e così sono stato arrestato.

Presidente. – Anzi, si dice che ella abbia lodato l’abilità con cui fu fatto il colpo.

Bordiga. – Non l’abilità, ma la fortuna. Ecco perché: io non avevo l’abitudine di tenere in tasca il denaro. Di solito non portavo valori e nemmeno un centimetro quadrato di carta scritta, perché le precauzioni non sono mai troppe; quella volta invece per la necessità che ho detto avevo preso quel denaro ed anche una busta con documenti che volevo portare in luogo sicuro. Quando sono stato alla presenza dei… come si dice per non dire poliziotti?, di quei signori che hanno avuto la cortesia di trarmi in arresto, io ho detto: Siete stati fortunati. Un’operazione come questa la potevate fare già da tempo, bastava mandare un agente a casa di Grieco, il quale usciva ogni mattina per venire al nostro ufficio a via Frattina. Si sarebbe potuto da mesi compiere l'arresto, allora mi avrebbero trovato senza nulla: proprio quel giorno che dopo tanto tempo se ne sono accorti mi hanno trovato col denaro in tasca. Solo in quel giorno infatti essi sono riusciti a pensare quale poteva essere il filo: hanno seguito Grieco, hanno constatato che Grieco era entrato in quella casa di Via Frattina e poco dopo hanno veduto che era entrato io, allora hanno telefonato alla questura per avere rinforzi. La questura ha avuto l'ingenuità di mandare una sola persona, avrebbero potuto arrestare anche Grieco, se dalla questura avessero mandato una squadra; invece hanno arrestato solamente me. Ecco perché io dico che l'operazione è stata semplicemente fortunata: avrebbero potuto farla meglio altre volte, l'hanno fatto tardi e poco abilmente quindi è stato solo il caso che li ha aiutati.

Presidente. – Insomma lei non li promuoverebbe.

Bordiga. – No, noi sceglieremo della gente più adatta.

Se lei vuole domandare come va che nella casa del partito comunista si trovavano quei determinati biglietti di banca io posso risponderle che non sono obbligato a renderle conto alcuno di ogni singolo biglietto di banca. In nessun caso si rende un conto di questo genere. Ogni cassiere non rende conto se non dell'esistenza di un determinato totale di numerario; in cassa non può rifare per ogni biglietto la storia del modo in cui ha circolato. I biglietti girano: potrebbe darsi che qualcuna di quelle banconote, per esempio, fosse passata anche per le tasche sue, signor presidente. La circolazione che fa il denaro è complicatissima e sarebbe ingenuo vuole ricostruire il cammino di quei biglietti solamente perché se ne è veduto uno così importante: mille sterline! Se mi si domanda invece quali erano le fonti del finanziamento del partito, questa è una domanda a cui sono disposto a rispondere in modo esauriente e definitivo.

E dirò, come noi abbiamo pubblicamente dichiarato in epoca non sospetta, con comunicati sulla stampa, che le risorse finanziarie per la vita del nostro partito erano insufficienti per quel che veniva dalle organizzazioni italiane. Questo soprattutto in considerazione del fatto che noi avevamo tre giornali quotidiani in gente che non davano possibilità, per la rispettiva posizione, di eliminare e anche solo in due il passivo, una Torino, una Trieste e uno a Roma; ed in considerazione anche che, data la situazione che a te in Italia, la diminuzione degli iscritti al partito aveva portato una forte diminuzione delle entrate e difficoltà di ogni genere. Per tutte queste ragioni noi avevamo forte deficit, ma siccome la nostra organizzazione non è un'organizzazione nazionale ma è internazionale, così essa agisce nello stesso modo in cui le singole sezioni esistono per esempio, in Italia. Come noi in Italia adoperiamo il denaro che viene dalla forte federazione di Torino per dare sussidi alle federazioni deboli di Taranto o di Avellino, così le sezioni delle internazionale che sono i migliori condizioni hanno alle sezioni più deboli, attraverso un centro organizzativo che e il comitato esecutivo di Mosca, sovvenzioni denaro.

Presidente: il comitato esecutivo di Mosca non ha rapporti col governo russo?

Bordiga: non è da confondersi con quel governo e le dirò ora qual è la differenza fra questi due enti.

Il comitato esecutivo internazionale comunista potrebbe risiedere anche in altre nazioni. Per esempio a Roma, se non vi fosse una polizia così abile che sa scoprire persino la nostra sede di via sartina, e che sconsiglia di trasportare qui la sede dell'esecutivo. Le vecchie internazionali hanno avuto sede a Bruxelles, a Ginevra e altrove: così la terza internazionale alla sua sedia Mosca. Delle internazionale fa parte partito comunista russo che è uno dei partiti più importanti, quello che ha avuto il maggior successo e per cui noi abbiamo la massima considerazione anche la massima invidia soprattutto data la situazione in cui ci troviamo ora.

Il governo russo, partito comunista russo e la terza internazionale sono enti del tutto distinti. La rimessa di fondi proveniva dalla commissione del bilancio della terza internazionale, la quale è composta di alcuni compagni di vari paesi e perla. Questa commissione, per caso, avevo proprio presidente italiano. Quindi chi aveva deliberato l'invio al noi di quella somma era proprio un italiano. Poteva essere russo, greco o altro ma questo per noi faceva lo stesso.

La diversità fra le internazionale il governo russo è evidente. Ne siamo partito comunista affiliata la terza internazionale alla quale sono affiliati partiti comunisti di tutto il mondo. In Russia le internazionale comunista si trova in una situazione diversa che non agli altri paesi; in questo senso: non che sia un organo del governo, ma nel senso che il governo è un organo delle internazionale, o perlomeno, che esiste un rapporto di subordinazione non dell'internazionale governo ma dello Stato Usa le internazionale comunista. Così, in Italia aveva partito organizzato, del partito fascista, da cui sono usciti gli uomini che attualmente sta la governo, e questo partito ispira all'opera del governo stesso che segue le linee direttive del partito. Non altrimenti aveva in Russia, con questa differenza: limitare del partito e esclusivamente nazionale, e quindi abbiamo tanto un'governo italiano quanto partito fascista italiano; mentre così abbiamo lo Stato russo è un'partito comunista che russo, ma che e anche sezioni delle internazionale. Non solo il governo russo e sui vari organi non possono disporre in materia di movimento comunista internazionale in quanto solo le internazionale può fare questo; ma la politica del governo russo non è dettata dal congresso ed agli organi direttivi del partito comunista russo, può essere discussa modificata dalla internazionale.

Ed io non potevo avere nessuna relazione contrasse in cui quale non è che un rappresentante diplomatico del governo russo: è un mio compagno che gli apprese che stimo, ma che non aveva alcun rapporto relativo con noi, così come non può esistere nessun rapporto fra noi e qualsiasi altro rappresentante diplomatico dello Stato russo. Anzi potevamo essere noi come partito, per fare una ipotesi affatto improbabile, se eventualmente Craxi non fosse venuto in Italia e avesse voluto seguire una linea di condotta diversa da quella dettata dal comunismo, potevamo essere noi a ricorrere al internazionale comunista perché si constatasse che rappresentante del governo russo non seguiva i principi comunisti.

Dicendo questo non intendo dare nessun senso di ripugnanza all'idea di avere dei rapporti col governo russo; intendo solo ristabilire la verità dei fatti. Noi siamo contro tutti governo attuale che sono in mano la borghesia, ve ne è uno solo con cui siamo solidali ed è il governo russo che ha raggiunto la prima realizzazione dei nostri ideali.

Presidente. – E allora perché non se ne vanno tutti in Russia?

Bordiga. – Per poterlo fare in questo momento sarebbe stato necessario che ella emettesse l’ordinanza di scarcerazione (Viva ilarità).

Presidente. – Andranno dopo.

Bordiga. – Dopo andremo, se del caso, in Russia, torneremo in Italia, saremo ovunque ci chiamerà il nostro dovere di lottare per il comunismo, sig. Presidente!

Presidente. – Bene, bene, per ora ritorni al suo posto!

 

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