DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Questa rubrica ha lo scopo di indicare al lettore dove può documentarsi su testi, pubblicazioni, tesi ecc., in ordine alle varie questioni trattate nella rivista.Il Partito Comunista d'Italia dal congresso di Livorno (1921) a quello di Roma (1922)

L'azione del Partito si svolge su due direttrici principali.  Sul piano della forza il suo compito é quello della difesa del proletariato dagli attacchi che la reazione borghese veniva sferrando nel corso di un'offensiva sempre più dura a causa del defluire dell'ondata rivoluzionaria in campo internazionale. Questa lotta fu condotta nel senso della risposta diretta alle violenze fasciste. Contro la tattica legalitaria e conciliatrice dei socialisti, e dell'alleanza delle forze proletarie sul terreno sindacale (esperimento dell'Alleanza del lavoro, febbraio 1922).

Le varie fasi della lotta sostenuta contro l'assalto della violenza fascista, scatenatasi con l'aperta connivenza dello Stato democratico, e contro l'offensiva padronale in tutti i suoi aspetti, si vedano nei seguenti giornali:  Il Comunista, quotidiano edito in Roma a cura del C. E. del Partito.  Ordine Nuovo, quotidiano edito dalla Federazione Torinese del partito: di questo giornale si vedano in particolare i numeri del: 2 febbraio 1921 (dichiarazione alla camera dei Deputati sulla costante e documentata corresponsabilità di tutte le autorità statali italiane - centrali e periferiche - nelle violenze dei fascisti); 22 marzo (la sede della direzione del Partito perquisita e occupata dagli organi di polizia; 6 aprile (attacco ai 14.000 operai della Fiat e occupazione militare degli stabilimenti); 1° maggio (Il problema é posto in modo ineluttabile: “La battaglia o la morte; la lotta o l'annientamento”); 18 maggio (violenze nelle elezioni); 28 luglio (strage di Roccastrada col perfetto accordo fra fascisti e carabinieri); 2 settembre (manifesto del Partito al proletariato italiano nell'anniversario dell'occupazione delle fabbriche: necessità di assalto frontale al potere; mobilitazione su questo piano delle masse organizzate nei sindacati); 19 ottobre (il Partito Comunista sostiene il “fronte unico” sindacale delle forze proletarie per l'azione contro l'offensiva politica ed economica della classe padronale): 1 novembre (mentre a Milano i comunisti chiedono lo sciopero generale dei metallurgici la FIOM si oppone e risolve la vertenza in via di compromesso con gli industriali); 7 novembre (al convegno confederale di Verona i comunisti chiedono la fusione di tutte le vertenze in un'unica grande azione comune del proletariato, ma i funzionari sindacali respingono la proposta); 21 dicembre (la Camera convalida l'annullamento dell'elezione a deputato del comunista Misiano). Il Lavoratore, quotidiano edito dalla Federazione di Trieste del partito. Si confrontino anche i seguenti periodici provinciali di partito:  Il Soviet di Napoli, L'Eco dei Comunisti di Cremona, Bandiera Rossa di Savona, L'Azione Comunista di Firenze, La lotta di classe di Forlì, L'Adda di Sondrio, La Battaglia Comunista di Carrara, L'Eco dei Soviet di Venezia, Bandiera Rossa di Cremona, Falce e Martello di Torino. Sul piano della formazione ideologica, politica ed organizzativa, il Partito é impegnato in una battaglia di importanza fondamentale per la costruzione dei capisaldi della sua linea politica differenziata in modo netto ed inequivocabile da ogni forma evidente o nascosta di opportunismo.

 

La sua battaglia contro i socialisti italiani guidati da Serrati e contro tutta la fraseologia rivoluzionaria con cui i massimalisti coprivano il loro fondamentale riformismo é condotta con estrema energia e violenza. Si veda, in particolare, per la formazione ideologico-politica, per l'impostazione teorica dei problemi organizzativi e per l'apporto dei comunisti italiani alle discussioni avvenute in seno alla Internazionale Comunista sui problemi della tattica e dell'organizzazione: in  Rassegna Comunista: “Partito e Classe”, “Mosca e la questione italiana”, “Sulla questione del parlamentarismo”, “Chiudendo la questione italiana”, “Il principio democratico”, il discorso di Bordiga al congresso di Marsiglia del P.C.F., rispettivamente nei fascicoli: A. I n. 2 del 15 aprile 1921, n. 5 del 30 giugno, n. 8 del 15 agosto, n. 13 del 15 novembre, A. II, n. 18 del 28 febbraio 1922, n. 24 del 30 giugno, n. 25 del 15 luglio.  in  Ordine Nuovo: 4 giugno 1921: “Il centrismo nel movimento socialista italiano”, 25 giugno: Dichiarazione del gruppo parlamentare comunista alla camera, contro il parlamento borghese, per la dittatura proletaria, 5 agosto: Il patto di tregua e pacificazione tra fascisti e socialisti, 19 ottobre: Appello del P. C. ai lavoratori socialisti dopo il congresso di Milano. 12, 17, 19, 24, 31 gennaio 1922: “La tattica dell'Internazionale comunista”, di A. Bordiga: é qui riaffermato il concetto che nulla deve minacciare il carattere intangibile di Partito di opposizione rispetto allo Stato e agli altri partiti politici e che il fronte unico significa azione comune di tutte le categorie sindacalmente organizzate e non guazzabuglio di metodi politici diversi.

Attraverso questa duplice lotta si giunge al II Congresso del Partito Comunista d'Italia che si tiene a Roma nell'agosto 1922; il Partito si presenta ancora monolitico e il congresso non esprimerà alcun dissenso, non esistendo condizioni obiettive tali da dar vita alle forze opportunistiche. In preparazione di questo Congresso si veda la stampa comunista del 1922. In particolare: Le tesi presentate e poi approvate al II Congresso, note generalmente come Tesi di Roma: esse sono fondamentali per la interpretazione dei principi generali della lotta di classe e per la determinazione della tattica proletaria, perché, come quelle che si affermarono dopo che i primi germi di deviazione si erano manifestati, con l'introduzione della tattica del fronte unico, nel III Congresso dell'Internazionale, indicano già la strada che sarà in seguito costantemente battuta dalla Sinistra italiana anche quando il Partito scivolerà gradatamente sulle posizioni opportunistiche già affermatesi nella 3° I. C.

La parte fondamentale di queste tesi - tesi politiche sulla tattica: relatori Bordiga e Terracini - sono state recentemente ripubblicate a cura del Partito Comunista Internazionalista (Le tesi di Roma, Ed. del P. C. Int. 1945, Lt. 26) ed in Come si costituì il Partito Comunista d'Italia, ed, Centro di doc. soc. 1945, Lt, 25. Queste e le altre tesi - agraria: relatori Sanna e Graziadei; sindacale: relatori Gramsci e Tasca - le ritroviamo anche in Ordine Nuovo a partire dal numero del 5 gennaio 1922.

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