DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

 

 

Questa rubrica ha lo scopo di indicare al lettore dove può documentarsi   su testi, pubblicazioni, tesi ecc, in ordine alle varie questioni trattate nella rivista. 

 

Nascita del Partito Comunista d'Italia 

 a) Atteggiamento anti-guerra

Una prima e organica visione del problema della guerra, nel senso che la partecipa­zione ad essa, comunque e ovunque si verifichi, è sempre in funzione della difesa della classe borghese, si ha nei seguenti articoli di Amadeo Bordiga pubblicati sull'« Avanti! »: Socialismo e «difesa nazionale », 21 dicembre 1914; Socialismo Patria e guerre di difesa, 6 gennaio 1915; La borghesia e il principio di nazionalità, 24 gennaio 1915.

Attraverso essi balza già evidente la netta differenziazione tra la struttura ideologica del Partito Socialista di allora — in cui tutto il processo revisionistico del marxismo aveva una manifestazione parallela in una concezione generale della vita e del mondo derivata da atteggiamenti volontaristici e « moralistici » — e l'abito rigorosamente marxista, nel senso della totale adesione alle formulazioni del materialismo storico, che starà alla base del futuro partito comunista. Per la posizione nei confronti della guerra si veda anche il giornale «Avanguardia», organo della Federazione Giovanile Socialista. 

 

b) Atteggiamento astensionista.

 

E' la presa di posizione energica da parte della frazione comunista contro l'elezio­nismo dominante nel partito socialista come tentativo di deviare il proletariato dai  suoi obiettivi   rivoluzionari. Si confronti:  l'« Avanti! » del 6 ottobre 1919 (per quanto concerne tale atteggiamento al Con­gresso socialista di Bologna); l'annata 1920 del giornale « Il Soviet », organo della Frazione Comunista Asten­sionista del Partito Socialista Italiano (per tutta la posizione politica e per i vari atti della Frazione); il n. 8 della «Rassegna Comunista», 15 agosto 1921; ed il n. 15 anno II, di «Bat­taglia Comunista », 4 maggio 1946 (per il discorso pronunciato da Amadeo Bordiga nel 1920 al II Congresso dell'Internazionale Comunista sulla questione del parlamentarismo). I discorsi e il dibattito al II Congresso si leggono nel Compte-rendu sténographique du II.me Congrès de l'Internationale Communiste (Paris, 1920); il discorso di Lenin sul Parlamentarismo a pag. 445-49 del vol. XXV dei Sämtliche Werke, Verlag für Literatur u. Politik, Wien-Berlin, 1930 (ed. autor. del Lenin Institut di Mosca); le Tesi e gli Statuti dell'Internazionale Comunista approvati al Congresso   nel volumetto omonimo edito dalla Casa Editrice « Avanti! » nel 1920 

 

c) Dalla Frazione al Partito

 

 

Tesi della Frazione Comunista Astensionista del P.S.I. si possono trovare su «Il Soviet» del 6 giugno  1920 e  segg. Sono contemporanee alla Conferenza Nazionale della Frazione tenuta a Firenze nei giorni 8-9 maggio 1920, dove fu anche impostato tutto il lavoro di preparazione ten­dente alla costituzione del Partito Comunista. (si veda « Il Soviet » del 2 maggio 1920 e segg.). Le tesi, mentre ribadiscono le ragioni dell'astensionismo, che verrà abbandonato dopo le deliberazioni del II Congresso dell'I.C. contengono già i punti fondamentali del programma tattico del P. C. d'I. Mozione della Frazione Comunista sull'indirizzo del Partito Socialista Italiano. Redatta al Convegno di Imola — 28 novembre 1920 - per essere presentata al pros­simo congresso di Livorno dalla Frazione Comunista che nell'ottobre del 1920 si era orga­nizzativamente consolidata sulla base d’una intesa fra i gruppi di sinistra del P.S.I. che si ponevano sul terreno delle decisioni del II Congresso mondiale dell'Internazionale Co­munista.Si veda « Il Soviet » del 9 dicembre 1920; e « Come si costituì il Partito Comunista d'Italia » ed. Centro di Documentazione Sociale, Roma. 1945. 

XVII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano - Livorno 15-21 gennaio 1921.

 La Frazione Comunista si stacca dal P. S. e fonda il Partito Comunista d'Italia; si vedano, per gli immediati precedenti, il Programma del Partito e la Relazione della Fra­zione sul supplemento al n. 10 del giornale « Il Comunista », il Programma e il Manife­sto lanciato al proletariato italiano, in « Come si costituì ecc. » cit.

 

Il Programma del Partito afferma, tra l'altro, che la difesa della classe capitalistica è esercitata dal potere dello Stato, fondato sul sistema rappresentativo della democrazia; che è necessario l'abbattimento violento del potere borghese e che l'organo indispensa­bile della lotta rivoluzionaria del proletariato è il partito politico di classe; che, dopo l'abbattimento del potere borghese, il proletariato può organizzarsi in classe dominante solo con la distruzione dell'apparato statale borghese e con la instaurazione della propria dittatura; che la forma di rappresentanza politica nello Stato proletario è il sistema dei consigli  dei  lavoratori.

 

La Relazione della Frazione Comunista sull'indirizzo politico del Partito espone gli elementi di giudizio che conducono alle conclusioni sostenute dalla Frazione; ristabilisce i concetti fondamentali sul carattere e il compito del partito politico proletario; richiama le esperienze storiche internazionali e nazionali della lotta proletaria che conducono alla ricostituzione del movimento rivoluzionario della III Internazionale, per giungere alla espo­sizione e alla difesa delle proposte della Frazione per il rinnovamento radicale della struttura  e della funzione del partito socialista  italiano.

 

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