DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

 

Nel proseguire la nostra indagine, al fine di comporre il quadro generale dello sviluppo capitalistico mondiale dall’avvio del secondo dopoguerra e individuare le traiettorie generali del come, più che del quando, troverà soluzione la crisi storica del capitalismo imperialistico apertasi nuovamente dalla metà degli anni settanta del XX° secolo, è necessario, in continuità con il lavoro passato di partito, andare a formare e analizzare a uno ad uno i quadri particolari di cui dialetticamente lo sviluppo complessivo del capitalismo è il prodotto. E’ bene ricordare innanzitutto che, dal lato metodologico, sulla base dei capisaldi tracciati nel Rapporto Programmatico (pubblicato su “Il programma comunista”, n.4/2004), capisaldi che nulla inventano e aggiungono a quanto la teoria marxista ha già definito, ogni quadro particolare che andremo ad aggiungere agli altri come tasselli di un mosaico e che nell’esposizione chiameremo per praticità anche “capitolo”, troverà al termine della sua esposizione (comunque oggetto di continuo aggiornamento nel tempo) le considerazioni conclusive in rapporto allo stadio complessivo dell’indagine.

 

In altri termini, a ogni stadio di formazione del quadro generale della dinamica dello sviluppo del capitalismo mondiale, le considerazioni che se ne traggono altro non sono che la risultanza generale dell’indagine svolta fino a quel momento. In esse le considerazione svolte precedentemente o troveranno conferma sempre più perfezionata e affinata, in base ai nuovi aspetti e fattori aggiunti, o troveranno contraddizione. In tal caso, remoto ma pur sempre possibile, tutta la nostra indagine cadrà nella polvere e con essa, non abbiamo timore di dirlo, l’integrale teoria marxista: teoria rivoluzionaria scientificamente fondata, che non ammette né giochi di prestigio di adeguamento della realtà ai propri fini, né la benché minima contraddizione – tutti tipici espedienti delle teorie revisioniste e opportuniste o più in generale delle teorie pseudo-scientifiche borghesi volte a giustificare sul piano ideologico l’azione controrivoluzionaria delle forze che il capitale mette in campo a difesa e conservazione del proprio dominio. Ciò premesso, alla trattazione, come primo argomento fondamentale, dell’“andamento della produzione industriale” (cfr.Introduzione – L’espansione storica del volume della produzione mondiale - Ia parte”, in “Il programma comunista”, n.1/2005; e “L’espansione storica del volume della produzione mondiale - IIa parte”, in “Il programma comunista”, n.4/2005)), ha fatto seguito, come tema della Riunione Generale di Partito del novembre 2005, l’esame del “commercio estero mondiale”, di cui qui si dà integrale esposizione, con aggiornamento dei dati al 2005, a esclusione delle considerazioni “finali” che confluiranno, per un più ampio respiro, in quelle a conclusione del rapporto della Riunione Generale di Partito del 2006, riguardante l’“evoluzione del Prodotto Interno Lordo”, di prossima pubblicazione.

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  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
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