DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Nel corso di un meeting organizzato a Tokyo dal Movimento Nazionale di Lotta delle Ferrovie Nazionali Giapponesi, il Sindacato dei Lavoratori delle Ferrovie Giapponesi (JNR Chiba Power Train) e il Sindacato Nazionale dei Ferrovieri Coreani della Sede Regionale di Seul hanno approvato e reso pubblica una significativa mozione contro la guerra, le manovre belliciste e la politica di riarmo degli Stati in quella zona di scontro imperialista.

La riportiamo per intero come dato informativo di “quel che stanno combinando”, per difendersi dalla crisi e dalle sue conseguenze, quei nostri fratelli di classe di cui, purtroppo, poco sappiamo per lontananza geografica e linguistica – come una speranza di internazionalismo e di affratellamento tra due proletariati che per troppe volte, nel corso dello sviluppo del modo di produzione capitalistico in Oriente, sono stati massacrati e fatti massacrare dai loro Stati, le loro patrie, prigioni nazionali.

La mozione nasce da un ambiente di combattiva difesa economica, pur sempre di impostazione sindacale (e non potrebbe essere diversamente) e non esprime una compiuta prospettiva politica coerentemente classista: la riportiamo dunque e comunque soprattutto per lo spirito e la pratica internazionalista che la anima, anche se non possiamo condividerne i “richiami” costituzionali e una neutra “indulgenza” verso la Cina ed il suo satellite nord-coreano,

RISOLUZIONE DEI FERROVIERI GIAPPONESI E COREANI CONTRO LA MASSICCIA ESPANSIONE MILITARE DEL GIAPPONE

La guerra iniziata in Ucraina sta trascinando il mondo in guerra. Il governo Kishida in Giappone sta unendo le proprie forze a quelle dell'amministrazione Biden negli Stati Uniti per lanciare guerre contro la Cina e la Corea del Nord.

Noi, ferrovieri del Giappone e della Corea del Sud, non permetteremo mai che questo oltraggio faccia precipitare l'Asia orientale negli orrori della guerra.

Nel dicembre dello scorso anno, l'amministrazione Kishida ha approvato una decisione di gabinetto per rivedere tre documenti, tra cui la Strategia di Sicurezza Nazionale, che costituisce la base della politica di difesa del Paese. Il fulcro della strategia è che il Giappone avrà il potere militare di attaccare preventivamente le basi militari e i centri governativi di altri paesi. L'amministrazione Kishida sta cercando di procurarsi armi offensive come missili a lungo raggio, investendo 43 trilioni di yen in spese militari in cinque anni. Sta per iniziare una espansione militare senza fine, che calpesta i mezzi di sussistenza dei lavoratori.

Il primo ministro Kishida ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Biden a gennaio per definire il piano di guerra. E' un piano terrificante volto a intraprendere una guerra contro la Cina anche a costo di decine di migliaia di morti e feriti.

In questa situazione, in Corea del Sud, l'amministrazione Yoon Sung-Nyeol sta conducendo una repressione straordinaria, utilizzando la legge sulla sicurezza nazionale contro la Confederazione  democratica dei sindacati (CCTU). E' qualcosa di assolutamente inaccettabile.

In passato, l'imperialismo giapponese ha annesso la Corea e imposto un duro dominio coloniale. Gli imperialisti giapponesi hanno esteso la loro aggressione alla Cina e ad altre parti dell'Asia, uccidendo 20 milioni di persone. La guerra si estese al resto del mondo e provocò persino una guerra tra il Giappone e gli Stati Uniti, che portò alla sconfitta dell'impero giapponese, nel 1945. Dopo la guerra, i lavoratori giapponesi giurarono fermamente di non entrare mai più in guerra e fecero scrivere nella Costituzione del Giappone la rinuncia alla guerra e il non mantenimento del potenziale bellico. Le “forze di autodifesa” giapponesi violano chiaramente la Costituzione. Tuttavia, grazie alle lotte dei lavoratori giapponesi e asiatici, il governo giapponese è stato costretto a sostenere il principio fondante secondo cui le forze di autodifesa hanno lo scopo di difendere il territorio del Giappone, e l'espansione del suo poter militare è stata limitata. Tuttavia, il governo Kishida sta cercando di rimuovere violentemente tali restrizioni e si appresta a lanciare guerre contro gli altri paesi.

Il governo giapponese difende anche la “storia dei coscritti” (l'arruolamento obbligatorio coscrizione – di proletari coreani in “brigate del lavoro”) che hanno costretto la popolazione coreana ai lavori forzati per portare avanti la guerra. Sta cercando di bloccare la lotta del popolo coreano per denunciare i crimini storici dell'imperialismo giapponese e imporre un accordo che scagioni l'imperialismo giapponese (ricordiamo, tra i più efferati, la servitù sessuale di migliaia di ragazze coreane chiamate ipocritamente “ragazze di conforto”). Questo non è altro che un modo per permettere al Giappone di fare di nuovo la guerra in Asia.

Solo una minoranza della classe capitalista trae profitto dalla guerra. I lavoratori che sono sopravvissuti resistendo allo sfruttamento capitalista non tollereranno mai la guerra.

I ferrovieri giapponesi e coreani si uniranno al di là delle frontiere per lottare contro il massiccio potenziamento militare del governo Kishida, al fine di evitare la guerra nell'Asia orientale.

                                                                                                                                 12 febbraio 2023

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