DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

“Tra le elaborazioni dottrinali, che per un momento potremmo chiamare filosofiche, che si inscrivono nel compito della Sinistra comunista e del suo movimento internazionale, vi è lo sviluppo di questa tesi a cui abbiamo già recato l’apporto di non pochi contributi, svolgendo ricerche che la dimostrano coerente alle posizioni classiche di Marx, di Engels, di Lenin. La prima verità che l’uomo potrà conquistare è la nozione della futura società comunista. Questo edifizio non chiede nessun materiale alla infame società presente, capitalista, democratica o cristianuccia, e non considera patrimonio umano su cui fondare, la pretesa scienza positiva costruita dalla rivoluzione borghese, che per noi è una scienza di classe da distruggere e rimpiazzare pezzo per pezzo, non diversamente dalle religioni e dalle scolastiche delle precedenti forme di produzione. Nel campo della teoria delle trasformazioni economiche che dal capitalismo, la cui struttura ben conosciamo mentre è del tutto ignota agli economisti ufficiali, portano al comunismo, facciamo egualmente a meno degli apporti della scienza borghese, e la stessa disistima abbiamo della sua tecnica o tecnologia che si decanta soprattutto dai rimbambiti traditori opportunisti come avviata a grandi conquiste. In modo totalmente rivoluzionario abbiamo edificata la scienza della vita della società e del suo sbocco futuro. Quando questa opera della mente umana sarà perfetta, e non potrà esserlo se non dopo la uccisione del capitalismo, della sua civiltà, delle sue scuole, della sua scienza, e della sua tecnologia da ladroni, l’uomo potrà per la prima volta scrivere anche la scienza e la storia della natura fisica e conoscere dei grandi problemi della vita dell’universo, da quella che scienziati riconciliati col dogma seguitano a chiamare col nome di creazione ai suoi decorsi a tutte le scale infinite ed infinitesime, nell’indecifrabile finora avvenire futuro”

(dalle “Tesi sul compito storico, l'azione e la struttura del partito comunista mondiale. Tesi di Napoli, 1965, il programma comunista, n.14 del 28 luglio 1965, ora anche nel nostro volumetto In difesa della continuità del programma comunista).

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