DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Alcuni fatti per caratterizzare i costumi dell’Italia fascista. Riforma della polizia e dell’amministrazione, diritti politici civili, diritti della stampa…

La vita in Italia è, assolutamente in tutti i campi, dominata dal fascismo che pretende di essere un fattore di rigenerazione.

Il fascismo vuole che non si parli d’esso che con rispetto. Dopo le perpetue esitazioni dei governi democratici, esso ha restituito allo Stato il suo carattere sacro. È la formula ufficiale: il regime è di ferro.

Di ferro? Diamo qualche schizzo dei suoi nuovi metodi e dei suoi risultati.

A Torino, Napoli e in altri luoghi la guardia regia, forza di polizia di Stato, scontenta di doversi fondere con i carabinieri, si è ammutinata, applicando contro i fascisti dei metodi… puramente fascisti. I giornali di Torino che hanno riportato i fatti sono stati soppressi.

A Torino le stesse guardie regie hanno obbligato dei consumatori seduti nei caffè a gridare: “Abbasso Mussolini!”.

L’ordine è stato ristabilito, certo. In attesa dell’organizzazione della milizia nazionale fascista, le camicie nere saranno riunite alla polizia e ai carabinieri per assicurare l’ordine e la moralità pubblica.

Solo che le camicie nere hanno commesso e commettono tali eccessi, che il generale Del Bono, zelante fascista capo della polizia, disconoscendo le loro malefatte e quelle dei suoi propri agenti, ha deciso che i fascisti non dovranno più penetrare in abitazioni private se non accompagnati da funzionari dello Stato.

La criminalità sarò repressa senza esitazione. Alla procedura tradizionale i fascisti sostituiscono qualcosa di più moderno e di più efficace: il delinquente caduto nelle loro mani deve, se tiene all’integrità della sua pelle, far subito complete confessioni…

Recentemente è stato commesso a Roma il sequestro di un bambino, ciò che ha provocato forte emozione. I fascisti arrestarono parecchie persone “sospette” da cui ottennero senza difficoltà confessioni complete. Tutti si riconobbero colpevoli. Ma non s’è trovata traccia del bambino.

Le opinioni dei cittadini devono essere sorvegliate da vicino. A Milano i fascisti hanno deciso di effettuare un censimento politico della popolazione. All’uopo hanno incaricato i loro amici proprietari (la limitazione legale dei fitti è stata abrogata). Ogni proprietario ha ricevuto un questionario riguardante le opinioni politiche dei propri locatori. È una felice trovata.

La censura sulla stampa e sulla corrispondenza, senza esistere ufficialmente, non è per questo meno vigile. Il solo giornale comunista ad uscire ancora in Italia, il Lavoratore di Trieste, aveva pubblicato la pura e semplice verità sugli ammutinamenti delle guardie regie. La polizia insorse e confiscò i numeri stampati del giornale, che comparve con un enorme spazio bianco. Pure così, fece furore. Lo si strappò. Il giorno dopo il prefetto di Trieste convocò il direttore del nostro organo per intimargli di non lasciare mai più spazi bianchi al posto degli articoli censurati. La prossima volta vi metteremo, al posto, qualche buona canzone popolare: ma solo perché noi abbiamo meno immaginazione dei fascisti.

Il fascismo vuole ringiovanire tutto. A cominciare dai quadri dei funzionari. Così, esso rimpiazza con le sue creature i vecchi posti. Vuole instaurare il regime delle competenze. Perciò Mussolini ha “nominato” il deputato Edoardo Torre, farmacista di professione, alto commissario delle ferrovie… e questo Sig. Torre che annuncia volentieri il licenziamento dei ferrovieri rossi, non vuol parlare del deficit delle ferrovie. “Farò – ha dichiarato – le mie considerazioni alla fine del mandato”. Ammirazione generale.

Che dire dei nuovi principi di diritto imposti in Italia? È stata promulgata una amnistia, per tutti i crimini e delitti ispirati da zelo nazionalista. In questo modo i pochi fascisti che l’assassinio o l’incendio avevano mandato in prigione ne sono usciti: possono continuare. Gli operai che hanno osato difendersi contro gli incendiari e gli assassini in camicia nera restano in galera.

Le tipografie dei nostri giornali sono state sistematicamente saccheggiate. I fascisti sono ritornati in una di queste ogni volta che hanno avuto bisogno di qualcosa. Ne hanno asportato tutte le macchine da scirvere. È vero che ci hanno lasciato le chiavi dei locali. Ma, per mettere in salvo i nostri materiali dobbiamo… rubarlo, di notte. È quello che mi ha detto un compagno. “Siamo riusciti a… rubare a noi stessi una seconda compositrice” mi ha detto tutto contento.

A Roma i fascisti hanno incendiato la nostra libreria. Noi eravamo assicurati contro i rischi di incidenti. Ma la società assicuratrice ci ha informato che non poteva considerarci come vittime di incidenti, ma come l’oggetto di una azione rivoluzionaria. Il distinguo è specioso, ma di sicuro perderemo il processo…

I costumi della nuova Italia non sono privi di interesse…

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.