DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Sono assenti Gramsci e Germanetto

Bordiga. Dopo le comunicazioni fatte da Zinoviev, è inutile chiedere ulteriori schiarimenti. Ora possiamo stabilire il nostro atteggiamento. Due sono le cose gravi: la permanenza di Serrati all’Avanti! e la dichiarazione che nella fusione la minoranza rappresenta l’Internazionale. Nel C.C. del nuovo partito due terzi saranno comunisti, ma non si dice come i posti saranno ripartiti tra maggioranza e minoranza. L’attuale maggioranza si troverà certamente in minoranza nel nuovo C.C.

Noi dobbiamo impegnarci ad invitare i compagni d’Italia ad accettare la soluzione proposta. Prima di ogni cosa, però, dobbiamo fare il congresso del Partito. Noi potremo subire l’imposizione che la politica del Partito sia sottomessa alla direzione della Commissione per la fusione. La maggioranza però non può imporsi di partecipare ai lavori della Commissione prima che il Congresso del Partito abbia deciso.

Scoccimarro. I compagni che non intendessero seguire la linea che stabilirà la maggioranza possono, in seno alla maggioranza, fare le loro dichiarazioni e le loro riserve. Noi non dobbiamo far parte della Commissione della fusione.

Arcuno. Se diciamo apertamente che non vogliamo avere nessuna responsabilità nella formazione del nuovo partito alle condizioni fatteci, arriveremo ad un aperto conflitto con l’Internazionale. Dobbiamo porre la questione così: Noi abbiamo fiducia nell’Internazionale, ad essa lasciamo il compito di procedere alla fusione. Noi saremo disciplinati.

Gennari. Dobbiamo dire se accettiamo o no. La soluzione che si vuol dare all’Avanti! e la formazione del Comitato di fusione non ci possono soddisfare. Dobbiamo evitare di fare il giuoco degli altri. La dichiarazione che vuol fare Bordiga mi sembra pericolosa. Dobbiamo pregare l’Internazionale di dispensarci dalla Commissione, perché non vi potremo utilmente lavorare. Di fronte ad un rifiuto reciso, arriveremo ad un conflitto che si deve evitare. Lasciamo all’Internazionale la responsabilità di decidere.

Marabini. Vorrebbe che si discutesse subito che si accetta per disciplina di far parte della Commissione.

Scoccimarro. È contrario alla proposta Marabini. La maggioranza deve rimanere sulla posizione detta da Gennari per non rompere la continuità spirituale che vi è fra essa ed il partito in Italia.

Bordiga. Scrive una dichiarazione nel senso detto da Gennari, che è approvata da tutti, tranne Marabini per l’ultima parte che non approva.

Riunione di tutta la Delegazione (continuazione)

Bordiga. Comunica alla minoranza la decisione della maggioranza.

Bombacci. La maggioranza avrebbe fatto meglio ad accettare la proposta dell’Internazionale e non frazionare il partito. La vostra risoluzione non è utile allo sviluppo del nostro partito. Invita sinceramente la maggioranza a desistere dal suo atteggiamento e a costituire un fronte unico con noi.

Graziadei. Faccio le seguenti dichiarazioni personali: il documento letto è di una tale gravità che è cosa migliore non discuterlo. La minoranza per conto suo aveva fatte quelle proposte. Noi abbiamo sempre ritenuto abbastanza convenienti le proposte dell’Internazionale. Per parte nostra dichiariamo che la non esclusione di Serrati dall’Avanti! è grave.

 

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