DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

L’Ordine Nuovo, 23 luglio 1922

Milano, 22 [luglio]

La Federazione Comunista milanese ha lanciato questa sera proletariato il seguente manifesto:

Allorché al Consiglio Generale delle Leghe tenuto mercoledì sera il rappresentante comunista sostenne che i riformisti avrebbero tradito lo sciopero, voi non credereste. Orbene: essi hanno tradito e prima ancora delle nostre previsioni. E coi riformisti, anche i massimalisti ad eccezione di uno. Perché voi li giudichiate, vogliamo esporre cronologicamente i fatti.

Dopo il Consiglio Generale delle Leghe di mercoledì sera, in un colloquio Fiorio-Repossi venivano stabilite ed accettate le condizioni per l’entrata nel Comitato di agitazione del rappresentante comunista. Fra le condizioni vi erano anche queste: Estensione dello sciopero a tutti i servizi pubblici; non sciopero non cesserà se non dopo l’evacuazione di Novara da parte dei fascisti. Ora: dieci ore dopo questa formale accettazione, senza neppure interrogare il Comitato di agitazione, la C. E. della Camera del Lavoro assicurava le autorità che i servizi pubblici avrebbero senz’altro funzionato ininterrottamente. Giovanni Bensi, segretario della Camera del Lavoro, si arbitrava di andare da solo a confabulare e a trattare col prefetto senza mandato del Comitato digitazione.

Così la sera mentre il nostro rappresentante e quello massimalista in detto Comitato sostennero la continuazione dello sciopero, i riformisti invece e l’altro massimalista, deliberavano la ripresa del lavoro, oggi dopo che il Popolo d’Italia aveva pubblicato nel pomeriggio l’ultimatum, dando così facile vittoria al bluff degli schiavisti. Fu fatta da noi ancora un’ultima proposta davanti a questa sfida tracotante: di soprassedere ad ogni decisione e di riconvocarsi entro 24 ore; ma fu vergognosamente respinta.

Ecco la condotta da noi tenuta e quella seguita dagli altri! Ma noi che comprendiamo lo stato d’animo vostro e che sempre e continuamente siamo al vostro fianco, vi diciamo anche che malgrado tutto la battaglia dovrà ingaggiarsi presto ancora.

Il fascismo insuperbito e rafforzato dalla facile vittoria ottenuta mercé la complicità socialdemocratica, il fascismo, guardia bianca della borghesia, apertamente reazionario e subdolamente democratico, il fascismo turpe e mercenario non disarmerà!

Da oggi tenderà le sue energie in uno sforzo abile e tenace per deprimere, disgregare, spaventare, opprimere il proletariato milanese. I socialdemocratici, pur di sventare ogni tentativo rivoluzionario, pur di piegare gli sfruttati al giogo degli sfruttatori, continueranno a tradire.

Proletari! Anche in questo momento di scoramento è giusto che meditiate: soltanto stringendovi intorno alla bandiera comunista potrete ancora lottare, resistere, spezzare le reni ai cattivi pastori e alle guardie bianche, vincere per la vostra liberazione!

Il C.C. della Federazione Provinciale Comunista Milanese

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