DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Non è ancora annunciata la data del Congresso Confederale; tutto lascia credere che i dirigenti attuali cerchino di rimandare la convocazione alle calende greche. L’intesa delle sinistre sindacali, la vivacità che la campagna nelle Camere del lavoro sta assumendo, il pericolo che Camere del lavoro e Federazioni passino a sinistra, pongono costoro in condizioni difficili. Essi sperano superarle approfittando delle posizioni che occupano nel movimento proletario.

I mezzi evidenti a cui tentano di ricorrere sono: espulsione di soci, di leghe, di Camere del Lavoro

I compagni devono impedire in modo assoluto che ciò avvenga. Esigano il rispetto allo statuto e al diritto del singolo. Nelle Leghe si imponga sempre la convocazione dell’assemblea per discutere deliberare sull’espulsione; nelle Camere del lavoro si esiga la convocazione del Consiglio Generale e nelle Federazioni le leghe non sciolte si appellino a questo. Per imporre il rispetto agli statuti, per impedire che si divida il proletariato, i compagni possono intendersi anche con le altre frazioni che aderiscono alle sinistre sindacali.

Si nota pure da parte dei socialriformisti una ripresa di attività intesa a rafforzare la loro posizione; anche qui, valendosi delle posizioni che occupano e dell’autorità che ad essi deriva dalle cariche, fanno a loro piacimento convocare riunione di categoria, convegni regionali o provinciali, congressi di Camere del lavoro, ecc. Così operando, a spese di tutto il proletariato organizzato fanno la campagna a favore del loro programma. Ma anche questa manovra non deve riuscire. I compagni ci segnalino in tempo i convegni che vengono indetti e noi provvederemo nel limite del possibile a mandare compagni per sostenere il contraddittorio.

La campagna da noi iniziata per la salvezza dell’unità proletaria, per impedire ogni deviamento dal rigido terreno di classe crea al nostro Comitato enormi difficoltà finanziarie. Dipende dal superamento di esse l’attività che noi potremo dare. Il Comitato nostro si trova già con un enorme deficit, mentre in questo periodo dovrà sostenere delle forti spese. Si richiama su questa situazione l’attenzione dei compagni e dei Comitati, perché ponendosi al corrente con la nostra amministrazione – giornale, marchette, ecc. – ci aiutino a superare queste difficoltà. Il non farlo sarebbe tradire la causa nostra e noi ci troveremo costretti, se per questa ragione non potessimo esplicare tutto il nostro lavoro, a pubblicare i nomi di quei compagni che non saldando i loro conti aiutano ad aumentare le difficoltà.

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