DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

 

Il Comitato Centrale, eletto dal Congresso nel prendere il suo posto, rivolge ai compagni e alle organizzazioni del Partito il suo saluto e l’espressione della sua ferma fiducia che dal primo all’ultimo tutti i comunisti italiani procederanno concordi e decisi nel proficuo lavoro per la causa comune.

La nuova Centrale compirà il proprio dovere assolvendo fino all’ultimo il mandato che il Congresso Nazionale attraverso fecondi dibattiti e precise deliberazioni le ha conferito, in modo da condurre a sempre maggiori successi la organizzazione e l’azione del Partito. Soprattutto il C.C. vuole riaffermare l’impegno del Partito Comunista d’Italia a definire le vie della politica del Partito nei quadri del movimento internazionale, secondo la chiarissima decisione del Congresso: osservando cioè strettissimamente la disciplina ai deliberati e alle disposizioni degli organi supremi dell’Internazionale nello svolgimento della sua tattica. Il lavoro di collaborazione tra la Centrale del Partito Italiano e il Presidium della Internazionale Comunista per giungere alla rapida definizione di questa questione è stato immediatamente iniziato.

La stampa del Partito pubblicherà i documenti più ampi delle decisioni tattiche della Internazionale e dello svolgimento di esse nella effettiva applicazione, e illustrerà le parole d’ordine che sulla anzidetta base saranno diramate dalla Centrale, sempre d’accordo con gli organi internazionali. La discussione generale sulla tattica si deve quindi ritenere chiusa per far luogo alla fattiva e serrata disciplina dell’azione che l’Internazionale Comunista ci indicherà tenendo conto del pensiero del Partito manifestato nel Congresso e di tutti quegli elementi che ad essa verranno dai compagni italiani sottoposti. Il lavoro da svolgere dopo il Congresso delle organizzazioni del Partito che ad esso inviarono i propri rappresentanti avrà dunque carattere puramente informativo ed interno, e sarà guidato sulla traccia di istruzioni che alle Federazioni prontamente saranno diramate.

Il nuovo Comitato Centrale annunzia ai compagni di contare come prima e principale forza del nostro Partito sulla sua disciplina e compattezza ammirabili quali fin qui si sono manifestate, ed assicura che nella stessa misura in cui rispetterà la disciplina internazionale, esigerà che da tutti sia rispettata ed applicata quella interna del Partito, nella severa concordia della nostra azione e della nostra battaglia contro tutti gli avversari del Comunismo.

Esso rivolge alla massa dei compagni il grido: “Viva il Partito Comunista d’Italia! Viva l’Internazionale Comunista!”

Il Comitato Centrale:

Azzario, Bordiga, Flecchia, Fortichiari, Gasperini, Gennari, Gnudi, Gramsci, Grieco, Marabini, Repossi, Sessa, Terracini, Togliatti

 

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