DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

LAVORATORI!

L’intesa fra le Sinistre Sindacali, felicemente raggiunta l’otto ottobre scorso, per una azione comune a tutti i lavoratori rivoluzionari in difesa del carattere classista dei sindacati, è stata accolta dal più vivo consenso del Proletariato italiano. La prima tappa verso il fronte unico può dirsi quindi superata con l’accordo intorno al noto ordine del giorno di quel primo convegno che fissava i capisaldi per l’immediata agitazione. Infatti da allora a tutt’oggi il più vivo fervore di discussioni ha animato l’attività politica dei sindacati e, come binari obbligati, le linee del nostro programma hanno costituito sempre la base degli appassionati dibattiti.

I funzionari della Confederazione hanno tentato per contro la costituzione di un sedicente Comitato per... l’unità proletaria, il quale a null’altro tende se non alla estrema difesa dei posti di dirigenza della massima organizzazione proletaria i cui aderenti, nella loro grande maggioranza, ne disapprovano le direttive corporativiste e collaborazioniste. Così dalle leghe, dalle Camere del Lavoro, dalle Federazioni, si sono levate le voci di dissenso e di biasimo all’indirizzo dei capi confederali ed i richiami per la ricostituzione dell’Alleanza del Lavoro e per l’immediata convocazione del Congresso. Ma la Confederazione del Lavoro – contro la volontà degli organizzati, contro ogni norma statutaria, contro ogni principio classista – intende decisamente accelerare il passo sulla via che dovrebbe condurre il proletariato italiano ai piedi della borghesia.

OPERAI E CONTADINI!

Noi richiamiamo la vostra attenzione e il vostro giudizio sui seguenti fatti che mostrano all’evidenza come il pericolo che sovrasta le vostre organizzazioni non sia soltanto quello della imperversante reazione statale-fascista, ma un altro ancora, insidioso e sottile, tendente a snaturare il carattere classista dei sindacati, a svuotarli di ogni spirito rivoluzionario e di ogni efficienza combattiva, a subordinare le aspirazioni e gli interessi proletari al “fatto nazionale” e alla soluzione della crisi agonica che dilania il regime borghese.

Quale, in quest’ora, l’opera dei dirigenti confederali? Essi hanno instaurato, a somiglianza dei governanti borghesi, la loro dittatura contro il Proletariato.

Il Consiglio Nazionale di Genova decise unanimemente la convocazione del Congresso entro l’anno. Ma i funzionari, dapprima tacitamente, quindi esplicitamente, ne hanno deliberato il rinvio a tempo indeterminato.

Intanto gli arbitrii si susseguono ai soprusi, alle violazioni, alle livragazioni. I dittatori confederali quasi non si accorgono che l’avventuriero Giulietti ha consegnato al fascismo la federazione dei lavoratori del mare; ma ben si accorgono invece dell’esistenza dei Comitati Sindacali rivoluzionari, contro i quali decretano sconfessioni ed ostracismi.

E noi stiamo assistendo a codesta mostruosità: che coloro i quali si sono legati con un patto di infamia agli assassini dei lavoratori hanno libera cittadinanza nella Confederazione del Lavoro, ma quelli operai e contadini che hanno osato fregiare le loro tessere sindacali coi simboli del lavoro redento, significando così la loro adesione ideale alla Rivoluzione Russa ed alla Internazionale Rossa, vengono espulsi dall’organizzazione per... indisciplina!

Questi sono i titoli di merito che i capi della Confederazione del Lavoro si sono acquistati presso il Governo fascista, dinanzi al quale il segretario generale on. D’Aragona ha parlato non come esponente del suo partito, ma come rappresentante del nuovo laburismo italiano. E non prive di significato sono le assicurazioni del capo del governo, che prometteva di tener conto degli affidamenti avuti!...

OPERAI E CONTADINI D’ITALIA!

Per l’unità e la salvezza del maggior organismo proletario, noi vi incitiamo ancora una volta alla più strenua difesa dei capisaldi programmatici fissati dal Convegno delle Sinistre Sindacali.

Prima che i dirigenti Confederali – anziché preparare lo schieramento delle forze proletarie nella lotta contro la reazione – consumino apertamente il loro tradimento alleandosi al nemico, urge che il Proletariato sorga ed insorga contro le deviazioni e le degenerazioni, a riaffermare le gloriose tradizioni dei sindacati italiani e la sua salda fede nella insopprimibile ragione della lotta di classe e nell’abbattimento del regime capitalistico borghese.

A tal uopo, o lavoratori, esigete la convocazione delle vostre Leghe, delle Camere del Lavoro, delle Federazioni; presentate e sostenete l’ordine del giorno delle Sinistre Sindacali, e reclamate soprattutto la immediata convocazione del Congresso Nazionale Confederale.

Contro ogni influenza dello Stato borghese e dei partiti della classe capitalistica nei sindacati, contro i tentativi secessionisti dei dittatori della Confederazione, operai e contadini d’Italia, innalzate la rossa bandiera della lotta di classe, riaffermate la vostra fede nei principii immortali della Rivoluzione Russa e dell’Internazionale!

Viva il Fronte Unico Rivoluzionario!

Viva l’ Unità Proletaria!

Viva la Confederazione Rossa dei lavoratori italiani!

Milano, Novembre 1922

 Il Comitato delle Sinistre Sindacali per l’Unità Proletaria

                                                                                                                             

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.