DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Compagni ferrovieri,

Anche su di voi – ferrovieri – la violenza reazionaria, legale ed illegale, si è abbattuta inesorabile, ma non vittoriosa ancora.

La compagine sindacale, l’inquadramento e la coscienza di classe dei ferrovieri italiani hanno resistito all’urto; e già si riannodano le fila spezzate e già si riprende con rinnovate forze, con più temprato spirito la preparazione di nuove decisive lotte.

Dopo la recente battaglia gloriosamente combattuta a fianco di tutto il proletariato insorto per la difesa del suo diritto alla vita, i gruppi dei ferrovieri comunisti per primi hanno lanciato ovunque, fra i compagni di lavoro e di lotta, nell’ora in cui capi paurosi e imbelli, mercanti di coscienze e di inganno, tentavano la suprema viltà: - il tradimento sindacale, la parola di fede, l’appello a stringersi più compatti e più decisi intorno alla rossa bandiera del Sindacato Ferrovieri Italiani, intorno ai fratelli colpiti, ai lavoratori di tutte le arti e di tutti i mestieri, per la comune difesa, per la comune riscossa.

Invano il fronte unico proletario venne spezzato e dell’Alleanza del Lavoro si tace da coloro stessi che avevano il mandato di difenderla e di rinsaldarla. L’unità proletaria si rinnova e si rafforza sempre più nel profondo della coscienza – che è istinto di volontà – delle masse lavoratrici, si rivela intelligente aspirazione di tutti coloro che la schiavitù politica e lo sfruttamento economico torturano nella carne e nello spirito, è ancora una volta il comandamento supremo delle folle del lavoro.

Il Convegno Nazionale dei Gruppi Ferrovieri comunisti, tenuto in Roma ai primi di settembre, ha raccolta ed interpretata questa aspirazione, questa volontà, questo bisogno proletario: ed oggi il Comitato Sindacale da esso eletto, riafferma che l’Alleanza del Lavoro, il fronte unico di tutti i lavoratori, deve risorgere più saldo e più possente e lancia perciò il suo appello a tutti i militi fedeli della lotta di classe, a tutti i volenterosi, a tutti i coscienti, ai combattenti delle avanguardie proletarie, a quanti senza distinzione di tendenza politica sono pronti ad unirsi in un solo esercito, sotto la rossa bandiera del lavoro, per la ripresa della lotta contro la reazione, contro le degenerazioni anticlassiste dei sindacati, contro lo sfruttamento, contro la schiavitù borghese e capitalistica, per l’emancipazione del proletariato, per la conquista di un migliore e sicuro domani: il nostro domani.

Ferrovieri!

Tutte le conquiste si sono raggiunte sempre attraverso lotte asprissime. La forza del Sindacato Ferrovieri Italiani fu ogni volta la sola garanzia di vittoria, il solo mezzo di difesa. Occorre dunque che esso ritorni ad essere un saldo e potente baluardo proletario, perché i vostri diritti siano tutelati, perché le vostre conquiste non vengano insidiate e distrutte.

Ferrovieri “dimissionati”; compagni puniti nelle mille forme esose e spietate che la reazione ha saputo escogitare e che, non sazia ancora, vuole estendere ed aggravare, complice la più bestiale delle magistrature borghesi; ferrovieri avventizi ed ex-combattenti che invano attendete da anni, dai vostri sfruttatori, timorosi della vostra forza, quella sistemazione sempre promessa e mai concessa a cui avete diritto; vecchi ferrovieri pensionati che un pane stentato ed insufficiente induce alla mendicità ed alla morte per inedia; ferrovieri tutti, voi che tuttora invano attendete l’adempimento di vecchie promesse statali, l’applicazione di solenni concordati sottoscritti con firme bugiarde dagli inqualificabili bricconi che tengono nel pugno violento i destini ferroviari d’Italia e di 250 mila lavoratori; nel momento in cui si prepara l’insidia per ridurre le paghe e le competenze, per aumentare le ore di lavoro, per ricondurvi alla schiavitù odiosa, allo sfruttamento abbietto, ricordo umiliante di un giorno che non deve tornare, ascoltate la voce, accogliete l’appello, ubbidite all’invito che vi chiama alla solidarietà, all’unione, alla difesa del vostro diritto alla vita: la vostra sola forza temibile e decisiva sta nell’organizzazione, nel vostro Sindacato, nel fortilizio che voi coi vostri sacrifici e coi vostri sforzi avete costituito e su cui sventola la rossa bandiera dell’emancipazione proletaria.

Non è fidando nelle promesse di governanti falsari e di amministratori incapaci, od attendendo illusori interventi di una legalità ormai asservita alla reazione più feroce che i ferrovieri potranno salvare i loro compagni colpiti dalla vendetta dello Stato che si serve della legge come un ladro del grimaldello e tutelare se stessi dal ritorno di un passato di fame e schiavitù, ma bensì stringendosi sempre più fortemente solidali e compatti attorno all’organizzazione, unendo tutti i loro sforzi per difenderla dalle insidie dei traditori, dai venduti al nemico, fornendo i mezzi perché i compagni puniti abbiano la prova tangibile della loro solidarietà, esigendo che il Sindacato Ferrovieri, unito alle altre organizzazioni proletarie, prepari rapidamente ed efficacemente la sicura rivincita.

Sgombrata la via della sopravvivenza di uomini e di metodi dimostratisi dannosi, il Sindacato Ferrovieri deve assolutamente riprendere la sua marcia vittoriosa, avanguardia disciplinata e formidabile di tutto il proletariato italiano.

Ferrovieri Comunisti!

Le deliberazioni del Congresso Nazionale vostro, vi sono note. A voi il diffonderle fra i compagni di lavoro e l’osservarle.

Rammentate: “Soltanto nella più energica continuazione della lotta sul terreno saldamente classista, con finalità politiche e sindacali sempre più generali, tornerà possibile difendere le conquiste passate e realizzarne delle nuove indispensabili per la vita delle ferrovie e dei ferrovieri. Inoltre, nessun problema, sia esso d’ordine sindacale, economico, organico o morale, può prescindere dalle condizioni di forza di tutto il proletariato. Questo costituisce storicamente un blocco unico le cui disposizioni di vita e di lavoro, il cui avvenire è guidato da una legge ferrea. La legge della lotta di classe”.

Le lotte che non sapremo prevedere e preparare, ci saranno imposte dal nemico quando meno ce lo aspetteremo, e ci porteranno alle più gravi, dolorose, tragiche conseguenze.

L’organizzazione deve essere dunque ovunque mantenuta e difesa, anche dove più inesorabile si è abbattuta la reazione e la violenza bianca. Ai ferrovieri comunisti per primi è affidato questo compito: esso dev’essere assolto anche se si dovrà ricorrere a forme sindacali di carattere riservato ed illegale per l’intensificarsi della reazione.

Non è questa l’ora delle recriminazioni e degli indugi, ma bensì della più energica e disciplinata decisa azione, per preparare il S.F.I. a sostenere vittoriosamente ogni attacco nemico inquadrandolo nel fronte unico proletario nazionale ed internazionale.

Nessuna categoria, per quanto numerosa e formidabilmente organizzata può oggi combattere e vincere dal sola.

I ferrovieri comunisti assumano la loro posizione di avanguardia, accettino forti e sereni la grave responsabilità di essere primi nella battaglia e di guidare i propri compagni di lavoro a raccogliersi fidanti nella forza e nel loro insopprimibile avvenire su di un unico fronte di resistenza e di offesa, per la lotta contro la reazione borghese, contro i pericoli prossimi di nuove guerre imperialiste, per il trionfo della rivoluzione mondiale, per l’emancipazione definitiva della classe lavoratrice.

Ferrovieri, a raccolta!

Viva il Sindacato Ferrovieri Italiani!

Viva il fronte unico proletario!

Viva l’Internazionale dei Sindacati Rossi!

Il Comitato Sindacale Ferroviario Comunista

 

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