DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Di fronte all'ennesimo massacro delle popolazioni kurde perpetrato dall'imperialismo turco, con la collaborazione o la connivenza di tutti gli imperialismi, non si può rimanere indifferenti: è l'ennesima dimostrazione che il mondo del capitale è un unico, enorme, sanguinolento mattatoio. Ma che cosa vuol dire “non rimanere indifferenti”? Noi comunisti non siamo “indifferenti” a quanto succede in questo mattatoio: ma ci schieriamo dalla parte del proletariato, dei suoi interessi immediati e futuri, e NON dalla parte delle altre classi, né di questa o quella nazione o “piccola patria” aggredita dal massacratore di turno e pronta, quando si dà il caso, a essere a sua volta massacratrice.

Proprio la tragica illusione di poter costituire, all'interno di quel meccanismo infernale che ha nome “imperialismo”, una propria “piccola patria” indipendente ha segnato disperatamente il destino delle popolazioni kurde (come continua a segnare, con un bagno di sangue che pare non finire mai, quello delle popolazioni palestinesi). Noi comunisti sappiamo, e nei limiti delle nostre forze non cessiamo di dimostrarlo al proletariato internazionale, che il capitalismo è la guerra di tutti contro tutti: non bastano i massacri degli ultimi decenni, non bastano i due macelli mondiali e le centinaia di “guerricciole” che li hanno seguiti, a gridarlo? non bastano, questi enormi olocausti di proletari, ad aprire gli occhi su un sistema che va distrutto dalle fondamenta, prima che la sua distruttività (a tutti i livelli) raggiunga limiti insostenibili per la specie umana? Lo diciamo forte e chiaro: ogni lotta o prospettiva patriottica, nazionale o nazionalista, è un TRADIMENTO del proletariato e va combattuta come si combatte un NEMICO. Ai proletari kurdi, come a quelli palestinesi o a tutti gli altri proletari cacciati a forza nel vicolo cieco dei nazionalismi e dei patriottismi, noi diciamo: rompete con le vostre borghesie, rompete con i vostri illusori confini patri (reali o immaginari), rompete con tutte le forze che vi ingabbiano in ideologie e strategie che hanno solo in serbo, per voi, sangue e disperazione, schieratevi su un fronte di classe e su una prospettiva internazionalista. Noi comunisti siamo e saremo al vostro fianco, nella lotta contro un modo di produzione che va buttato nella pattumiera della storia, insieme alle sue nazioni e alle sue patrie, piccole o grandi che siano.

 

Partito comunista internazionale

                                                                           (il programma comunista)

 

 

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