DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

In data 4 ottobre un comunicato ufficiale da Mosca annunciava il primo lancio di un satellite terrestre fornendo due notizie: che il corpo faceva un giro completo sulla sua orbita in 95 minuti e che "seguiva una traiettoria ellittica ad un'altezza di circa 900 km". La velocità impressa dal razzo era detta di 8.000 metri al secondo.

Le nostre povere parole non escono a razzo, e fu nel nostro n. 20 redatto verso il 15 ottobre che denunziammo la poco scientifica esagerazione di cui è nutrita ad arte tutta la campagna sul satellite, in cui come in altre mille fasi storiche le conquiste del sapere umano sono adibite a rincoglionire le sempre e da tutti corteggiate "masse", il cui mestiere, per i loro adulatori, è di aprire la bocca fino alle orecchie.

Affermammo che, se il periodo era quello, la distanza media poteva essere circa 550 km; e se fosse stato vero che era 900, il periodo di rivoluzione doveva essere maggiore, circa 104 minuti, colla velocità media 7,3 km.

Il 4 novembre venne annunciato che era in volo il secondo Sputnik (i satelliti si varano senza preavviso e senza rompere sul loro guscio nessuna bottiglia di spumante, malgrado l'effetto che fa alle masse la tradizionale pagliacciata). Veniva affermato che il periodo era 102 minuti e l'altezza raggiunta più di 1.500 km, confermando la velocità di 8.000 metri.

Nel nostro n. 21, elaborato pochi giorni dopo, rilevammo che malgrado la formula, al solito politica e non scientifica: "compie un giro in 102 minuti all'altezza di 1.500 km", le storielle sul lancio del cane avevano condotto alla confessione che si tratta sempre di "massime" altezze e che si ammetteva (nel bailamme dei riferimenti giornalistici) che la minima giungesse a 200 km soltanto.

Ripetemmo dunque il calcolino tenendo per buono il periodo annunciato (e verificabile in tutto il mondo), poco diverso da quello da noi attribuito ad un'altezza media di 900 km. Infatti calcolammo per l'altezza minima di 200 km e il tempo di 102 minuti un massimo di 1.570 km, e indicammo le due distanze estreme tra lo Sputnik II e il centro della Terra: 7.934 e 6.564 km.

Per chiarificare, tali sono la distanza apogea e quella perigea, mentre quello che chiedevamo ai russi era la lunghezza dei semiassi dell'orbita, che nel nostro caso erano 7.249 km per il "semiasse" maggiore, media dei due numeri ora detti, e poco meno per il minore.

Il 9 novembre i sovietici, che non ci leggono certo, non hanno dati i semiassi chiesti, ma hanno fornito per tre corpi, i due Sputnik e il razzo vettore del primo, i dati precisi del tempo di rivoluzione e della massima altezza. In base a tali dati si può ora calcolare l'"altezza minima" su cui si tace, ed anche la velocità massima e minima. La sparata grossa per il gran pubblico sta nella forte velocità, ed è interessante si ammetta che grande velocità significa: altezza ridotta e che si riduce; rallentamento, quindi non lontana caduta. Sembra paradossale che grande velocità conduca a rallentamento, ma con l'alta velocità si accorcia l'orbita e si serra intorno all'atmosfera più densa del pianeta. Nel vuoto spaziale il moto kepleriano non rallenta mai, tra estremi costanti di distanza e velocità.

Ripetiamo quindi che la bravura tecnologica sarà di avere un satellite: a) con minore velocità e grande periodo di rivoluzione, perché starà lontano dalla Terra e dall'atmosfera; b) a parità di tempo di rivoluzione e quindi di massima distanza, con orbita più vicina che sia possibile alla circolare.

Chiesta ora la debita scusa ai pelandroni fregatissimi che vorrebbero un marxismo senza matematica e perfino senza numeretti, vediamo di chiudere l'argomento. Tanto l'orbita della Luna che quella degli Sputnik non sono cerchi ma ellissi, però poco diverse dal cerchio, di poca "eccentricità". A scuola si conosce prima il cerchio e poi l'ellisse, ma nella vita e nella scienza è il contrario. La sfera è un sasso raccattato che non abbia bozze, il cerchio è una particolare ellisse senza eccentricità. L'ellisse ha due assi (diametri) ossia due semiassi (raggi) diversi tra di loro. In una cometa sono molto diversi e l'ellisse è lunga lunga. In un cerchio sono uguali.

A Keplero e a noi interessano i semiassi maggiori che sono legati al tempo di rivoluzione dalla terza legge. Ora si pensi che nella Luna, misurando in raggi della Terra, si ha come distanza apogea 66,1; come distanza perigea 55,5; e sono due posizioni opposte tra di loro (come si sa per il Sole e la Terra, alla quinta elementare) sicché, se le sommo, ho l'asse maggiore dell'orbita; e il semiasse è 60,8 raggi terrestri. Poco importa il semiasse minore, normale, trasversale al primo, che è quasi uguale: 60,6. Poco diversa è la distanza media tra i due corpi celesti, che si enuncia di 60 semidiametri. L'orbita è poco schiacciata rispetto alla circolare, eppure la Terra, nel fuoco, sta a 5,3 raggi dal centro di essa.

Ora il buon Keplero disse (ci insegnò a farlo, e noi pigliammo carta e lapis) che se la Luna gira in 655,7 ore, e il semiasse è quello, e se lo Sputnik II gira in ore 1,73 (ossia i dichiarati oggi minuti 103,52) il semiasse della sua orbita è 7.390 km. Allora sappiamo tutto.

Se l'altezza massima è 1.670 km la distanza apogea dal centro terrestre si ha aggiungendo il raggio e risulta 8.048, circa i 7.934 del numero scorso. La perigea la sappiamo se dal doppio del semiasse togliamo la distanza apogea, e viene di 6.732 (ponemmo 6.564 prima del comunicato). Siamo in possesso dell'altezza minima: soli 354 km circa dalla periferia terrestre. Magro risultato tecnologico. Infatti se facciamo il calcolo scocciante per il primo satellite abbiamo: altezza massima dichiarata 810 km, minima calcolata 350 km. Dunque il secondo Sputnik, cagna o meno, passa tanto basso quanto il primo. Se vi preme il raggio vettore, all'altezza massima data di km 695 risponde col calcolo della minima quella di 329. È dunque giusto che il primo a cadere sarà il razzo, che "perde" 8 secondi al giorno, ossia gira la Terra in minor tempo, ed "accelera".

Il secondo Sputnik perde, secondo l'ultimo comunicato, 2,3 secondi al giorno mentre il primo, fresco di lancio, ne perderebbe 2,94. Ma se facciamo il rapporto al maggior tempo di rivoluzione si cala a 2,68.

Non hanno istituito un "Totosputnik", e poi noi pronostichiamo ma non giochiamo. Saremo perditori morali se il secondo Sputnik si terrà in cielo più tempo del primo.

Quanto alle velocità, ricalcolate colle cifre ufficiali date, esse risultano 8.170 metri al secondo, ma quando il satellite passa a 354 km; soli 6.840 quando passa a 1.670. Se si tratta di far paura colla possibilità energetica di portare un razzo ad 8.000 metri di velocità, si ammetta che si è lanciato il satellite a soli 360 km; con che non si potrà mai evitare che "ripassi" a quella quota, e se ne venga giù piano piano.

Noi crediamo che le cifre russe non derivino da altre osservazioni che quelle dei tempi di passaggio, e per il resto da calcolini come quelli che noi facciamo col mozzicone del lapis e non con una batteria di calcolatrici elettroniche. Gli stessi indaffaratissimi occidentali non crediamo rilevino altro quando lo Sputnik passa non meno indaffarato nel cielo.

Nella decadenza del feudalesimo l'arte visse il periodo barocco. La scienza del decadere capitalistico è una scienza barocca, pesante ma impotente. Oggi si lavora per settori di competenza e nessuno mette il naso fuori della sua stretta specialità; così fa di cappello alle fesserie di altri, ma sta tranquillo perché essi non possono controllare le sue.

Nessuno legge l'altezza dello Sputnik che passa perché non lo si può collimare né colla tecnica di mestiere dell'astronomo né con quella del geodeta. E ognuno dei due lascia all'altro il disturbo.

L'astronomia, come quella dei caldei, non legge che tempi ed angoli. In altre parole ogni osservatorio immagina che il suo strumento sia fissato nel centro della Terra, perché il punto mirato è immensamente lontano, ovvero attende i passaggi nei pressi dello Zenit allo strumento meridiano. Lo Sputnik sfugge agli equatoriali e agli strumenti dei passaggi, che non gli possono correre dietro quando razza via, basso sull'orizzonte.

Occorrerebbe una base terrestre nota per cogliere nello stesso istante visioni fotografiche da due punti lontani della Terra e questo è un rebus tecnologico per il nostro poco comprendonio e antiquato tecnicismo.

Il termine glorioso di scienziati rimbomba per il mondo gazzettato, ma quelli stanno abbottonati per bene, difesi dalla consegna del segreto.

Anche Galileo aveva il suo pericoloso segreto. Ma non giocava alla sapienza del poi, e crittografò in documenti suggellati e consegnati a fedeli custodi le sue scoperte, in ingenui endecasillabi latini: i satelliti di Giove, la figura oblunga di Saturno (il suo strumento non risolveva l'anello), le fasi di Venere... oggi splendente e scambiata per nave marziale... "Cynthiae figuras imitat mater amorum". Anche gli Sputnik imitano Cinzia, Trivia, la Luna. E la scienza da affitto stilla comunicati Tass o United Press, nella emulazione del darla da bere.

Da "Il programma comunista" n. 22 del 1957

 

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.