DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Roma. Il giorno 24/11, presso la Libreria Odradek di via dei Banchi Vecchi 57, la sezione romana ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “Comunisti, esploratori nel domani”, che riprende quello di un nostro testo del 1952. Il compagno che ha preso la parola ha voluto innanzitutto cancellare un pregiudizio tipico dell’ideologia dominante, e in modo particolare dell’opportunismo stalinista e post-stalinista, e cioè che del futuro (il comunismo) non si dà scienza. Noi sosteniamo invece che proprio nella scienza del futuro siamo particolarmente ferrati. Partendo così da una frase di Marx, contenuta in una lettera a Ruge del 1843 (“…l’umanità da tempo possiede il sogno di una cosa…”), il compagno ha sinteticamente descritto come, fin dal lontanissimo passato leggendario (Eden, Età dell’oro, ecc.),  questo “sogno” non ben precisato abbia attraversato le epoche storiche, come desiderio di uguaglianza e giustizia sociale: dalla vicenda del re spartano Agide nel  II sec. a. C. alle rivolte degli schiavi guidate da Spartaco nel I sec. a. C. (ricordato anche perché ricorre il centenario della rivolta a suo nome a Berlino); dalle tonanti invettive dei padri della Chiesa sino al Medioevo contro la proprietà privata (causa di tutti i mali dell’uomo); dai racconti filosofici del XVI e XVII sec. di Tommaso Moro e Tommaso Campanella, per finire in epoca moderna con i cosiddetti  “socialisti utopisti” nella prima metà del XIX sec.. Ma è con Marx ed Engels e con il socialismo scientifico che finalmente l’enigma del “sogno di una cosa” viene svelato. Si è così data lettura di ampi brani da La donna e il socialismo di August Bebel, in cui sono delineati i caratteri della società comunista, per poi passare alla lettura commentata di alcuni testi del nostro Partito (in particolare, il rapporto alla Riunione Generale di Torino del 1958), dove si afferma chiaramente che il comunismo integrale vedrà la scomparsa totale di qualsiasi forma di proprietà del suolo, dei mezzi di produzione e distribuzione e perfino degli oggetti di consumo. Concludendo, il compagno ha trattato brevemente la “crisi” della morale borghese, opponendo a essa la nostra visione del futuro uomo sociale, libero finalmente dagli egoismi individualistici della società del profitto e della competizione, nel pieno dispiegamento della sua vera natura. Rispondendo poi alle domande dei presenti, s’è ribadito che lo strumento principale di questa trasformazione sociale è e rimane il Partito politico di classe, il nostro partito, che per la sua natura ferocemente antiborghese esprime in sé la prefigurazione della società comunista.

Riunione Generale 2018. Nei giorni 8-9/12, s’è tenuta l’annuale Riunione Generale di Partito. Nella prima giornata, dopo l’usuale “rendiconto di cassa” (che quest’anno conteneva anche la voce “Sottoscrizione Straordinaria – Solidarietà con i lavoratori sotto processo”, per sostenere le spese del processo intentato a due compagni per la partecipazione alla mobilitazione dei lavoratori della logistica davanti ai cancelli della Centrale Adriatica Soc. Coop., di Anzola dell’Emilia), il Rapporto politico-organizzativo centrale, i rapporti delle varie sezioni (italiane e tedesca – quest’ultima impegnata, oltre che in numerosi incontri pubblici a Berlino e Vienna e in contatti non episodici in altre località, anche in un grosso e necessario studio sulla socialdemocrazia tedesca) e dei compagni isolati, e le informazioni relative ai contatti internazionali in corso, alla raccolta di materiali per il VI volume della Storia della Sinistra Comunista e al progetto di riorganizzazione del nostro sito, tutto ciò ha mostrato la complessità del lavoro sviluppato (e da sviluppare) dal Partito, pur con le forze limitate di cui dispone – lavoro che va necessariamente ampliato e sempre migliorato con la fattiva collaborazione di tutti i compagni, in accordo con la nostra prassi del “centralismo organico”. Si è quindi passati alla programmazione dell’attività futura delle sezioni italiane e tedesca, con attenzione particolare alla stampa internazionale (il programma comunistaKommunistisches ProgrammThe Internationalist). La seconda giornata è stata dedicata al lungo rapporto sul “lavoro sindacale”, che è servito a ribattere il senso di questo settore del più ampio lavoro di partito, riaffermando le nostre storiche posizioni in questo campo e traendo lezioni e indicazioni dalla sia pur minima esperienza che il Partito va facendo, soprattutto a contatto con gli strati più sfruttati (e combattivi) del proletariato, che sono oggi – in Italia – quelli della logistica. Tutti questi temi verranno via via ripresi nel corso del 2019 dalla nostra stampa internazionale.

 

Partito comunista internazionale

                                                                           (il programma comunista)

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  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
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  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
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