DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Nel numero scorso di questo giornale, documentavamo le varie strategie messe in atto in Belgio per esercitare ogni forma di repressione nei confronti dei migranti – strategie del tutto simili a quelle escogitate o in via di applicazione in tutti i paesi, con minime varianti… nazionali.

Una di queste strategie è già nota e praticata, oltre che in Belgio, nei pressi del confine Francia-Italia: consiste nell'applicare la tattica dell’aperto terrorismo nei confronti di chiunque non intenda assistere passivamente alla persecuzione nei confronti dei migranti che cerchino di attraversare quella frontiera impervia e si dia da fare per alleviarne le sofferenze (e non c'interessa qui dare una valutazione politica sull’insufficienza di questi atti di minima solidarietà umana). Come si ricordava a proposito del Belgio, anche solo il provvedere i migranti di un asilo temporaneo in casa propria costituirebbe un reato, in base alle leggi che colpiscono... la tratta di esseri umani!

 

Un articolo del quotidiano “The Guardian” del 24 gennaio u.s., poi ripreso dal sito statunitense www.colorlines.com, un sito di informazioni relative alla condizione delle cosiddette minoranze etniche negli Stati Uniti (leggi: i settori più oppressi del proletariato USA), c'informa della situazione che si sta creando da parecchio tempo al confine tra Arizona e Messico. Qui, la Border Patrol, l’agenzia federale USA che lo pattuglia, sta conducendo un’ennesima guerra sporca non solo contro gli immigranti più o meno clandestini, ma anche contro chiunque scenda in campo per alleviarne le sofferenze. L’organizzazione “No More Deaths – No Más Muertes” (Niente più morti) denuncia infatti, con il ricorso a video inoppugnabili, non solo la pratica disgustosa di sabotare e distruggere tutti i generi di prima necessità lasciati dai suoi volontari lungo i sentieri che i disperati percorrono di giorno e di notte, attraverso zone desertiche, per poter giungere negli Stati Uniti, attratti dal miraggio d’un lavoro per sopravvivere; ma anche la persecuzione “legale” nei confronti dei volontari stessi. Di recente, otto di essi sono stati incriminati per reati che vanno dalla guida e dall’ingresso senza permesso in un’area naturale protetta all’abbandono di oggetti come cibo, contenitori d’acqua, abiti e coperte; un altro è stato arrestato con l’accusa di aver dato rifugio a un clandestino privo di documenti… L’area in questione, il Cabeza Prieta National Wildlife Refuge, copre più di 800.000 acri (=circa 3500 chilometri quadrati) di deserto lungo la frontiera Arizona-Messico: l’anno scorso, ben 32 resti umani sono stati trovati in quest’area che, anche per la scarsità di sorgenti d’acqua, risulta una delle più mortali per i migranti clandestini (non a caso, una delle strade “ufficiali”, in terra battuta e sabbia, che l’attraversa è detta Camino del Diablo, o Camino del Muerto). E’ bene tener presente che la quantità normale d’acqua consigliata dai medici per chi voglia traversare queste zone è tra i 5 e i 15 litri al giorno, a seconda delle situazioni: ma è praticamente impossibile, per chi deve viaggiare per giorni e spesso per settimane, portare con sé più di 7 litri. I contenitori d’acqua lasciati dai volontari lungo i sentieri sono quindi di vitale importanza e la loro distruzione condanna i migranti alla morte per sete, calore e disidratazione, esattamente come la requisizione di cibo, abiti e coperte li condanna alla morte per fame e per freddo. Nel bel mezzo di un’area protetta per fauna e flora…

Che dire di più, se non che questa marcia società ha in spregio totale la vita umana? Lo ripetiamo: il fascismo c'è già – chiamasi democrazia.

 

Partito comunista internazionale

                                                                           (il programma comunista)

 

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.