DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Ciao, Libero!

E così, anche Libero ci ha lasciati – un altro mirabile compagno della “vecchia guardia”, militante tanto indomito quanto umile, e fedele al nostro Partito attraverso tutti i momenti della sua vita contro corrente, anche quelli più complicati e tribolati. I compagni della sezione di Milano se lo ricordano bene, con quel suo raro calore umano, quella sua trascinante allegria, quella sua immediatezza nei rapporti umani, quella lucidità nel trasmettere ad altri (soprattutto ai giovani) la sostanza del marxismo, l'essenza delle posizioni del partito. Da tempo, una serie di acciacchi gli avevano prima limitato e poi precluso la frequentazione regolare della sezione, ma ancora un anno fa l'abbiamo visto, con gioia e ammirazione, arrivare a fatica nella sede di via dei Cinquecento, in occasione di una conferenza pubblica: l'abbraccio che ricevette da tutti fu la migliore dimostrazione del legame solidale che lega solo chi milita in un partito come il nostro e di che cosa voglia dire la scritta che campeggia sulla parete della sede e che tutti i compagni devono imprimersi nel cuore: “è compagno militante comunista e rivoluzionario chi ha saputo dimenticare, rinnegare, strapparsi dalla mente e dal cuore la classificazione in cui l'iscrisse l'anagrafe di questa società in putrefazione, e vede e confonde se stesso in tutto l'arco millenario che lega l'ancestrale uomo tribale lottatore con le belve, al membro della comunità futura, fraterna nella armonia gioiosa dell'uomo sociale”.

Libero Roncagli era nato nel 1928, in una famiglia di militanti comunisti che avevano partecipato alla fondazione del PCd’I a Livorno nel 1921 e quindi a più riprese conosciuto le patrie galere (il padre morirà per le conseguenze della detenzione e del confino quando Libero aveva pochi anni). Giovanissimo, aderì ad alcune formazioni partigiane in Emilia e in Lombardia, facendo anche parte, in seguito, di gruppi come la Volante rossa del Corvetto, a Milano. Iscritto inizialmente al PCI, in tale veste fu mandato dal partitaccio di Togliatti a “dare una lezione a quei fascisti che dicono di essere comunisti”: cioè a noi, nella sede di allora, in via Pomposa, sempre al Corvetto. Ma, proprio in quell’occasione, la chiarezza delle nostre posizioni, il nostro richiamo a tutta la tradizione comunista, la nostra lotta per la preparazione rivoluzionaria della nostra classe, gli aprirono gli occhi e si riconobbe nel nostro Partito, ricostituitosi da pochi anni proprio sulle posizioni del PCd’I di Livorno. Operaio alla Moto Meccanica di via Mincio, fu in prima linea nelle agitazioni dell’immediato dopoguerra che condussero all’occupazione della fabbrica: un braccio di ferro con padronato, autorità e “forze dell’ordine” (gli operai costruirono perfino due autoblindo, disponendole all’ingresso della fabbrica) che durò una settimana. Libero ricordava sempre con gran divertimento la lista degli operai da licenziare, esposta dalla direzione e redatta in rigoroso ordine alfabetico: con però, al primo posto, il suo nome, Roncagli, e quello di un altro compagno, Santin (Mariotto, per i compagni, che per molti anni avrebbe militato nelle nostre file). E ricordava, ai giovani compagni che quell’epoca non avevano conosciuto, il quotidiano, aspro scontro in fabbrica con gli stalinisti del PCI: i quali non andavano certo per il sottile, arrivando a minacciare di buttare lui e Mariotto nell’altoforno (al che i due compagni risposero di farsi pure avanti… mostrando le armi di cui erano ancora in possesso, in quel dopoguerra ben diverso dall’attuale, falsamente pacificato)…

Libero diceva sempre di voler vivere abbastanza da vedere la bandiera rossa sventolare sulla Porta di Brandeburgo a Berlino, e la notizia della ripresa del nostro lavoro in Germania l’aveva riempito di gioia. Purtroppo non ce la fatta, a vederla: ma noi continuiamo il lavoro, con affetto e gratitudine per lui e per tutti i compagni di tutte le “vecchie guardie”, sicuri che, al momento opportuno e grazie all’azione continua del partito “a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco”, quell’evento si verifichi.

 

Partito comunista internazionale

                                                                          (il programma comunista)

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.