DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

La vicenda greca (o meglio: la vicenda del versante greco della crisi capitalistica mondiale) non ha deluso, in questa prima domenica di luglio. Anzi, ha mostrato in maniera emblematica la putrescenza dell’attuale sistema politico e ideologico. Le posizioni politiche ed economiche che si sono “confrontate” nel recente referendum indetto dal governo (che – è bene ricordarlo – contiene elementi “di sinistra”, di centro e di destra) erano in realtà, al di là del variegato ricorso alla retorica, sostanzialmente identiche. Soprattutto, erano ugualmente antiproletarie. E si sono completate con l’intervento di castrazione svolto, come sempre, dalla democrazia, che infetta il proletariato di speranze e illusioni, precipitandolo in una china senza fondo. In pratica, la presunta alternativa referendaria poneva questa domanda: “Accettate l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro del proletariato nella versione Troika o nella versione Syriza?”. La “versione Syriza” ha vinto 61 a 39. L’orgoglio nazionale si è fuso così con la democrazia popolare.

Ci sarà ora il diluvio? No. Verranno altri governi, di destra, di centro o di sinistra. Forse si formerà un governo di unità nazionale. Forse sarà scritto un “nuovo patto con l’Europa” per un’uscita morbida o rapida dall’euro. Forse nascerà una nuova moneta parallela. L’importante per i governi che verranno è che il proletariato sia stato addomesticato e pacificato, senza bisogno (per il momento) di spargimenti di sangue. Una sola alternativa esiste: o la lotta estrema del proletariato volta a schiacciare la borghesia (e non solo in Grecia!) o lo scatenamento della repressione aperta da parte della borghesia. “Verranno i colonnelli!”, tengono ad avvertirci i “guardiani della democrazia”. “Conviene appoggiare comunque Syriza, magari turandoci il naso”, starnazzano le molte oche capitoline.

Tsipras e il suo partito hanno avuto una delega elettorale, con l’incarico di trattare con i bottegai importanti. Questa delega in verità non rappresentava nulla di più. Con le elezioni del gennaio 2015, Nuova Democrazia e Pasok hanno passato a loro la patata bollente: e a loro, per non perdere la faccia, non resta che ripassarla – a meno che non siano pronti a imporre quel bagno di “lacrime e sangue” come da mesi gli si chiede di fare. A quel punto, la delega avrebbe corso legale. Comunque, a sinistra della “sinistra” c’è sempre un’altra “sinistra”, più “democratica”, capace di fare il lavoro sporco.

Una cosa è certa. Per la borghesia (che è, non dimentichiamolo, una sola!) è urgente che, di fronte alla propria crisi economica mondiale, la cosiddetta Europa Unita imponga a tutte le piccole entità politiche statali del territorio comunitario un solo Ordine e una sola Legge: intensificare l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro del proletariato. Il che significa poi la necessità che il finale sia una spaventosa dittatura e un nuovo conflitto mondiale.

Per spezzare l'isolamento della classe proletaria,occorrono la rinascita e il radicamento a livello mondiale del Partito comunista: il suo stato maggiore, unitario quanto a programma, organizzazione, tattica e strategia, il cui fine sia, a partire dai punti deboli e di rottura della catena imperialista, la presa del potere e la dittatura proletaria, ponte di passaggio verso la società senza classi, la società di specie, il comunismo.

 

Sulla nostra stampa:

“La crisi greca è la crisi del capitale mondiale”, il programma comunista, n.2/2015; “Ultimatum ai proletari greci”, il programma comunista, n.1/2010.

 

Partito comunista internazionale

                                                                           (il programma comunista)

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