DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

In un articolo apparso nel numero scorso di questo giornale 1, documentavamo, sulla scorta di inchieste apparse sulla stampa borghese internazionale 2, come le “forze dell’ordine” USA stiano da tempo adottando, nel controllo del territorio e nella progressiva militarizzazione della società, tattiche, strutture e modalità d’intervento derivate dalle guerre condotte all’estero dall’esercito (o dai contractors, autentici mercenari). Al lettore sprovveduto la cosa sarà sembrata eccessiva, esagerata: “i soliti estremisti!”; quello un po’ più “politicizzato” avrà pensato al “caso Guantanamo”, il carcere di massima sicurezza operativo nell’omonima base militare USA sita in un angolino dell’isola di Cuba, famigerato per le condizioni di detenzione di supposti “terroristi”. Il fatto è che la guerra è anche in casa, ed è una guerra condotta dalla classe dominante, tramite polizia, Guardia Nazionale, carceri, luoghi di detenzione e contenzione e, più in generale, le stesse “condizioni di vita”, contro il proletariato USA, i suoi strati più marginali e meno “protetti” (ma può esistere una vera “protezione” nel modo di produzione capitalistico?): gli afro-americani, i latinos, gli immigrati clandestini, i disoccupati, i senza fissa dimora, gli esclusi, tutti coloro che sono “caduti fuori” dal processo produttivo, dalle maglie sociali.

Esagerati?

Senza scomodare la recentissima indagine del Dipartimento di Giustizia relativa al “caso Ferguson”, che “denuncia” come la polizia locale sia colpevole di un aperto razzismo nei confronti della popolazione afroamericana 3, la cronaca delle ultime settimane mostra come la violenza anti-proletaria e anti-emarginati continui imperterrita, ben al di là dei confini della cittadina del Missouri alla periferia di St. Louis che ne è diventata triste simbolo: fra i casi più recenti ed eclatanti, l’assassinio a sangue freddo di un senza fissa dimora a Los Angeles, documentato da un video agghiacciante da cui risulta in maniera inoppugnabile come venga condotto il controllo militare del territorio dalle “forze dell’ordine”.

E’ una cronaca, questa, che rischia di diventare tragicamente quotidiana. Ma non basta. Apprendiamo dall’“autorevole” The Guardian che “Guantanamo” non si trova soltanto a Cuba: si trova anche a Chicago, nel cuore degli Stati Uniti 4. Qui, a Homan Square, un grosso complesso di magazzini abbandonati è stato trasformato in uno di quelli che, nei paesi in cui infuria una guerra e gli USA sono presenti, vengono chiamati CIA black sites: “siti neri della CIA”, veri e propri “buchi neri” in cui la materia (umana) entra e rischia di scomparire. L’indagine condotta dal Guardian rivela infatti, sulla base di testimonianze di prima mano, che a Homan Square si svolge “un lavoro segreto” di investigazione, controllo, interrogatorio e intimidazione da parte di unità speciali di polizia; e che, durante tale “lavoro”, i “fermati” (fra cui ragazzi intorno ai 15 anni) sono esclusi da qualunque segnalazione in banche dati (non sono “registrati”) e capita che restino fino 24 ore senza alcuna assistenza legale (l’accesso al “sito nero” è vietato ai legali): semplicemente, scompaiono per ore e giorni, prima di essere spostati in qualche centrale di polizia, per l’arresto o l’incriminazione o il rilascio. A Homan Square, si sono verificati poi violenti pestaggi, risultanti più volte in ferite alla testa, e almeno una persona è stata rinvenuta “incapace di reazioni” nella “stanza degli interrogatori”, prima d’essere “dichiarata deceduta”. La testimonianza resa da uno dei “NATO Three”, un attivista statunitense arrestato nel 2012 alla vigilia di un summit NATO, accusato di “terrorismo” e “passato attraverso” il tritacarne di Homan Square è esplicita: “E’ un ‘sito nero’ domestico. Quando ci entri, nessuno sa più quel che ti succede”. Commenta il Guardian: “Il magazzino segreto è l’esempio più recente delle pratiche messe in campo dalla polizia di Chicago, che ricordano i tanti criticati abusi nella detenzione caratteristici della guerra USA al terrorismo. Ma, mentre quegli abusi colpivano persone oltre mare, Homan Square (che, a quanto pare, ospita anche veicoli di tipo militare, celle per gli interrogatori e perfino una gabbia) – è rivolto ad americani, per lo più poveri, neri e latinos”.

La guerra di classe non cessa di serpeggiare negli USA: ma a combatterla, al momento, è la sola classe dominante, contro proletari, masse proletarizzate, emarginati, immigrati, clandestini. Tocca a loro, da decenni e da secoli sfruttati, oppressi, massacrati, rialzare infine la testa: organizzarsi per difendersi e, quando il momento verrà, passare all’attacco. Ma per farlo le loro avanguardie di lotta devono comprendere la necessità non più rinviabile della rinascita e del radicamento della loro guida politica, il partito comunista internazionale.

 

 

1 “Usa: Bolle sociali (e non solo finanziarie) in vista”, il programma comunista, n.1/2015.

2 Oltre all’articolo di Domenico Lusi, “La militarizzazione che cambia il volto dei nostri poliziotti”, Pagina99, 15-21 dicembre 2014, utile quello di Gilles Paris, “‘La police américaine a des tactiques quasi militaires’”, Le Monde, 6 décembre 2014.

3 Cfr. Corriere della Sera, 3/4/2015, e LaRepubblica.it, 5/3/2015. Non merita poi alcun commento la macchina retorica messa in moto di recente, dal presidente Obama e consorti, in occasione del 50° anniversario della “marcia di Selma”, simbolo del movimento per i diritti civili: un’altra mobilitazione ideologica e pratica, a uso e consumo della piccola e media borghesia, nera e bianca, statunitense e non.

4 Spencer Ackerman, “The Disappeared: Chicago Police Detain Americans at Abuse-laden ‘Black Site’”, The Guardian, 24/2/2015 (http://www.theguardian.com/us-news/2015/feb/24/chicago-police-detain-americans-black-site); Zac Stafford, “Chicago Protesters Demand 'Immediate Inspection' of Homan Square Facility”, The Guardian, 7/3/2015 (http://www.theguardian.com/us-news/2015/mar/07/homan-square-protesters-chicago-police-facility).

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista)

 

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.