DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Si sono subito mobilitati gli avvoltoi della penna intrisa di lacrime e buoni sentimenti, dal Papa al Presidente della Repubblica, fino all'ultimo scribacchino. Davanti all'ennesima strage di migranti (200, forse 300, nel mare davanti a Lampedusa, agli inizi di ottobre), che dire di pidi quanto abbiamo sempre detto? Questa una tragedia targata capitalismo e solo degli ottusi imbecilli, rintronati dall'ideologia dei borghesi e dei loro tirapiedi, possono non arrivare a capirlo. Dopo essere stata preda del colonialismo ottocentesco (questa punta di lancia del progresso!), l'Africa oggi non solo sconta quel dramma immane di un passato recente, ma sanguina sotto la sferza del suo erede immediato: l'imperialismo. Guerre fra poveri, disastri ambientali, carestie a raffica, miseria crescente, malattie devastanti, immani esodi di popolazioni, la condizione di discarica del mondotutto cil'effetto di duecento e pianni di dominazione capitalistica.

Non c'da indignarsi: c'da far sentire tutta la propria rabbia, c'da indirizzarla contro un modo di produzione distruttivo, cinico, spietato, c'da comprendere una volta per tutte che, se questo mostro sanguinario continua a vivere, davanti a noi stanno solo sciagure, stragi, massacri di entitinimmaginabile. I dannati della terradi cui scriveva l'anti-colonialista Frantz Fanon nel 1961 sono oggi i dannati del marepopolazioni sradicate, in fuga dalla sofferenza e dalla morte e consegnati ad altre sofferenze e ad altre morti. Proletari puri che hanno solo le loro catene da perdere: dannati dal capitale. I proletari delle cittadelle imperialiste, che godono ancora (relativamente e per poco) delle briciole del passato coloniale e del presente imperialista, sappiano che quello il loro stesso futuro: miseria, sradicamento, guerre, devastazioni. Si stringano a loro in un unico fronte di lotta contro il mostro che li dissangua, recuperino le armi di una gloriosa tradizione di battaglia aperta contro lo sfruttamento e l'oppressione, si riorientino finalmente (dopo decenni di illusioni democratiche, pacifiste e riformiste) verso l'unico Nord possibile: quello della guerra senza quartiere contro il capitalismo e per il comunismo, guidata e diretta dal Partito comunista internazionale.

 

Partito Comunista Internazionale 

(il programma comunista n°06 - 2013)
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  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
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  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
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  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
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