DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Mentre erano in corso le vigorose lotte dei lavoratori della logistica, la FILT-CGIL di Milano-Lombardia, senza aver mai indetto una sola ora di sciopero a sostegno delle rivendicazioni di lavoratori ultra-sfruttati, non solo ha praticato il crumiraggio aperto (per esempio, presso la filiale DHL di Settala), ma se ne è venuta fuori, a proposito di quest'ultimo episodio, con un “Comunicato Stampa” datato 27 marzo 2013 che definir rivoltante è davvero troppo poco.

Il titolo già parla chiaro: “Picchetti contro i lavoratori. Inaccettabile impedire ai lavoratori l'esercizio del diritto di non scioperare”! Il linguaggio è quello che potremmo trovare su qualunque giornale della borghesia: e non quella benpensante, ma quella ferocemente anti-operaia. Il testo va più in là e utilizza tutto il frasario tipico di coloro che da decenni hanno tradito la classe proletaria e l’hanno venduta al padronato, consegnandola allo Stato borghese e a forze di polizia, delle quali si possono fregiare giustamente del titolo di “alleati”, “fiancheggiatori” e “spie prezzolate”. Così, i lavoratori schierati sulla linea di picchetto (uno degli strumenti che accompagnano lo sciopero, da quando la classe operaia ha cominciato a lottare per difendere le proprie condizioni di vita e di lavoro) diventano “sedicenti lavoratori”, impegnati con “provocazioni, minacce ed in taluni casi anche aggressioni fisiche” a impedire l'accesso al luogo di lavoro. Quelli poi che, da quando la classe operaia lotta, sono chiamati crumiri diventano, nel linguaggio di questi mantenuti dal Capitale e dal suo Stato, “lavoratori e lavoratrici che non condividendo le motivazioni dello sciopero e il metodo con cui lo stesso veniva 'imposto' [!!!!], hanno a buon diritto rivendicato la loro libertà di non aderire, ricevendo in cambio intimidazioni e violenza”. Tralasciamo l'ipocrita falsità successiva, sulle lotte condotte dalla CGIL “per vedersi riconoscere l'applicazione del CCNL, per ottenere migliori condizioni di lavoro e riconoscimenti salariali”, e veniamo alla chiusa di questo Comunicato Stampa schifoso: “La FILT CGIL, pur rivendicando il diritto di sciopero [!!!!], costituzionalmente previsto [!!!!], non può però accettare che uno sparuto manipolo di violenti prevaricatori, che nulla hanno a che vedere con le realtà lavorative, neghi alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto di poter scegliere [!!!!]”.

Questo è il linguaggio, questa è la prassi, che da sempre contraddistinguono chi si è venduto anima e corpo alla classe sfruttatrice, al suo Stato, ai suoi sbirri. I proletari sappiano riconoscerlo tutte le volte che risuona: è la voce del nemico.

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°03 - 2013)

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