DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

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Gaza: nessuna illusione

Mentre scriviamo, giunge la notizia di una possibile ennesima tregua alla tragica guerra (che dura dal 1948!) di sterminio e pulizia etnica dello Stato d'Israele nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, nel Libano e nel Golan “siriano”. Ovviamente, torneremo sui contenuti di questa eventuale tregua e soprattutto sui suoi sviluppi successivi, senza lanciarci nella prevedibile girandola di analisi e ipotesi geo-politiche. Alcune cose però debbono continuare a essere chiare.

Qualunque sia l'esito immediato di questa vicenda sanguinosa, altro frutto avvelenato delle dinamiche imperialiste, è evidente che non ci sarà sbocco né politico-militare né umanitario. Lo Stato d'Israele continuerà a svolgere il ruolo di gendarme armato dell'area medio-orientale che gli è stato affidato dall'imperialismo USA, con il tacito e ipocrita consenso degli imperialismi “alleati” e con quello “conflittuale” delle potenze emergenti, nel silenzio colpevole e complice delle borghesie arabe, di cui tutte le fazioni palestinesi fanno parte a pieno titolo. La tragedia del proletariato di Gaza, della Cisgiordania e della diaspora, non avrà termine, finché esso rimarrà drammaticamente ingabbiato entro la prospettiva nazionale e nazionalista (il “popolo”, la “patria”), di cui si fanno portavoce fazioni borghesi più o meno militanti, militariste e bigotte come Hamas (e tutti quelli che continuano ad accodarglisi nel grottesco “Fronte della resistenza”) o la corrotta Autorità Nazionale Palestinese. Quando anche, in futuro e attraverso altri, inevitabili massacri, dovesse concretizzarsi la “soluzione dei due Stati”, non solo non cesserà la guerra all'interno della polveriera medio-orientale, sempre più simile a quella balcanica da cui si sprigionò la Prima Guerra Mondiale (essa pure, come la Seconda, espressione di dinamiche inter-imperialiste), ma il proletariato palestinese, fiaccato da decenni di interclassismo controrivoluzionario, sarà vittima non di uno, ma di due nemici: la borghesia israeliana e il suo Stato e quella palestinese e il suo Stato. Avrà la forza di affrontarli e combatterli? Da qui, nel cuore dell’imperialismo mondiale (europeo, americano, asiatico), deve tornare ad affermarsi, nella teoria e soprattutto nella pratica, l'internazionalismo proletario: guerra contro tutte le borghesie nazionali e i loro Stati e in primo luogo contro la “propria” borghesia, troncando una volta per sempre la colpevole, suicida e omicida, complicità nazionale e nazionalista, fin troppo alimentata, in tutti questi anni e in tutti i paesi, da sedicenti forze “di sinistra”. Classe contro classe e non popolo contro popolo; internazionalismo antinazionale e non “inter-nazionalismo” camuffato da “federazione di popoli”; lotta aperta contro tutte le borghesie, soprattutto contro la “propria”; disfattismo rivoluzionario e fraternizzazione tra proletari contro il nuovo massacro inter-imperialista mondiale che si prepara. Altra via non c’è.

                                                                                                                                 16 gennaio 2025

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NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
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  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
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  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
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  • Note contro-corrente su Hamas e il “movimento palestinese” ( Il programma comunista, n°4, 2024)
  • Gaza: nessuna illusione ( Il programma comunista, n°1, 2025)
  •   Opuscolo: “Medio Oriente: cronaca di una tragedia proletaria”
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