DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Sul n.1 di questo giornale, abbiamo dato conto di due lotte in corso, a Carpiano (Melegnano) e a Pioltello (Milano), fra i lavoratori (provenienti da ogni parte del mondo) assunti da cooperative nell’ampio e famigerato settore della logistica, dove imperano condizioni di lavoro bestiali e lo strapotere di capi e capetti ha finora avuto mano libera nel ricattarli. Ma le situazioni in fermento sono molte di più e si scontrano spesso, non solo con il padronato, i suoi sgherri e la sbirraglia diffusa, ma anche con un muro di silenzio da parte dei media. E’ importante dunque che si sappia che i lavoratori non accettano a capo chino queste dure condizioni di lavoro, ma – a fatica, nell’isolamento e a volte nell’indifferenza – reagiscono e si organizzano.

A fine gennaio 2012, c’informa un bollettino del S.I. Cobas (attivo in questo settore), erano aperte le seguenti agitazioni (scriviamo a metà febbraio e quindi alcune situazioni possono essere mutate nel frattempo):

- Stef Italia di Tavazzano (Lodi).Scioperi spontanei con picchetti di parecchie ore e blocco dei camion fin sulla via Emilia, dopo un cambio d'appalto fra cooperative. La cooperativa Quick Trade s’impegna a passare dal contratto dell'UNCI (che è una forma molto arretrata di contratto, che lascia la porta aperta a pagamenti in nero) a quello della Logistica e trasporti (siglato da CGIL-CISL-UIL). Ma le cose non cambiano molto: l'inquadramento previsto è al livello 6° Jr (un sottolivello inventato col CCNL del 2011 che garantisce 5,10€ all'ora e un blocco di del salario per due anni); inoltre, la Quick trade introduce, all'atto della nuova assunzione, un mese di prova. Nonostante i tentativi di recuperare la situazione da parte di management e cooperativa, i lavoratori scendono in lotta (con grande irritazione dei sindacati di regime), rivendicando l'inquadramento al 6° livello pieno con passaggio al 5° entro 4 mesi, insieme alla rivisitazione dell'intero meccanismo degli incentivi, delle indennità e dei carichi di lavoro, gli operai decidono di rimuovere il blocco.

- DHL di S. Giuliano (Milano). Qui, la cooperativa è la Gesco, che cerca in tutti i modi di contenere la sindacalizzazione degli operai, per lo più marocchini. Lo hub DHL di S. Giuliano sta per essere trasferito a Carpiano, dove nel frattempo sono in corso lavori di ristrutturazione (e di lì sono stati momentaneamente trasferiti una sessantina di operai proprio a S. Giuliano per consentire quei lavori – così, contro la volontà del management, s’è rafforzato il legame fisico fra i lavoratori). Anche qui, ricatti, provocazioni, rimpalli di responsabilità fra direzione e cooperativa – che però si scontrano con la decisa volontà di lotta dei proletari e la solidarietà istintiva che nasce in queste situazioni fra chi davvero non ha nulla da perdere.

- Il Gigante di Basiano (Milano). La vertenza riguarda una delle cooperative impegnate nel sito logistico di Basiano, di proprietà della catena della grande distribuzione "Il Gigante": una trentina di operai, di cui 15 della Cooperativa Bergamasca provenienti da un precedente appalto che “Il Gigante” aveva col consorzio Alma, lo stesso presente all'Esselunga di Pioltello. L'intenzione di abbandonare la CISL e di entrare nel SI.Cobas si era manifestata immediatamente e si è concretizzata due mesi dopo, all'improvviso, probabilmente frutto di una valutazione in proprio della serietà del percorso sindacale e politico intrapreso. Il gruppo di operai (tutti pakistani) ha lasciato la CISL in massa per aderire al S.I. Cobas, presentendosi poi sempre compatto tanto alla manifestazione di Pioltello quanto ai picchetti dell'Esselunga e ottenendo in sede il riconoscimento sindacale, oltre che alcune minime, ma importanti per una categoria così sfruttata, concessioni salariali.

- Ceva di Cortemaggiore (Piacenza). Qui, a fine gennaio, i sindacati vengono convocati e informati del crollo della movimentazione presso il magazzino in questione e della necessità di dichiarare 18 esuberi su 43 dipendenti. La decisione-proposta del consorzio CAL è quella di prolungare per questi 18 operai la CIG già adottata fra settembre e dicembre in attesa di una ricollocazione non si sa bene dove. La situazione è fluida, ma troppi dubbi gravano sulla vicenda: per esempio, a Somaglia, non molto distante, la committente possiede un grande magazzino dove si fanno anche gli straordinari...  Per ora non ci sono “liste nere” per i 18 esuberi, ma in ogni caso è legittimo prevedere un riaccendersi a breve delle ostilità sindacali a Cortemaggiore.

- TNT di Piacenza. Qui, dove già a luglio s’era verificato uno scontro, si sta aprendo un’altra vertenza, che riguarda in particolar modo l'applicazione dell'indennità sostitutiva mensa, il completamento dei passaggi a full-time e la conversione a tempo determinato delle situazioni precarie ancora esistenti nel sito piacentino. Mentre si irrobustisce e allarga la sindacalizzazione di questi lavoratori, con contatti con altre realtà di lotta, fondamentale potrebbe risultare l'unità d'azione con i lavoratori di S. Giuliano, visto che la cooperativa è la medesima e le piattaforme convergono, specie sulla questione dell'indennità-mensa.

- SDA di Carpiano (Milano). Come abbiamo ricordato nel numero scorso di questo giornale, qui si è verificata una vittoria-lampo, per quanto parziale – parziale perché gli obiettivi economici raggiunti erano tali (80€ all'ora di aumento ed uno scatto di anzianità, a fronte di un orario di lavoro rimasto discrezionale e di un corretto livello di inquadramento ancora da ottenere), ma anche perché, nella quotidianità, specie nel consorzio UCSA, si continuano a verificare abusi e atti di autoritarismo inaccettabili. Ciò vuol dire che è possibile che la conflittualità torni a farsi sentire, anche in vista degli incontri con le cooperative, fissati per marzo, in cui affrontare e risolvere i problemi ancora aperti.

Come si vede anche da questi pochi esempi, esistono realtà di lotta diffuse sul territorio, che coinvolgono soprattutto proletari immigrati e che ricevono pochissima attenzione da parte dei media, dei sindacati ufficiali, dei partiti istituzionali (sì sa, questo non è un serbatoio di voti!...). Ma che testimoniano il coraggio, la determinazione, il senso di solidarietà, propri di questi proletari puri: che non hanno niente da perdere se non le loro catene.

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°02 - 2012)

INTERNATIONAL COMMUNIST PARTY PRESS
ARTICOLI GUERRA UCRAINA
RECENT PUBLICATIONS
  • Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella
    Il proletariato nella seconda guerra mondiale e nella "Resistenza" antifascista
      PDF   Quaderno n°4 (nuova edizione 2021)
  • Storia della Sinistra Comunista V
    Storia della Sinistra Comunista V
  • Perchè la Russia non era comunista
    Perchè la Russia non era comunista
      PDF   Quaderno n°10
  • 1917-2017 Ieri Oggi Domani
    1917-2017 Ieri Oggi Domani
      PDF   Quaderno n°9
  • Per la difesa intransigente ...
    Per la difesa intransigente
NOSTRI TESTI SULLA "QUESTIONE ISRAELE-PALESTINA"
  • Israele: In Palestina, il conflitto arabo-ebreo ( Prometeo, n°96,1933)
  • Israele: Note internazionali: Uno sciopero in Palestina, il problema "nazionale" ebreo ( Prometeo, n°105, 1934)
  • I conflitti in Palestina ( Prometeo, n°131,1935)
  • Gli avvenimenti in Palestina (Prometeo, n°132,1935)
  • Israele: Fraternità pelosa ( Il programma comunista, n°21, 1960)
  • Israele: Il conflitto nel Medioriente alla riunione emiliano-romagnola (Il programma comunista, n°17, 1967)
  • Israele: Nel baraccone nazional-comunista: vie nazionali, blocco con la borghesia ( Il programma comunista, n°20, 1967)
  • Israele: Detto in poche righe ( Il programma comunista, n°18, 1968)
  • Israele: Spigolature ( Il programma comunista, n°20, 1968)
  • Israele: Un grosso affare ( Il programma comunista, n°18, 1969)
  • Incrinature nel blocco delle classi in Israele(Il Programma comunista, n°17, 1971)
  • Curdi palestinesi(Il Programma comunista, n°7, 1975 )
  • Dove va la resistenza palestinese? (I)(Il Programma comunista, n°17, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (II)(Il Programma comunista, n°18, 1977)
  • Dove va la resistenza palestinese? (III)(Il Programma comunista, n°19, 1977)
  • Il lungo calvario della trasformazione dei contadini palestinesi in proletari(Il Programma comunista, n°20-21-22, 1979).
  • In rivolta le indomabili masse sfruttate palestinesi ( E' nuovamente l'ora di Gaza e della Cisgiordania)(Il Programma comunista, n°8, 1982)
  • Cannibalismo dello Stato colonialmercenario di Israele(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Le masse oppresse palestinesi e libanesi sole di fronte ai cannibali dell'ordine borghese internazionale(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • La lotta delle masse oppresse palestinesi e libanesi è anche la nostra lotta- volantino(Il Programma comunista, n°13, 1982)
  • Per lo sbocco proletario e classista della lotta delle masse oppresse palestinesi e di tutto il Medioriente(Il Programma comunista, n°14, 1982)
  • La lotta nazionale dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°12, 1982)
  • Sull'oppressione e la discriminazione dei proletari palestinesi(Il Programma comunista, n°19, 1982)
  • La lotta nazionale delle masse palerstinesi nel quadro del movimento sociale in Medioriente(Il Programma comunista, n°20, 1982)
  • Il ginepraio del Libano e la sorte delle masse palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1984)
  • La questione palestinese al bivio ( Il programma comunista, n°1, 1988)
  • Il nostro messaggio ai proletari palestinesi ( Il programma comunista, n°2, 1989)
  • Una diversa prospettiva per le masse proletarie (Il programma comunista, n°5, 1993)
  • La questione palestinese e il movimento operaio internazionale ( Il programma comunista, n°9, 2000)
  • Gaza, o delle patrie galere (Il programma comunista, n. 2, 2008)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • A Gaza, macelleria imperialista contro il proletariato ( Il programma comunista, n°1, 2009)
  • Il nemico dei proletari palestinesi è a Gaza City ( Il programma comunista, n°1, 2013)
  • Per uscire dall’insanguinato vicolo cieco mediorientale (Il programma comunista, n° 5, 2014)
  • Guerre e trafficanti d’armi in Medioriente (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • Gaza: un ennesimo macello insanguina il Medioriente-Volantino (Il programma comunista, n°5, 2014)
  • L’alleanza delle borghesie israeliana e palestinese contro il proletariato (Il programma comunista, n°6, 2014)
  • Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario  ( Il programma comunista, n°3, 2021)
  • A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi! ( Il programma comunista, n°5-6, 2023)
  • Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi ( Il programma comunista, n°2, 2024)
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.