DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Apprendiamo dalla Repubblica del 18/6 che “Stanislaw Swietkowsky, 32 anni, in Italia con un regolare permesso di soggiorno, è morto dopo una settimana di coma, col cranio sfondato in due punti, le costole fratturate, la mascella rotta”. Con un suo compagno di lavoro, lui pure polacco, Stanislaw a-veva reclamato il pagamento di 800 euro, guadagnati in nero lavorando all’Olgiata (Roma), presso una delle tante piccole imprese che operano in subappalto, senza contratti di lavoro né assicurazione: la reazione dei due “imprenditori” è stata quella di prenderli a pugni e a calci. Non è il primo caso e non sarà purtroppo l’ultimo: non molto tempo fa, aveva fatto scal-pore l’episodio dell’operaio rumeno bruciato vivo, in Lombar-dia, dal suo “datore di lavoro” per lo stesso motivo. Per noi non si tratta di “casi limite” da sanare rivendicando una “giusta punizione” per i colpevoli: la legalità borghese, che interviene quando la violenza è comunque già stata perpetrata, può solo mettere a tacere le coscienze dei democratici benpensanti. Questo – come le manganellate e fucilate passate, presenti e future contro gli operai in lotta, le migliaia e migliaia di omici-di sotto forma di incidenti sul lavoro o di malattie professiona-li, le decine e decine di migliaia di proletari sbattuti in galera – questo è il terrorismo della democrazia blindata, la dittatura del capitale in forma democratica. Quando la classe operaia tornerà a lottare in difesa dei propri interessi immediati e sto-rici, organizzata e diretta dal suo partito rivoluzionario, a que-sto terrorismo aperto e quotidiano risponderà colpo su colpo: non solo per impedire con la sua semplice presenza di classe in lotta che un qualunque miserabile possa anche solo pensa-re di alzare un dito contro un lavoratore, ma per instaurare la propria dittatura e il proprio terrore rosso, e attraverso essi schiacciare definitivamente la classe avversa e il suo schifoso modo di produzione. E nel farlo, si ricorderà anche di tutti gli Stanislaw massacrati dal capitale.

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°03 - 2004)

 

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