DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

[Senza data, ma ottobre-novembre 1922]

Organizzazione dei comitati agrari locali. In ottemperanza alle disposizioni risultanti dal voto del II Congresso Nazionale del Partito sulla questione agraria, avrebbero dovuto essere costituiti già da parecchi mesi i Comitati comunisti di propaganda ed organizzazione agraria delle singole federazioni provinciali e sezioni del partito.

Dobbiamo dolorosamente constatare che ben poche federazioni hanno ottemperato a quelle disposizioni e hanno tenuto in debito conto la raccomandazione speciale inclusa appositamente nella circolare-questionario largamente distribuita. Tra queste la maggior parte, dopo la prima comunicazione dell’avvenuta costituzione dei Comitati agrari, non ha trovato o cercato altra occasione per corrispondere con questa sezione: di alcuni comitati, oltre al breve annunzio della loro creazione, non abbiamo avuto altro segno di vita, alcuna notizia della loro attività. Citiamo fra questi i Comitati agrari di Milano, Torino, Modena, Caserta e della Sardegna.

Lo studio e l’impostazione della questione agraria su basi realistiche è stato uno dei compiti più importanti che ha assolto il nostro partito, ma esso resterebbe vana esercitazione teorica di studiosi se non venisse completato ed integrato da un lavoro di organizzazione e di propaganda delle nostre tesi, se non venisse considerato come base per permettere al nostro partito di inserirsi tra i diversi strati delle masse rurali per la loro organizzazione e per neutralizzarvi l’influenza di altri partiti e correnti politiche. Ma l’organizzazione e la propaganda agraria, per le difficoltà che presentano, per la cognizione esatta della questione, lo studio coscienzioso delle situazioni locali, la conoscenza profonda della psicologia dei diversi strati della popolazione agricola, che richiedono, non possono essere svolte che da organismi che ad esse dedichino tutta la loro attività e siano composti di compagni già competenti in materia e che intendano dedicarsi con tutte le energie a questo speciale ramo dell’attività organizzativa del partito.

Occorre dunque che in ogni sezione e federazione, anche dei centri prevalentemente industriali, siano costituiti i Comitati di organizzazione e propaganda agraria, chiamando a comporli compagni volenterosi, possibilmente scelti tra quelli che o per la loro condizione o per una loro inclinazione particolare diano affidamento di un lavoro migliore e più intenso.

Questi Comitati agrari nazionali federali hanno localmente gli stessi compiti che nazionalmente ha la “Sezione agraria”. I primi sono subordinati ai secondi e tutti alla “Sezione” che ne controlla il lavoro, dà loro guida ed indirizzo per il difficile lavoro da compiere tra la popolazione delle campagne. Questi comitati dovranno essere costituiti al più presto, dando notizia della loro costituzione non più tardi del 20 novembre alla “Sezione agraria del P.C. d’Italia” – Camera del Lavoro a S. Lorenzo, Napoli, con la quale dovranno restare in continuo affiatamento per tutte le questioni che riguardano la propaganda, l’organizzazione e le agitazioni dei vari strati contadini.

È bene avvertire che i “Comitati agrari” non devono essere confusi e identificati con i comitati dei gruppi comunisti della Federazione Lavoratori della terra. I “Comitati agrari” hanno compiti più vasti di quelli dei secondi, hanno compiti di studio e di propaganda ed organizzazione anche dei ceti dei lavoratori agricoli che non sono inquadrati nella Federterra. I secondi hanno compiti di puro inquadramento degli organizzati della Federterra sulle direttive sindacali comuniste e di lotta per la conquista della Federazione. Questo abbiamo dovuto avvertire per impedire che si creda dai compagni dirigenti che sia superflua la costituzione dei Comitati agrari là dove esistono già e funzionano i Comitati dei gruppi comunisti della Federterra; vuol dire che nella costituzione dei Comitati agrari si includerà opportunamente anche una rappresentanza di quelli. Pur restando ben delimitati i compiti dei due organismi, sarà preoccupazione continua dei compagni che ne fanno parte di evitare tra essi ogni qualsiasi antagonismo, cercando invece di sviluppare tra essi il massimo affiatamento e coesione.

Questionario agrario. La Sezione agraria, prima di dettare norme di organizzazione, sentì il bisogno di raccogliere, attraverso inchiesta, il maggior numero di dati e di informazioni sulle condizioni reali e sulla situazione agraria delle varie province d’Italia. A tale scopo fu distribuito largamente alle sezioni, a mezzo delle federazioni del partito, una circolare-questionario. Malgrado i ripetuti comunicati, assolutamente incompleto e inadeguato agli scopi propostici è stato l’esito di questa inchiesta a tutt’oggi, e ciò sia per il numero insufficiente delle risposte, che per la deficiente redazione di esse. Rarissimi sono stati casi di risposte organiche ed ordinate secondo la numerazione delle domande del questionario, in genere tutte molto superficiali e generiche e redatte su basi puramente empiriche. Riconosciamo le difficoltà cui dava luogo molto spesso l’interpretazione medesima delle domande, redatte forse poco elementarmente; ma malgrado ciò si sarebbero dovute avere risposte migliori e più numerose se le sezioni e le federazioni avessero compreso che il compito affidato loro non era certo lieve né facile e che non bastava, per adempierlo, redigere poche ed affrettate righe, in cui si riconosce la preoccupazione evidente di dire il meno possibile per dire il meno male possibile.

Le risposte ci potranno pervenire ancora non più tardi del 20 novembre. Ripetiamo che abbiamo ancora diverse copie disponibili delle circolari per quelle federazioni, sezioni od organizzazioni agricole dirette da compagni, che ce ne facciano richiesta.

Per facilitare la redazione delle risposte, i compagni tengano presente:

1. che le risposte debbono essere ordinate secondo l’ordine numerico delle domande,

2. che le risposte devono essere adeguate alle domande, precise, ed essere il risultato di studio delle osservazioni, delle informazioni accurate dei compagni che hanno avuto incarico di redigerle.

3. Che siano possibilmente corredate di dati ed elementi che servano a meglio illustrarle. Vogliamo sperare che quest’ultimo richiamo varrà a scuotere i compagni e gli organismi del partito e dare alla “Sezione agraria” la possibilità di compiere un lavoro più proficuo.

Gruppi sindacali comunisti della Federterra. Dopo lo scioglimento del comitato di Forlì, le cui funzioni passarono a questa Sezione, tutti i legami che tenevano uniti i gruppi comunisti della Federterra ad un organismo centrale che li inquadrasse e ne dirigesse la battaglia in seno alla Federazione sono venuti completamente a mancare. Mentre, dopo il convegno delle sinistre sindacali, si annunzia intensa e feconda di risultati la campagna per la convocazione dei congressi federali e di quello confederale, non è possibile che soltanto il lavoro di inquadramento e di organizzazione della minoranza comunista della Federterra venga interrotto o comunque sospeso e privo di direttive. Tutti i gruppi, le leghe e le federazioni dei lavoratori della terra che aderivano o comunicavano col disciolto comitato di Forlì, e quelli di nuova formazione, si mettano immediatamente in corrispondenza con questa Sezione, Camera del Lavoro a S. Lorenzo Napoli, comunicando:

1. Il numero dei propri aderenti, il numero delle marchette dei Sindacati Rossi ritirate, il numero degli iscritti nella lega o federazione di cui fanno parte,

2.. La loro attività svolta fino ad oggi;

3. I problemi sindacali interessanti l’organizzazione: revisione di contratti agrari, agitazioni, crisi locali dell’organizzazione nei rapporti con la crisi economica e con l’offensiva fascista;

4. Variazioni avvenute delle condizioni del lavoro agricolo; condizioni attuali.

Le informazioni siano precise ed esaurienti. Fidiamo sullo spirito di disciplina dei compagni perché il lavoro di inquadramento ed organizzazione dei nostri gruppi nel seno di una delle più importanti federazioni nazionali sia ripreso con efficace intensità.

Per il sempre maggiore sviluppo del nostro inquadramento, e per la preparazione del congresso confederale, invitiamo i gruppi ed i compagni a porre in votazione l’ordine del giorno proposto dalle sinistre sindacali per la convocazione dei congressi nazionali, comunicando sollecitamente a questa Sezione i risultati dei voti che dovranno servire di base per la rappresentanza al congresso.

Cooperative agricole. In ottemperanza al voto del II congresso del partito sulla questione agraria, si invitano tutte le cooperative agricole che seguono le direttive sindacali comuniste a volere inviare al più presto la loro adesione alla Sezione agraria. Si invitano altresì i compagni cooperatori agricoli a costituire gruppi comunisti in seno alle rispettive cooperative, comunicandone la costituzione a questa Sezione.

Le comunicazioni di cui sopra debbono essere accompagnate dalle seguenti informazioni: 1° Data di costituzione della Cooperativa; 2° Specie della Cooperativa, se di produzione, di bonifica, di vendita o acquisto di prodotti, o di utilizzazione di macchine ecc.; 3° Numero dei soci, ammontare del capitale sociale; 4° Se aderiscono ad organizzazioni nazionali per la Cooperazione agricola.

Ufficio di consulenza legale agraria. Si è costituito presso la Sezione agraria un apposito ufficio per la risoluzione dei quesiti legali che insorgono nella pratica dell’organizzazione agraria.

La Sezione agraria del P.C. d’Italia

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