Il Comunista, 11 luglio 1922

Milano, 10 luglio

Come è noto, oggi in tutti gli stabilimenti alla presenza dei rappresentanti delle ditte si svolge il referendum sul concordato stipulato a Roma dalla FIOM.

I metallurgici comunisti, riuniti ieri, hanno deciso di disinteressarsi del referendum in quanto esso, dopo cinque settimane di sciopero, è il tradimento consumato con la chiusura dell’agitazione nazionale, si risolverebbe, qualunque ne fosse l’esito, nella più tragica beffa.

Essendo così preclusa ogni via di uscita onorevole, i comunisti si asterranno. Per tanto i nostri Gruppi debbono continuare ad intensificare la lotta su due fronti: contro il nemico borghese, e contro il peggiore nemico socialdemocratico. E noi confidiamo che, nonostante i gravi sacrifici sofferti e l’amara delusione di quegli operai che in perfetta buona fede conservano ancora qualche fiducia nei dirigenti della FIOM alleati con la borghesia, la massa saprà superare questa dura prova restando nell’organizzazione per combattere più strenuamente la lotta di liberazione dei traditori del proletariato.

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