Il giorno 3 gennaio, si è svolta a Gesualdo, paese della provincia di Avellino interessato dalle trivellazioni per l'estrazione di petrolio, una manifestazione promossa dai No-Triv(ellazioni).

Vi è stata la partecipazione di circa 2500 tra giovani, donne ed anche anziani. Era carente la partecipazione di abitanti del luogo e dintorni. La maggior parte dei partecipanti, provenienti da tutta la Campania, apparteneva a vari comitati e organismi di lotta, sia di No-Triv che di altra natura. Molti giovani, organizzati, proponevano e auspicavano un allargamento e una vasta unità delle lotte.

La gran parte dei partecipanti assorbiva con “avidità” ogni indicazione. Accettava e commentava molto positivamente il volantino diffuso dal “Comitato per migliori condizioni di vita e di lavoro” di Benevento (vedi sotto), in cui sono attivi anche alcuni nostri compagni. Ma, parimenti, assorbiva ogni altra indicazione (per lo più, proposte riformistiche) purché vi fosse una qualche critica al governo che a tutti appare nemico (alla faccia dei sondaggi di opinione…).

La modalità della manifestazione, il lungo e faticoso percorso e il freddo pungente non hanno scoraggiato i manifestanti. Ciò denota un risveglio della volontà (o meglio, secondo noi, esigenza) di lotta, che comunque travalicava la manifestazione e gli obbiettivi che gli organizzatori proponevano.

Si può guardare a questa manifestazione da due punti di vista differenti: da una parte, manifestanti che si schierano radicalmente contro il governo Renzi, e in particolare contro il Jobs Act; dall'altra, le parole d'ordine tutte riformistiche, anche se i toni sono arrabbiati.

Gli interventi finali hanno meglio mostrato che nella sostanza non vi era alcuna radicalità ma solo violenza verbale nei toni e riformismo nelle parole e nei concetti.

Significativo è che, su una quindicina di interventi, 4 o 5 fossero riservati a produttori di vino di un certo rilievo: come a dire che (e lo dicevano davvero) bisogna “favorire la produttività”, assecondando la “vocazione” produttiva del territorio. Fare la battaglia della produttività... che sciocchezza! Renzi potrebbe agevolmente rispondere che è proprio in nome della produttività che va estratto il petrolio: ciò fa più PIL...

La parola d'ordine più usata dagli organizzatori, oltre che dai comitati vari, è stata: “vogliamo un diverso modello di sviluppo”. Come a dire: “siamo favorevoli a un capitalismo ‘buono’ e contro quello ‘cattivo’”. Solo gli anarchici hanno affermato che non si tratta di rivendicare un modello di sviluppo diverso ma di rivendicare una diversa organizzazione della società.

Raccontiamo un episodio che vale tutta la manifestazione e ancor più vale il nostro intervento.

Si è avvicinata ai compagni che diffondevano il volantino del “Comitato di lotta per migliori condizioni di vita e di lavoro” di Benevento una giovane donna che dopo aver letto il volantino ha esordito dicendo : “Anch'io sono comunista” e con una irrefrenabile voglia di raccontare ha detto: “Lavoravo a poca distanza in linea d'aria di una di quelle discariche che voi in questo volantino menzionate. Il risultato è che ho un tumore... sono stata operata 5 volte e non so come andrà a finire... Grido, e vorrei gridare più forte, ma sembra che gridi al vento. Non ha orecchie nemmeno chi ha avuto figli o fratelli morti per la discarica!”.

Ci sarebbe piaciuto che questo fosse stato il comizio finale della manifestazione e per noi lo è.

Cara compagna, tu non gridi al vento, noi ti ascoltiamo e ti sentiamo. Tu hai dato un senso a questa manifestazione. Sei stata capace di inscrivere questa giornata nella lotta per migliori condizioni di vita e di lavoro. Hai indicato con noi la strada per la definitiva lotta a questo sistema, al capitalismo, per cambiare la società.

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista)

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