Mentre sono in corso alcune lotte significative nel comparto Logistica, Trasporto Merci e spedizioni, è utile fare il punto sul rinnovo del contratto. Le richieste delle Organizzazioni padronali per il rinnovo, presentate in un incontro del 6 febbraio, prevedono un'ulteriore deregolamentazione del contratto. Vale a dire: 

  • eliminare il nastro delle otto ore giornaliere;
  • ritornare alle 40 ore settimanali;
  • estendere la pausa ad un massimo di 4 ore;
  • inserire la settimana mobile per gli autisti per eliminare le domeniche;
  • primi tre giorni di malattia non pagata;
  • riduzione delle ferie da 22 a 20 giorni;
  • riduzione Rol (riduzione orario di lavoro) a 20 ore;
  • abolizione delle ex festività (4 giorni x 32 ore);
  • aumento della flessibilità e della precarietà;
  • eliminazione della 14° ai nuovi assunti e congelamento degli scatti di anzianità. 

 

La piattaforma Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti è volutamente generica (frutto di un compromesso tra bonzi), tanto da risultare una vana dichiarazione di intenti, ben distante dai reali problemi dei lavoratori. Lo scopo dichiarato è quello di controllare e gestire l'impatto sociale della crisi economica, disarmando i proletari (nessuno sciopero fin a oggi proclamato) o addirittura combattendo le loro lotte (com'è avvenuto a Settale il 22/3 – cfr. articolo a lato). Una volta di più, Cgil-Cisl-Uil dimostrano d'essere la cinghia di trasmissione degli interessi del capitale e dello Stato borghese nella classe operaia. Questi i punti della loro piattaforma: 

-contrastare il fenomeno della illegalità diffusa negli appalti [come, non è dato sapere, visti i rapporti di forza e l'assenza di forza contrattuale, che finiscono per rendere conveniente legalizzare il "nero" – NdR];

 

-assunzione a tempo indeterminato del personale della distribuzione urbana delle merci (driver) attraverso un percorso lavorativo che ne colga la specificità;

 

-inserimento di un'area professionale per gli autisti che si prefigga una evoluzione di carriera e ne valorizzi la professionalità [a chi si rivolgono questi ultimi due punti? la stragrande maggioranza degli autisti è composta di padroncini o lavoratori precari di cooperative e a loro ci si rivolge con queste astruserie: “carriera", "specificità", "professionalità"? NdR];

 

-consolidamento dei diritti sindacali rafforzando il ruolo della RSU/RSA ed estensione del II° livello di contrattazione [tradotto: riconoscete il ruolo di pompieri sociali svolto da Cgil/Cisl/Uil e date credibilità alla nostra vendita di aria fritta - NdR];

 

-costituzione del Fondo di Solidarietà per assicurare sostegno al reddito di lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali, così come previsto dalla recente normativa di legge;

 

-arginare il fenomeno dilagante del dumping salariale e normativo [ennesima vuota e vana dichiarazione di intenti - NdR].

 

-per il triennio 1 gennaio 2013–31 dicembre 2015, un aumento della retribuzione mensile al livello 3s, che consenta il pieno recupero del potere di acquisto del salario [cioè? le ultime piattaforme calcolavano in anticipo a quanto ammontava il recupero del potere di acquisto; la cifra non è mai stata raggiunta, ma nonostante ciò, e a scorno di quanto scritto nella piattaforma, l'aumento salariale ottenuto lo si è sempre spacciato per pieno recupero salariale; questa volta, l'esperienza insegna, si è avuta l'accortezza di non inserire la cifra! NdR]. 

 

Crisi dilagante e mancanza di un sindacato di classe (o, per lo meno, che gli somigli) rendono le organizzazioni padronali più aggressive e spregiudicate nelle loro richieste. I rapporti di forza sono così sproporzionati a loro vantaggio che ormai da tempo esse abusano anche dei loro servi sindacali (Cigl/Cisl/Uil)

 

 

Le trattative avvengono al di sopra dei lavoratori e la piattaforma sindacale non è il prodotto di un coinvolgimento reale dei lavoratori (cosa d’altra parte impossibile per Cgil, Cisl e Uil), ma di equilibri interni alla Triplice, con l’obiettivo dichiarato di tenere sotto controllo la situazione sociale.
Un minimo di agitazione esiste alla base. Come stiamo documentando, le aree logistiche (tra le più martoriate dalla crisi) sono da tempo in fermento. Scioperare non è facile, soprattutto se la piattaforma è risibile, o al contrario se si avanzano rivendicazioni del tutto sproporzionate rispetto ai reali rapporti di forza: ma resta l'unica strada percorribile. Occorre ripartire da zero, liberandosi dai sindacati di regime e dai vincoli imposti dal diritto borghese – tessere una rete, che a partire dalle realtà più combattive, crei organismi territoriali di difesa economica e sociale in grado di fare proprie le rivendicazioni storiche della classe: forti aumenti sindacali per tutti, maggiori per le categorie peggio retribuite; riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; salario pieno ai licenziati, disoccupati e precari; riappropriandoci dello sciopero senza preavviso e senza limite di durata quale principale arma a nostra disposizione.

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°03 - 2013)

 

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