Giovedì 12 luglio, si è tenuta a Benevento una manifestazione di protesta di tanti lavoratori contro le scelte del governo, per migliori condizioni di vita e di lavoro.

Tale manifestazione è stata indetta e organizzata dall'USB (Unione Sindacale di Base) di Benevento. Fortissima è stata la critica all'operato del governo e ai partiti che l'appoggiano, ed esplicita e dura è stata la condanna dell'azione di Cgil-Cisl-Uil, UGL e vari cosiddetti sindacati autonomi, firmatari l'accordo del 3 maggio che ha dato via libera ai primi due decreti sulla spending review.

In quest’occasione, la presenza di alcuni compagni ha mirato ad evidenziare che la precarietà, l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro, i licenziamenti, l'attacco al salario non sono semplicemente scelte sbagliate del governo e dei vari lacchè del capitale, ma rappresentano la condizione normale del capitalismo. Pertanto, ferma restando l'assoluta necessità di battersi per la difesa di migliori condizioni di vita e di lavoro, è fondamentale tornare a vedere, come si vide bene nel passato, che nemico giurato della classe dei lavoratori è il capitalismo e che la classe operaia deve tornare a pensare alla sua finalità storica: il potere politico.

Nel volantino dell'USB vi è un appello a tutti i lavoratori “per la costruzione di un comitato di lotta che sia di contrasto alle scelte governative”, ovvero un organismo che unisca sul territorio tutti i lavoratori nella lotta per migliori condizioni di vita e di lavoro. I nostri compagni, memori dell'azione dei sindacati tricolore (di divisione dei lavoratori e di ghettizzazione di ogni singola lotta), considerano molto positiva e utile questa proposta che mira a unire i lavoratori e ad estendere la lotta. Perciò aderiscono senza indugio a questa iniziativa che va nel senso dell’unità di classe. Quale prima iniziativa di questo comitato hanno proposto di esprimere la più convinta solidarietà ai minatori spagnoli che proprio l'11 luglio sono stati violentemente attaccati dalla polizia.

Per inciso, ricordiamo che nessun sindacato né nessun movimento di “indignati” nostrani ha condannato o si è indignato per l'attacco poliziesco ai minatori spagnoli (e, tanto meno, qualche settimana dopo, per il massacro dei minatori sudafricani!). Oggi, possiamo aggiungere che nessun sindacato esprime solidarietà con i minatori sardi nell'unico modo efficace, l'allargamento della lotta: ogni atto dei sindacati tricolore è rivolto all'isolamento dei lavoratori e si nutre di appelli patetici ai politici di buona volontà.

 

 

Partito Comunista Internazionale

(il programma comunista n°05 - 2012) 

 

 

 

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