DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.

Il rischio che i prezzi inizino a scendere a causa dell’attuale crisi economica è una preoccupazione degli economisti legati al carro del capitale. L’apprensione è comprensibile perché la deflazione è un animale economico terribile.

Infatti, essa è “portatrice di varie sciagure: disoccupazione, costo del denaro azzerato, credito con il contagocce, Pil a crescita zero, calo dell’export, con tutto il sistema industriale che subisce un rallentamento”. La questione è grave, anche perché si hanno scompensi nel tessuto sociale con conseguenze pesanti sulla “pace sociale”, e il pericolo del “ritorno dello spettro”, quello che non ha mai cessato di aggirarsi nel mondo, gela il sangue nelle vene del borghese.

Attualmente, sulla deflazione si è acceso un grosso dibattito. Pagine e pagine di parole, tavole rotonde, convegni, seminari, un vortice di valutazioni, inviti, tra buffet e aperitivi, per arrivare alla scoperta/conclusione che… ci vogliono, nelle tasche della “gente”, più soldi. Soluzione trovata, e via a strette di mano e pacche sulle spalle!

Poi, alla fine del brindisi, qualcuno tra i presenti, con un filo di voce, sussurra: “D’accordo, ma come?”. E tutto è rimesso in discussione, e inizia una nuova tornata di incontri. Intanto, la deflazione incalza.

Anche se ancora non si manifesta in maniera aperta, i segnali ci sono: la domanda è debole e la grande distribuzione punta, decisamente, alla crescita zero. Prendiamo l’esempio della zona Euro e notiamo che nei primi otto mesi del 2013 è piombata allo 0,6% dall’1,6% del 2012 e dall’1,9% del 2011.

La causa è chiara: le vendite, a volume, sono precipitate del 1,7% e a valore del 1,1%; e quasi un prodotto su tre è caratterizzato da uno sconto promozionale. Tutto questo accade nell’autunno 2013.

L’economista sa parlare dell’inflazione e di come mantenerla, con vantaggi, al 2%. Ma non sa nulla di come arginare la deflazione. L’unica cosa che sa, di preciso, è che la deflazione è molto più dannosa dell’inflazione, con il suo strascico di prezzi che cadono, investimenti che si fermano, salari e posti di lavoro che crollano. E, con uno scenario in cui l’Europa è ferma, il Giappone pure, gli Stati Uniti fanno fatica e tutte le economie emergenti frenano, la deflazione è il rischio contro cui tutti si battono: banche centrali in prima fila.

L’allarme è scattato con il dato di ottobre 2013, quando il livello dei prezzi si è attestato sullo 0,7% rispetto al 2,5% di un anno prima.

Nella confusione, più totale, non sanno cosa dire. Cercano di alleviare la propria sofferenza e affermano che il rischio esiste, ma “per ora non è lo scenario più possibile”, e preferiscono chiamare la deflazione col nome di “bassa inflazione”. E, non contenti, danno più brio alla sceneggiata, introducendo il concetto di “deflazione buona” e “deflazione cattiva”. “Buona”, quando si attenuano le pressioni sui costi, come i costi delle materie prime, e quando c’è una diminuzione dei prezzi, ma tutto è momentaneo. “Cattiva”, quando è caratterizzata da un calo protratto dei prezzi e dei salari dovuto al calo della domanda: e con il calo aumenta il costo del denaro (tassi) preso in prestito. Con questo panorama, “una recessione è molto pericolosa”. Immaginate: fabbriche chiuse, disoccupazione, produttori che vendono a qualunque prezzo pur di sopravvivere e lavoratori che accettano salari sempre più bassi e sono messi nell’impossibilità di spendere e consumare.

La recita continua… Ma la commedia, lentamente, volge al termine.

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°05 - 2014)

 

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