“La FIOM, ultimo baluardo contro l’attacco padronale!” Balle! Sponda a sinistra del più grosso sindacato di regime: questo sì! E non siamo soltanto noi a dirlo: sono i fatti stessi. Come quelli che si sono svolti all’Alenia di Nola, nel Napoletano, polo aeronautico (si costruiscono gli Airbus) con 800 dipendenti da tempo in agitazione, e altri tre poli (a Casoria, Pomigliano e Capodichino) minacciati di chiusura per il ventilato spostamento in Lombardia. All’Alenia di Nola, la FIOM – dopo aver fatto la voce grossa a Pomigliano – ha firmato un accordo che prevede 18 turni “senza scorrimento” (dalle 22 della domenica alle 22 del sabato), con una pausa ogni mezz’ora e con un solo giorno di riposo alla settimana (a Pomigliano, ne sono previsti due), e circa 200 ore di straordinario all’anno per ogni lavoratore, cioè il massimo previsto dal contratto nazionale (a Pomigliano, sono 120).

Qualche buontempone (Dario Di Vico, sul Corriere del 18/2) l’ha già assunto a modello di… relazioni industriali, perché “si lavorerà per sei giorni consecutivi con l’obiettivo di aiutare l’azienda ad evitare ritardi nella consegna delle commesse” (!). E ha citato un dirigente FIOM locale, che è arrivato a dire: “lo straordinario di domenica è ben voluto dai lavoratori e allora tu, come sindacato, rischi di non reggere più”. Alla canna del gas, i lavoratori sono costretti a sgobbare anche la domenica: il sindacato, che non ha fatto nulla per difenderli davvero, a parte far la voce grossa, allarga le braccia e cala le braghe. In fondo, è tutta colpa loro…

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°02 - 2012)

 

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