Dopo il pestaggio intimidatorio di stampo mafioso ai danni di un dirigente del S.I. Cobas (si veda il nostro “Comunicato di solidarietà”, diffuso in data 15/1, riportato qui sotto), ecco che la polizia ha caricato duramente, con manganelli e spray urticante, i proletari che presidiavano i cancelli dei magazzini Granarolo di Bologna. Ci sono stati alcuni fermi, e due lavoratori di altre ditte, giunti a manifestare concretamente la propria solidarietà ai compagni in lotta, sono stati trattenuti in guardina per un paio di giorni. Si manifesta in maniera sempre più limpida come Stato e padronato (quello “rosso”, delle cooperative!) ricorrano a tutti i mezzi, “legali” e “illegali”, alternandoli e alternandosi, per opporsi alle lotte dei lavoratori. In tutti questi mesi, i proletari della logistica hanno mostrato una caparbia volontà di procedere nella loro battaglia, piccolo drappello d'avanguardia d'una ripresa classista che purtroppo tarda ancora a emergere. E' di fondamentale importanza che questi episodi s'imprimano bene nella memoria dei proletari, e che al fronte classista anti-proletario si risponda estendendo e organizzando le lotte sul territorio, creando stabili e solidi coordinamenti fra le varie situazioni e approntando tutti gli strumenti necessari per resistere su tempi lunghi. Come abbiamo scritto nel “Comunicato di solidarietà”, la lotta di difesa economica, fondamentale e necessaria, non è però sufficiente. Sempre più necessaria si dimostra la necessità della direzione politica di queste lotte, e tale direzione può solo essere affidata al partito rivoluzionario: “I comunisti si distinguono dagli altri partiti proletari solamente per il fatto che da un lato, nelle varie lotte nazionali dei proletari, essi mettono in rilievo e fanno valere quegli interessi comuni dell'intero proletariato che sono indipendenti dalla nazionalità; d'altro lato, per il fatto che, nei vari stadi di sviluppo che la lotta fra proletariato e borghesia va attraversando, rappresentano sempre l'interesse del movimento complessivo” (Manifesto del partito comunista, 1848). Il rafforzamento e il radicamento del Partito comunista internazionale devono essere compito primario delle avanguardie di lotta che riconoscono infine questa necessità.

 

Comunicato di solidarietà

Il pestaggio a sangue di un dirigente del S.I. Cobas, a Milano, nel pomeriggio del 14/1 – un vero e proprio agguato malavitoso, completo di minacce di una “brutta fine” se continuerà a occuparsi dell'organizzazione dei lavoratori della logistica – , mostra con immediata evidenza che, quando settori del proletariato cominciano a muoversi e cercano di organizzarsi per far fronte all'attacco di Stato, padronato e sindacati corporativi, la classe dominante schiera in campo tutte le proprie forze, legali e illegali, non esitando certo a ricorrere alle pratiche e alla manovalanza di quella malavita che dichiara di voler combattere. Nell'esprimere tutta la nostra solidarietà di militanti comunisti al dirigente del S.I. Cobas aggredito, ribadiamo la necessità e l'urgenza di una più ampia mobilitazione e organizzazione sul territorio, capace di farsi carico non solo della difesa delle condizioni di vita e lavoro dei proletari, ma anche di neutralizzare e respingere ogni attacco venga loro portato, sul piano sia legale che illegale. In questa prospettiva, sempre più centrali diventano il radicamento e il rafforzamento del partito rivoluzionario, unica forza in grado di unificare e dirigere le battaglie dei proletari, facendole passare dal livello della necessaria lotta economica a quello, politico, della preparazione rivoluzionaria per la presa del potere e l'instaurazione della dittatura del proletariato.

Milano, 15/1/2014 Partito comunista internazionale (il programma comunista)

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°01 - 2014)

 

 

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