Utah (USA): sei minatori, di cui tre di origine messicana, sono rimasti intrappolati nel tunnel della miniera di Crandall Canyon, in seguito a un crollo. Per due settimane, le squadre di soccorso hanno cercato di raggiungerli senza successo. Tre compagni di lavoro sono morti a causa di un altro crollo, proprio mentre si prodigavano nell’opera di soccorso. Altre tragedie si erano verificate, negli ultimi anni, in diverse miniere americane, dove le misure di sicurezza vengono trascurate e la manutenzione degli impianti subisce gli effetti dei tagli delle spese.

Xintai (Cina): 181 minatori sono rimasti intrappolati nella miniera della compagnia pubblica Huayuan, per l’allagamento dovuto alla piena di un fiume che vi scorre vicino. Anche qui, le più elementari misure di sicurezza sono state trascurate. Le speranze di ritrovarli in vita sono ormai nulle, e i familiari hanno assalito gli uffici della compagnia, devastandoli a colpi di mazze e di sbarre. I 181 minatori andranno tragicamente ad allungare la lista dei minatori che ogni anno perdono la vita in Cina: 5000, secondo le stime ufficiali.

Zouping (Cina): quattordici operai sono morti e 59 sono rimasti gravemente feriti in seguito a uno scoppio verificatosi in una fonderia, con conseguente fuoriuscita di una colata di alluminio fuso, a 900° C. Zouping si trova nella medesima provincia della miniera di Huayuan, lo Shandong.

Altre vite proletarie divorate dalla bestia capitalista. La lista si allunga giorno dopo giorno. I conti andranno fatti, verranno fatti.

 

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°04 - 2007)

 

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