In questo tempo di crisi si fa un gran parlare di inquinamento e di ecologia: pare che, per uscire dalla crisi, l’industria automobilistica in particolare debba orientarsi verso nuove tecnologie, quelle eco-compatibili. E qui esplode l’entusiasmo degli ecologisti di ogni paese, con gli immancabili “lo avevamo detto!” e con le lodi al Pontefice Massimo Verde, Barak Obama. Si propone, infatti, udite…udite!, il motore a idrogeno, che “non inquina e rilancia l’economia”.

Che rilanci la loro economia è possibile, per qualche tempo: basta tassare, con la scusa dell’inquinamento, tutte le automobili e costringere tutti a comprare, magari a rate, l’auto nuova e miracolosa a idrogeno, e il gioco è fatto. Ma, e per l’inquinamento?

Facciamo qualche calcolo, utilizzando qualche nozione di scienza, senza pretese.

Il motore a idrogeno si basa sull’applicazione del ciclo termico Otto, che dà un rendimento del 22%. Per produrre idrogeno, serve energia elettrica. Se tale energia non costasse niente, sarebbe logico utilizzare un motore elettrico che, con la stessa energia, farebbe camminare un’automobile oltre 4 volte più a lungo di un motore a idrogeno. Se poi l’energia elettrica la producessimo con una centrale a benzina, avremmo ancora un rendimento del 22%, perché si applica sempre il ciclo Otto. Quindi, il rendimento complessivo di un motore a idrogeno sarebbe il 22% del 22%, ovvero il

4,84%. Che grandi scienziati questi economisti! Propongono un motore che rende il 4,84% al posto di uno che rende il 22%.

“Ma questo non inquina!”, si dice.

Sì, perché si è già inquinato 4 volte in più il nostro vicino, che non può protestare altrimenti gli mandiamo i carabinieri.

Idealismo per idealismo, imbroglio per imbroglio: chissà se i veri preti non proporranno il “motore a preghiera”, molto più ecologico e anche efficace. D’altra parte, loro hanno una lunga esperienza “scientifica” in merito. Non si praticava... l’irrigazione a preghiera, tutti in processione per far piovere?

 

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°04 - 2009)

 

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