Per vari decenni, Kautsky aveva propagandato e difeso le idee della rivoluzione socialista. Oggi che la rivoluzione è arrivata, Kautsky si ritrae terrorizzato. Sconfessa il potere sovietico della Russia, assume una posizione ostile verso il poderoso movimento del proletariato comunista della Germania. Kautsky rassomiglia molto a quel maestro di scuola che per anni e anni continua a ripetere ai suoi scolari tra le quattro mura di un’aula ammuffita una descrizione della primavera e poi, al crepuscolo della sua carriera di pedagogo, inciampa nella natura al sopraggiungere della primavera, non è capace di riconoscere la primavera, è preso dalla frenesia (nella misura in cui la frenesia si addice ai maestri di scuola) e comincia a dimostrare che nella natura sta prevalendo il massimo disordine, cioè che la vera primavera non è affatto tale e quello che sta accadendo è contrario alle leggi di natura. Meno male che gli operai non stanno ad ascoltare i pedanti più autorevoli, ma preferiscono ascoltare la voce della primavera! Noi discepoli della filosofia tedesca, discepoli di Marx, restiamo convinti, al pari degli operai tedeschi, che la primavera della rivoluzione fiorisce in completo accordo con le leggi della natura e contemporaneamente con le leggi della teoria di Marx, dato che il marxismo non è una bacchetta per maestri di asilo al di sopra della storia, ma un metodo di analisi sociale delle vie e delle forme dello sviluppo storico reale.
(L. Trotsky, Ai compagni della Lega di Spartaco, 9 marzo 1919)