Cari compagni,

vi scrivo per un piccolo sunto del mese di dicembre, in merito alla situazione degli stabilimenti Wärstilä. Giovedì 28 dicembre, si è tenuto l'ennesimo incontro a Trieste fra le parti sindacali, l'azienda e rappresentanti del Ministero dello sviluppo più la partecipazione dell'assessore alle politiche del lavoro della regione Friuli Venezia Giulia, in modalità on-line.
Questo incontro era stato preceduto da un altro simile tenutosi attorno alla metà del mese e, dopo un presidio in Piazza Unità a Trieste di circa 300 lavoratori nella mattinata del 24 dicembre, come momento di sensibilizzazione pubblica verso la vertenza in corso.
Tutto ciò, al momento, non ha portato alcun che di concreto e dopo l'incontro di giovedì scorso, conclusosi con un nulla di fatto su tutta la linea, tutte le parti hanno deciso di riunirsi nuovamente il 9 di gennaio.
Da parte della Wärtsilä, c'è pressione affinché si comincino tutte le pratiche per la dismissione del sito; da parte della Ansaldo (gruppo che avrebbe manifestato interesse per rilevare gli stabilimenti), non ci sono ancora impegni precisi e, soprattutto, filtra da questa azienda la notizia che, in ogni caso, loro necessiterebbero di un tempo quantificabile fino al 2030 per completare tutta la riconversione del sito e permettere la piena occupazione.
I sindacati sono molto preoccupati (!) per la piega che ha preso la vicenda: all'incontro di giovedì 28/12, hanno chiesto il rinnovo per almeno altri 6 mesi degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, visto che la misura è in scadenza il 31/12. Si dice che circoli ottimismo (!) su questo provvedimento, che dovrebbe essere ufficialmente definito nell'incontro del 9 gennaio prossimo.
Come sempre vi terrò informati degli sviluppi.

P.S.: L'incontro del 9/1 non ha prodotto nulla. Non si è trovato l'accordo per il rinnovo dei contratti di solidarietà per altri 6 mesi. Stabilimenti chiusi, lavoratori dispensati e a casa.

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Posso poi darvi una notizia piuttosto recente che riguarda gli stabilimenti Electrolux della provincia di Pordenone, i quali stanno avvertendo un deciso calo di commesse tanto che i vertici aziendali si sono già messi d'accordo con i sindacati che da domani, alla riapertura dell'attività dopo la pausa Natalizia, tutti i lavoratori saranno impiegati in turni di sole 6 ore, le altre saranno coperte dai vari ammortizzatori sociali fino a data da destinarsi. Inoltre, sullo sfondo, c'è attesa per le decisioni del gruppo su un ipotizzato taglio di circa 3000 lavoratori (non solo in Italia), quindi tutto lascia presupporre che saranno coinvolti anche gli stabilimenti di Porcia (PN). Aggiornerò.

Rimanendo in tema di grandi gruppi (i pochi in regione) scrivo una nota in merito al Gruppo Danieli. Da circa un paio di anni, il gruppo aveva aperto una trattativa con la regione Friuli Venezia Giulia per l'acquisizione di lotti di terreni nel comune di San Giorgio di Nogaro, zona Porto Nogaro, fronte laguna, per impiantare una nuova acciaieria. La cosa aveva suscitato una fortissima opposizione da parte della maggioranza della popolazione locale che, supportata dalle varie associazioni ambientaliste, aveva progressivamente intrapreso iniziative, manifestazioni pubbliche e proteste presso la regione per non procedere nel progetto. Si era arrivati, nell'estate scorsa, a organizzare un referendum popolare con raccolta di firme per esigere lo stop di qualsiasi trattativa della regione con il gruppo; erano state raccolte circa 25.000 firme grazie alle quali la regione aveva interrotto tutte le trattative comunicando al gruppo che non gli sarebbe stato concesso il sito di San Giorgio di Nogaro; sulle prime, l'azienda aveva reagito con rammaricati comunicati sull'occasione persa per sviluppo e occupazione nella la regione e facendo intendere che il gruppo aveva, in alternativa, individuato un sito a Piombino.

Ma di colpo, notizia recente, il gruppo ha deciso di fare ricorso contro la regione ed ecco la cosa che sta colpendo un po' tutti: i legali del gruppo hanno richiesto l'acquisizione di tutte le 25.000 firme. Ovviamente, i legali dovranno andare a caccia di tutte le eventuali irregolarità, di tutte le beghe e i cavilli del caso, facendo sottintendere che il gruppo col cavolo che si limitava a rammarico e frasi fatte connesse. Anche qui si attenderanno sviluppi ma che certamente richiederanno tempi molto lunghi.

Aggiornamento (10 marzo): Partendo da Wärstilä, vi confermo quanto inviatovi il 18 di febbraio: sul tavolo della crisi, è arrivato un interessamento (definito molto concreto) da parte del gruppo MSC che avrebbe anticipato un piano di acquisizione degli stabilimenti di Bagnoli della Rosandra (TS) per riconvertili alla produzione di carri merci ferroviari. Il gruppo avrebbe assicurato il mantenimento dell'occupazione di tutti i 300 lavoratori. Da quel giorno, non si è saputo molto altro, se non che le "manovre" in questo senso, paiono continuare.
Electrolux: continua il regime di cassa integrazione per gli operai dello stabilimento di Porcia (PN) e l'azienda conferma una quota di 181 esuberi per questo sito. Il 12 marzo sembra sia in agenda un vertice di tutte le parti assieme al gruppo. Stop.
Gruppo Danieli: la vendetta del Gruppo nei confronti della comunità locale che ha raccolto circa 25.000 firme per bloccare il suo progetto di impianto di una nuova acciaieria si è arricchita di un nuovo capitolo: l'amm. delegato (ing. Benedetti, pure presidente di Confindustria Udine) ha querelato uno dei promotori della raccolta firme, citando alcuni post dello stesso ritenuti diffamatori nei confronti dell'azienda. Quindi, ha individuato un singolo, con tanto di nome e cognome utilizzando dei motivi assolutamente opinabili e poco inerenti la questione e chiede allo stesso un risarcimento danni di 100.000€. Qualcosa di totalmente inedito, tragico e grottesco allo stesso tempo, in quanto è di tutta evidenza che dietro a questo atto contro un singolo individuo non ci possa essere altro che disprezzo e puro esercizio di muscoli da parte di un colosso del genere. Le opposizioni in consiglio regionale FVG ovviamente criticano tale mossa, la maggioranza è invece silente e, direi, necessariamente, in quanto non si può  pensare che la Danieli consideri, ancora, la partita chiusa.
Al momento questi sono gli sviluppi di questi fronti che, confermo, sono i più caldi e... dibattuti sul territorio.

 

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