Noi abbiamo necessità di un potere rivoluzionario, abbiamo necessità (per un determinato periodo di transizione) di uno Stato. Questo ci distingue dagli anarchici. La differenza tra i marxisti rivoluzionari e gli anarchici non sta solo nel fatto che i primi sono per la grande produzione comunista centralizzata ed i secondi per la piccola produzione spezzettata. No, la differenza, proprio nella questione del potere, dello Stato, sta nel fatto che noi siamo favorevoli e gli anarchici sono contrari all’utilizzazione rivoluzionaria delle forme rivoluzionarie dello Stato nella lotta per il socialismo. Noi abbiamo necessità di uno Stato. Ma non tale quale lo ha creato dappertutto la borghesia, dalle monarchie costituzionali fino alle repubbliche più democratiche. Sta qui la differenza tra noi e gli opportunisti ed i kautskiani dei vecchi putrescenti partiti socialisti, che hanno snaturato o dimenticato gli insegnamenti della Comune di Parigi e l’analisi che ne hanno fatto Marx ed Engels.

Abbiamo necessità di uno Stato, ma non di quello di cui ha bisogno la borghesia e in cui gli organi del potere, la polizia, l’esercito, la burocrazia, sono separati dal popolo e opposti al popolo. Tutte le rivoluzioni borghesi hanno solo perfezionato questa macchina e l’hanno trasferita dalle mani di un partito in quelle di un altro partito.

Il proletariato invece, se vuole salvaguardare le conquiste della presente rivoluzione e andare avanti, a conquistare la pace, il pane e la libertà, deve “spezzare”, per usare i termini di Marx, questa macchina statale “già pronta” e sostituirla con una nuova, fondendo la polizia, l’esercito e la burocrazia con l’intero popolo in armi.

Seguendo la strada indicata dall’esperienza della Comune di Parigi del 1871 e della prima rivoluzione russa del 1905, il proletariato deve organizzare e armare tutti gli strati più poveri e sfruttati della popolazione, affinché essi stessi prendano direttamente nelle loro mani gli organi del potere statale e formino essi stessi le istituzioni di questo potere.

 

Lenin, Lettere da lontano, 11 marzo 1917

 

Partito Comunista Internazionale
(il programma comunista n°04 - 2012)

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